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Fibrillazione atriale

Dr. Piero Collicelli

A cura del Dr. Piero Collicelli

Cardiologo Medico Chirurgo, specialista in Cardiologia Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 15/09/2017

Cos'è Cos'è

La fibrillazione atriale è un'aritmia, una delle varie possibili. Il suo nome deriva dal fatto che gli atri "fibrillano" cioè si contraggono velocissimamente, ad alta frequenza e solo alcuni stimoli, in maniera assolutamente casuale, raggiungono i ventricoli dando luogo a delle contrazioni irregolari, aritmiche, più o meno frequenti.

Il cuore è una pompa elettromeccanica formata da quattro camere cardiache e quattro valvole, azionata da un meccanismo per cui da uno stimolo nervoso (sistema nervoso autonomo) si crea uno stimolo elettrico che normalmente partendo dall'atrio destro e precisamente dal "nodo del seno" procede attraverso vie di conduzione, per arrivare ai due ventricoli provocandone la contrazione e trasformandosi quindi in energia meccanica. Così il sangue arterioso, ossigenato, viene pompato dal ventricolo sinistro nell'aorta e poi in tutto il corpo e il sangue venoso dal ventricolo destro nell'arteria polmonare e poi nei polmoni per andare ad ossigenarsi. Normalmente ad ogni stimolo che si genera nel nodo del seno, corrisponde una contrazione degli atri e subito dopo una contrazione dei ventricoli.

Fibrillazione atriale

Cause Cause

Le cause della fibrillazione atriale possono essere molteplici. La più frequente è dovuta a una degenerazione delle strutture cardiache deputate all'origine e/o alla trasmissione dello stimolo elettrico. È quindi la forma più comune negli anziani e in seguito all'aumentare della vita media sempre più frequente.

Altre cause possono essere danni conseguenti a infarto del miocardio, a forme infettive o infiammatorie (miocarditi o endocarditi), a patologie valvolari principalmente della valvola mitrale, a intossicazione da sostanze eccitanti quali la cocaina o a eccesso di ormoni tiroidei sia assunti in dosaggi eccessivi come terapia che per malfunzionamento della tiroide. A volte si hanno delle fibrillazioni atriali in assenza di una causa specifica, in cuore sano, a causa di problemi solo "elettrici" (possibile quindi anche in soggetti giovani). Tutte queste cause portano a un malfunzionamento nella genesi dello stimolo elettrico che dà origine al ritmo cardiaco.

È come se la centralina andasse in "tilt" creando dei veri cortocircuiti della conduzione elettrica all'interno del cuore.

Sintomi Sintomi

Raramente la fibrillazione atriale può essere asintomatica. Il più delle volte a causa dell'irregolarità della contrazione dei ventricoli viene avvertita sotto forma di palpitazioni.

Il paziente riferisce di avvertire uno "sfarfallio" del cuore e l'irregolarità della contrazione dei ventricoli può compromettere il buon funzionamento della pompa cardiaca. Allora si può manifestare con dispnea (affanno)astenia (facile stancabilità), vertigini o perdita di coscienza. Generalmente il disturbo è tanto più grave quanto più è veloce e irregolare il ritmo.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi della fibrillazione atriale è principalmente elettrocardiografica. In caso di comparsa dei sintomi sopra descritti, è indispensabile sottoporsi al più presto a visita cardiologica con elettrocardiogramma. In alcuni casi la fibrillazione atriale può non essere costante (cronica o persistente) ma presentarsi saltuariamente (fibrillazione atriale parossistica). Allora vi è l'indicazione a sottoporsi a elettrocardiogramma dinamico Holter delle 24 o 48 ore che consiste nel portare a tracolla un registratore che memorizza il tracciato per tutto il periodo. Poi andranno eseguiti altri accertamenti, per individuare eventuali cause: ecocardiogramma color-Doppler, test da sforzo, esami di laboratorio etc...

Rischi Rischi

Oltre ai rischi correlati ai sintomi sopra descritti (dispnea, cadute e perdita di coscienza) la complicanza più temibile è l'ictus tromboembolico.

Abbiamo detto che gli atri fibrillano e ciò provoca una loro ridotta efficienza contrattile che causa un ristagno del sangue al loro interno. Ciò favorisce la formazione di trombi che possono passare nel ventricolo sinistro, poi nell'aorta, ed andare ad occludere un'arteria distante. Quando questo accade nel cervello i tessuti irrorati da quel vaso vanno in sofferenza ischemica (non arriva sangue a ossigenarli) provocando un infarto cerebrale (ictus ischemico). Il trombo può anche dirigersi in altri distretti andando ad occludere altri vasi ( a livello renale, negli arti inferiori etc..)

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

La terapia della fibrillazione atriale è mirata a regolarizzare il ritmo cardiaco (antiaritmici) e a scoagulare il sangue per prevenire la formazione di trombi (anticoagulanti), oltre ovviamente a correggere eventuali cause. Oggi sono disponibili nuovi farmaci anticoagulanti sotto forma di compresse, estremamente maneggevoli e sicuri. Gli antiaritmici possono ripristinare il normale ritmo cardiaco, o comunque attenuare la fibrillazione in modo che non dia sintomi (si può convivere bene a lungo con la fibrillazione atriale).

In caso di inefficacia delle terapie farmacologiche per regolarizzare il ritmo si può procedere alla cardioversione elettrica (una scossa può essere in grado di interrompere l'aritmia) o a studi elettrofisiologici delle vie di conduzione intracardiache, per poi andare a correggere le anomalie con l'ablazione, metodica invasiva che consiste nell'introduzione di un catetere nel cuore con funzione di elettrobisturi per "bruciare" le vie di conduzione anomale.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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