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Ischemia cerebrale

Dr. Paolo Cappellotto

Dr. Paolo Cappellotto

Neurochirurgo Medico Chirurgo, specialista in Neurochirurgia - Psicologia Creato il: 18/03/2024
L’ischemia cerebrale è una condizione per cui il tessuto cerebrale non riceve il giusto apporto di sangue, ossigeno e nutrienti utili alla vita. Caratterizzata dalla comparsa improvvisa di deficit neurologici, si classifica in:
 
  • ischemia focale: limitata ad una sola area del tessuto cerebrale;
  • ischemia globale: diffusa su più aree del cervello.
Se non trattata, l’ischemia cerebrale può portare a morte del tessuto cerebrale (ictus ischemico).
 
Ischemia cerebrale

Cause Cause

Causa dell’ischemia è un ridotto apporto di sangue, ossigeno e nutrienti al tessuto cerebrale. Questa riduzione ha origini multifattoriali
 
  • ostruzione delle arterie a causa di un ispessimento delle pareti delle stesse, frequente in chi soffre di aterosclerosi;
  • ostruzione delle arterie a causa di un embolo, frequente in chi soffre di fibrillazione atriale.
In entrambi i casi, l’ostruzione può riguardare uno o più vasi sanguigni e quindi interessare una o più aree del cervello. 

Ulteriori fattori predisponenti sono: 
 
  • diabete; 
  • ipertensione arteriosa;
  • difetti della coagulazione;
  • utilizzo di alcuni medicinali, droghe e/o tabagismo.

Sintomi Sintomi

Il sintomo più caratteristico dell’ischemia cerebrale è il senso di debolezza ad una o più parti del corpo, generalmente braccia e gambe, conseguenza della scarsa irrorazione del cervello. Possono essere presenti altri sintomi, diversi in base all’area colpita dalla patologia: 
 
  • debolezza o paralisi: soprattutto su un lato del corpo. Può coinvolgere il viso, le braccia o le gambe; 
  • difficoltà nel parlare: può manifestarsi come difficoltà a trovare le parole corrette, confusione nel linguaggio o incapacità di parlare; 
  • problemi di visione: visione offuscata, doppia o perdita di visione in uno o entrambi gli occhi, 
  • vertigini o perdita di equilibrio: difficoltà a mantenere l’equilibrio o sensazione di vertigini; 
  • cefalea: un mal di testa improvviso e intenso può essere un sintomo, in particolare se associato ad altri segni di ischemia cerebrale; 
  • difficoltà nella coordinazione: problemi con la coordinazione motoria e la capacità di eseguire movimenti precisi; 
  • confusione o cambiamenti cognitivi: confusione mentale, difficoltà a concentrarsi o cambiamenti improvvisi nelle capacità cognitive. 
Tali sintomi possono manifestarsi improvvisamente o progredire in intensità nel tempo. Per una diagnosi precoce e un trattamento tempestivi, è fortemente consigliato a tutti i pazienti sintomatici di rivolgersi al medico specialista alla comparsa delle prime manifestazioni (anche lievi) della condizione. Solo una gestione rapida dell’ischemia cerebrale, infatti, può contribuire a ridurre le numerose complicazioni ad essa associate. 
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di ischemia cerebrale viene posta in base all’anamnesi e ai sintomi clinici. L’iter si articola generalmente come segue: 
 
  • anamnesi: il medico raccoglie la storia clinica completa del paziente inclusi i sintomi, la loro durata e l’esposizione a specifici fattori di rischio che potrebbero aver favorito la comparsa di una ischemia cerebrale;
  • esami neurologici: il medico esegue un esame fisico per valutare la forza muscolare, i riflessi, la sensibilità e la coordinazione del paziente; 
  • imaging cerebrale: l’ausilio di test di imaging come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM) può permettere di identificare eventuali lesioni o ostruzioni nell’arteria cerebrale; 
  • esami di laboratorio: alcuni esami del sangue possono essere utilizzati per rilevare eventuali anomalie che potrebbero aumentare il rischio di ischemia cerebrale. Tra queste si segnalano l’ipertensione o difetti di coagulazione nel paziente; elevati livelli di colesterolo o zucchero nel sangue. 
Una volta confermata la diagnosi di ischemia cerebrale, il medico pianifica il trattamento. Si tratta di un piano quasi sempre personalizzato in base alle esigenze del paziente, volto a ripristinare il flusso sanguigno cerebrale e a eliminare i sintomi. 
 
