Vasculopatie

A cura del Dr.ssa Rossella Cherchi
Neurologo Medico Chirurgo, specialista in Neurologia Creato il: 07/07/2017 Ultimo aggiornamento: 21/07/2017
Cos'è
La vasculopatia cerebrale, cioè quando la patologia è a carico dell’encefalo, può presentarsi con gravità variabile, con un deficit improvviso di flusso sanguigno, e in tal caso si parla di ictus o ischemia cerebrale; se invece la condizione è meno grave, in cui la riduzione di flusso sanguigno dura alcuni minuti o ore, si parla di TIA (attacco ischemico transitorio). Ma l’insufficienza del flusso sanguigno, e quindi l’insufficienza di ossigeno (ipossia), può instaurarsi anche come una condizione cronica (ipoperfusione), e allora avremo un deficit progressivo delle funzioni cognitive.
Tale condizione è causa di Demenza Vascolare, anche se il termine di demenza è oggi cancellato per parlare di Disturbi Cognitivi Vascolari Maggiori o Lievi.

Cause
L’encefalo può essere privato dell’ossigeno con differenti modalità:
- Ipossia ipossica: causata da bassa O2 inspirata (carenza di O2 atmosferico, ostruttiva, patologia polmonare, patologia del tronco encefalico).
- Ipossia anemica: in cui è il vettore dell’ossigeno, l’emoglobina, ad essere ridotta (perdita ematica, grave anemia).
- Ipossia istotossica: che insorge per blocco dei sistemi di accoppiamento fosforilazione/ossidazione e blocco della catena mitocondriale (come nell’avvelenamento da cianuri).
- Ipossia ischemica e stagnante: causata da interruzione della portata ischemica (arresto cardiaco, insufficienza di flusso).
Sintomi
L’ictus o ischemia cerebrale è dovuto ad un’ostruzione delle arterie carotidi con conseguente interruzione del flusso ematico cerebrale, oppure ad occlusione di un vaso del cervello da parte di un trombo o un embolo.
Se la circolazione sanguigna non viene ripristinata rapidamente, il tessuto cerebrale interessato muore. I sintomi dell’ictus sono improvvisi, e da qui il nome ictus (lampo), con disturbi sensitivi (insensibilità e formicolii), motori (debolezza improvvisa spesso ad una metà del corpo), della vista, difficoltà a parlare (disfasia), vertigini, cefalea insolita. Tali disturbi possono esser transitori e risolversi (TIA), oppure si possono avere solo sintomi cognitivi per il perdurare cronico dell’ipoperfusione cerebrale con disturbi della memoria, dell’orientamento temporo-spaziale, dell’umore, del comportamento.
I disturbi Cognitivi Vascolari Maggiori sono considerati la seconda causa di demenza dopo la malattia di Alzheimer.
Diagnosi
In presenza di sintomi acuti, seguendo le indicazioni del proprio medico curante, è opportuno recarsi immediatamente in un Pronto Soccorso per effettuare una visita neurologica.
Nel caso vi siano disturbi cognitivi relativi alla memoria, all’orientamento spazio-temporale, dell’umore o del comportamento che suggeriscano la presenza di una vasculopatia cerebrale, la prima cosa da fare è quella di consultare il vostro medico di fiducia per effettuare una visita dello specialista Neurologo, il quale, attraverso una valutazione clinica, neuropsicologica (che evidenzia un’alterazione delle funzioni attentive ed esecutive ma anche disturbi dell’umore e comportamentali come depressione, disturbi del controllo emotivo, disinibizione già nelle fasi precoci di malattia), psicometrica (test), e strumentale mediante eco doppler dei TSA (controllo del flusso cerebrale delle carotidi) TC o RM encefalo (per definire l’entità e l’estensione della sofferenza cerebrale) sarà in grado di effettuare una diagnosi accurata.
Rischi
Tra i fattori di rischio ci sono quelli sui quali dati come l’età avanzata, il sesso maschile e la familiarità, ma la maggior parte dei fattori di rischio sono legati alle abitudini di vita, e quindi sono modificabili, come il fumo di sigaretta, l’assenza di esercizio fisico, l’obesità, le abitudini dietetiche e il diabete incontrollato, così come l’aumento dei grassi nel sangue (in particolare il colesterolo), l’ipertensione arteriosa.
Altre condizioni che possono determinare una vasculopatia cerebrale sono le stenosi carotidee asintomatiche, la fibrillazione atriale e altre cardiopatie, e sempre più si parla di disturbi del sonno come la sindrome delle apnee notturne.
Cure e Trattamenti
Il trattamento principale riguarda la prevenzione. È necessario innanzitutto modificare un eventuale stile di vita a rischio, e quindi fattori come l’ipertensione, il fumo, diabete, arteriosclerosi delle carotidi: se fumatori sarà opportuno smettere di fumare, adottare un’alimentazione con pochi grassi e, se è presente sovrappeso, anche una dieta ipocalorica.
L’attività fisica è raccomandata sia per il controllo del peso corporeo sia per correggere l’ipertensione arteriosa, il colesterolo e il diabete. Sarà poi il neurologo a consigliarvi, sulla base della possibile causa individuata con gli esami diagnostici, la terapia più adeguata, con un trattamento medico preventivo.
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