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Fibrillazione atriale

Dr. Mario Baldi

Dr. Mario Baldi

Cardiologo Medico Chirurgo, specialista in Cardiologia - Terapista Neurale Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 27/12/2023

Con il termine fibrillazione atriale si intende una delle varie possibili aritmie che possono colpire un soggetto. Deve il suo nome al fatto che gli altri "fibrillano", ovvero hanno la capacità di contrarsi in maniera repentina ed in modo casuale e, raggiungendo i ventricoli, provocano delle contrazioni irregolari, aritmiche, più o meno frequenti.

Anatomicamente parlando, il cuore è la pompa che permette il funzionamento della circolazione sanguigna. E’ formato da quattro camere cardiache e quattro valvole, mentre è azionato da un meccanismo per, cui da uno stimolo nervoso (sistema nervoso autonomo), si crea uno stimolo elettrico che parte dall'atrio destro che (più specificatamente dal "nodo del seno"), procedendo attraverso vie di conduzione, arriva ai due ventricoli e muta in energia meccanica. In questo modo, il sangue arterioso, una volta ossigenato, viene pompato dal ventricolo sinistro nell'aorta e poi in tutto il corpo, mentre il sangue venoso dal ventricolo destro nell'arteria polmonare e, in un secondo momento, nei polmoni, per andare ad ossigenarsi. 

In una situazione di normalità, ad ogni stimolo che si genera nel nodo del seno, corrisponde una contrazione degli atri e, subito dopo, una contrazione dei ventricoli.

Fibrillazione atriale

Cause Cause

La fibrillazione atriale può essere causata da diversi fattori. In genere, si deve ad una degenerazione delle strutture cardiache che hanno il compito di dare inizio e/o alla trasmissione dello stimolo elettrico. Negli anziani, quindi, a causa dell'aumento generalizzato della vita media, tale circostanza è sempre più frequente.

Ci possono, tuttavia, essere altre cause, quali, ad esempio:

  • patologie delle valvole cardiache;
  • infarto miocardico;
  • ipertensione;
  • forme infettive o infiammatorie (miocarditi o endocarditi);
  • patologie valvolari (soprattutto riguardanti la valvola mitrale);
  • intossicazione da sostanze eccitanti (come la cocaina);
  • eccesso di ormoni tiroidei, sia nel caso essi siano assunti in dosaggi eccessivi durante una terapia, che per malfunzionamento della stessa ghiandola.

Talvolta, invece, può non essere una determinata causa a scatenare la fibrillazione, in questi casi essa si configura unicamente come un problema elettrico in un cuore sano (possibile quindi anche in soggetti giovani). 

Tali circostanze possono, così, provocare il malfunzionamento nella genesi dello stimolo elettrico che dà origine al ritmo cardiaco.

Semplificando, è come se la centralina andasse in "tilt", creando dei cortocircuiti della conduzione elettrica all'interno del cuore.

Sintomi Sintomi

E’ raro che tale alterazione del ritmo cardiaco sia asintomatica. Nella maggior parte dei casi, infatti, il paziente avverte questa irregolarità della contrazione come fosse una palpitazione. Spesso, la sensazione di avere uno "sfarfallio" del cuore, è anche accompagnato da altri segnali come:

  • affanno (dispnea);
  • facile stancabilità (astenia) ed intolleranza allo sforzo;
  • presincope e perdita di coscienza;
  • vertigini.

In genere, il disturbo è tanto più grave quanto più veloce e irregolare appare il ritmo.

Diagnosi Diagnosi

Per diagnosticare la fibrillazione atriale è necessario effettuare un elettrocardiogramma. Nella situazione in cui ad un soggetto si presentassero, infatti, i sintomi sopraelencati, è fondamentale che questo si sottoponga il prima possibile ad una visita cardiologica con elettrocardiogramma. Si sottolinea inoltre che vi sono alcune circostanze in cui la  fibrillazione atriale può non essere costante (cronica o persistente), ma presentarsi saltuariamente (fibrillazione atriale parossistica). In questo caso sarà necessario che il paziente si sottoponga ad un elettrocardiogramma dinamico Holter delle 24 o 48 ore. Al fine di effettuare l’esame correttamente, il soggetto dovrà portare a tracolla un registratore capace di memorizzare il tracciato cardiaco per uno o due giorni. A seguito di questa prima indagine diagnostica, si dovranno eseguire anche degli accertamenti,al fine di riscontrare le cause. Si effettueranno, quindi, altri esami tra cui: 

  • ecocardiogramma color-Doppler;
  • test da sforzo;
  • esami di laboratorio.

Rischi Rischi

Oltre ai rischi correlati ai sintomi sopra descritti (dispnea, cadute e perdita di coscienza) la peggiore complicanza possibile è l'ictus tromboembolico.

Come abbiamo sottolineato, gli atri fibrillano e, per questo motivo, hanno una minore efficienza contrattile, la quale causa un ristagno del sangue al loro interno. Tale circostanza favorisce la formazione di trombi che possono passare nel ventricolo sinistro, poi nell'aorta, fino ad occludere un'arteria distante. Se si verifica ciò, nel cervello i tessuti irrorati da quel vaso vanno in sofferenza ischemica (non arriva sangue a ossigenarli) e viene provocato un infarto cerebrale (ictus ischemico). Può capitare anche che il trombo si diriga in altri distretti, fino ad occludere altri vasi (a livello renale, negli arti inferiori etc.).

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Curare la fibrillazione atriale significa agire sulle cause del problema, cercare di regolarizzare il ritmo cardiaco (antiaritmici) e scoagulare il sangue, al fine di prevenire una futura formazione di trombi (anticoagulanti). Ad oggi, sono disponibili farmaci anticoagulanti innovativi da assumere come compresse. Per ripristinare il normale ritmo cardiaco o, in alternativa, attenuare semplicemente la fibrillazione in modo che non dia sintomi, hanno grande efficacia gli antiaritmici.

Nel caso in cui le terapie farmacologiche si rivelassero inefficaci, si può ricorrere alla cardioversione elettrica (scossa capace di interrompere l'aritmia) al fine di regolarizzare il ritmo o, ancora, in alternativa, a studi elettrofisiologici delle vie di conduzione intracardiache, in modo da correggere in un secondo momento le anomalie con l'ablazione (metodica invasiva che consiste nell'introduzione di un catetere nel cuore con funzione di elettrobisturi ed ha lo scopo di "bruciare" le vie di conduzione anomale).

Bibliografia

  • Ferrucci, Aurora. "Monitoraggio della fibrillazione atriale in età senile." (2022).
  • Manfredi, Rosa Maria. "Fibrillazione Atriale e Prognosi: Oltre l’Aritmia." (2023)
  • Mazzone, Giuseppe, Massimiliano Girlanda, and Enrico Vallaperta. "Fibrillazione atriale."

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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