Ischemia cerebrale

Rischi Rischi

I principali rischi dell’ischemia sono a carico del cervello. Se non correttamente irrorato dal sangue per più di 24 ore, il tessuto cerebrale può andare incontro a necrosi (morte) con conseguente compromissione delle facoltà psico-motorie del paziente. 

Nei casi più gravi, l’esito si rivela fatale. In altri, si potrebbero verificare complicazioni come: 
 
  • disabilità motoria e cognitiva: a seconda dell’area cerebrale colpita, possono verificarsi disabilità motorie, sensoriali o cognitive che possono limitare l’indipendenza e la qualità della vita; 
  • afasia: se l’ischemia colpisce l’area del cervello responsabile del linguaggio, possono verificarsi afasia e conseguente compromissione della capacità di comunicare verbalmente; 
  • complicazioni cardiovascolari: l’ischemia cerebrale spesso è correlata a problemi cardiaci. I pazienti possono essere a rischio di infarto miocardico e altre complicanze cardiovascolari; 
  • disturbi emotivi e psicologici: le persone colpite possono sperimentare cambiamenti emotivi, ansia o depressione a seguito dell’evento; 
  • problemi di coordinazione e equilibrio: l’ischemia cerebrale può influenzare l’equilibrio e la coordinazione motoria, aumentando il rischio di cadute; 
  • problemi visivi: alcuni pazienti possono sperimentare disturbi visivi a seguito di ischemia cerebrale.
Per ridurre questi rischi e migliorare le prospettive di recupero, sono fondamentali una diagnosi precoce e una gestione tempestiva della condizione. 
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento dell’ischemia cerebrale viene deciso dallo specialista in base alla gravità della patologia. Si possono distinguere due approcci: 
 
  • terapia medica (trombolisi): se l’ischemia è causata da un coagulo di sangue e il paziente manifesta sintomi neurologici da poche ore, è possibile somministrare farmaci trombolitici per sciogliere il coagulo e ripristinare il flusso sanguigno. Alcuni pazienti, inoltre, potrebbero dover assumere farmaci antiaggreganti
  • intervento chirurgico (trombectomia meccanica): in alcuni casi, potrebbe essere necessario un intervento endovascolare per rimuovere o trattare direttamente il coagulo. Si tratta di una modalità di intervento perlopiù riservata a pazienti in fase acuta della patologia.
Ad entrambi i protocolli, segue la terapia di supporto in fase di convalescenza: 
 
  • controllo periodico della febbre e della glicemia; 
  • gestione dei fattori favorenti: diabete, fumo, alcolismo, obesità, etc.;
  • fisioterapia per recuperare la motilità compromessa dalla debolezza. 
Trattare l’ischemia significa spesso combinare due o più tra le seguenti modalità d’intervento. La scelta della combinazione più adeguata viene indirizzata dai risultati dei test diagnostici, ma è fondamentale anche il coinvolgimento attivo del paziente. Un dialogo costante con il proprio specialista assicurerà un’esperienza di cura personalizzata e vicina ai reali bisogni (anche psicologici) del paziente. 
 

Bibliografia

  • Shin TH, Lee DY, Basith S, Manavalan B, Paik MJ, Rybinnik I, Mouradian MM, Ahn JH, Lee G. Metabolome Changes in Cerebral Ischemia. Cells. 2020 Jul 7;9(7):1630. doi: 10.3390/cells9071630. PMID: 32645907; PMCID: PMC7407387.
  • Jovin TG, Li C, Wu L, et al: Trial of thrombectomy 6 to 24 hours after stroke due to basilar-artery occlusion. N Engl J Med 2022; 387:1373-1384, 2022. doi: 10.1056/NEJMoa2207576.

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