Parlando di patologie della colonna vertebrale si fa spesso riferimento alla lombosciatalgia. Tuttavia altrettanto importante è un altro disturbo che riguarda il mal di schiena, ed è rappresentato dalla lombocruralgia.
Fermo restando che in entrambi i casi c’è un dolore lombare (lombalgia),
La lombocruralgia è frequentemente il risultato di una irritazione radicolare causata da un’ernia del disco tra L3 e L4.: il dolore dalla regione lombare si irradia alla regione inguinale, al ginocchio e lungo la faccia antero-interna della coscia (territorio di distribuzione del n. crurale); negli stessi territori è presente ipoestesia e parestesie.
È presente ipotrofia del quadricipite femorale (evidenziabile all’elettromiografia), anche se il riflesso rotuleo è solo in parte compromesso (essendo poliradicolare: L2-L4). Il segno di Wassermann (o Lasegue invertito) è positivo ed è dovuto allo stiramento del n. crurale.
Nelle varie fasi della malattia si possono avere aspetti caratteristici del dolore:
Bisogna stare molto attenti alla diagnosi differenziale con problemi viscerali (in particolare valutando la funzionalità renale, eventuali tumori della prostata che possono dare metastasi, disfunzioni ginecologiche, problemi dell’aorta addominale).
Inoltre va posta una diagnosi differenziale con:
Anche per la lombocruralgia bisogna partire da un appropriato esame obiettivo. L’esame del paziente va fatto in diverse posizioni:
Dopo circa 20 giorni di trattamento senza successo, è necessario un approfondimento diagnostico con esami di laboratorio (indici di flogosi, emocromo con conta differenziata, elettroforesi sierica, fosfatasi alcalina, test di istocompatibilità HLAB27 per sospetto si spondilite anchilopoietica), Rx standard ed eventualmente con prove dinamiche, TAC, RMN; in casi opportuni scintigrafia ossea.
Utile appare invece uno studio complementare elettromiografico. L’EMG, tecnica di registrazione dell’attività elettrica del muscolo ovvero del potenziale d’azione muscolare, mentre può essere d’ausilio soltanto qualora la sintomatologia persista da almeno 3 settimane, dato che prima di tale termine non vi sono alterazioni neurogene rilevabili. È importante esaminare i muscoli indicatori delle singole radici nervose, il gruppo degli adduttori per la radice L3, il muscolo quadricipite femorale e il muscolo tibiale anteriore per L4, il muscolo estensore lungo dell’alluce per L5, i muscoli peronei e il muscolo tricipite della sura per S1.
Estremamente variegate sono le possibilità terapeutiche per curare la lombalgia con irradiazione crurale del dolore.
Per la lombalgia semplice (solitamente causata da distensione acuta dell’anulus fibroso del disco intervertebrale e/o distorsione delle articolazioni interapofisarie) il trattamento conservativo di base consiste in riposo e attività fisica controllata (solitamente fino a 7 giorni), cure farmacologiche (analgesici e FANS), uso di cinture e corsetti in modo transitorio (perché scaricare il peso della colonna a lungo andare determina osteoporosi), esercizi terapeutici (rieducazione funzionale e posturale della colonna), trattamento successivo differenziato in base ai distretti.
Se la lombocruralgia è persistente può essere utile una terapia infiltrativa, in particolare utilizzando l’ossigeno ozono terapia, un trattamento per la nostra salute e il benessere fisico che si basa sulla somministrazione di una miscela gassosa, originata mescolando l’ozono con l’ossigeno. Le vie di somministrazione più comuni sono: intramuscolare, sottocutanea, intrarticolare, endovenosa (autoemotrasfusione), insufflazione rettale. La potente azione antibatterica, antivirale, antinfiammatoria e antidolorifica dell’ossigeno-ozono viene sfruttata anche nel trattamento delle altre patologie dell’apparato muscoloscheletrico (come la cervicalgia, le tendiniti, la dorsolombalgia, le patologie sportive, le periartriti, l’artrosi) vascolari, immunitarie ed infettive in modo assolutamente naturale senza effetti collaterali.
Medicina complementare
La medicina complementare è considerata come un insieme di sistemi, pratiche e prodotti medici e terapeutici che di solito non sono considerati come facenti parte della medicina tradizionale. I confini tra la medicina tradizionale e quella complementare non sono netti; infatti determinate terapie complementari con l’andare del tempo sono accettate dalla medicina tradizionale.
L’espressione medicina complementare si riferisce all’uso contemporaneo delle tecniche tradizionali e di quelle non convenzionali.
Il termine medicina alternativa, invece, si riferisce all’uso di queste pratiche al posto della medicina tradizionale.
Con medicina integrata si intende una pratica che unisce terapie convenzionali e terapie alternative di cui sono state dimostrate la sicurezza e l’efficacia.
Analogamente alla medicina ufficiale, anche la medicina complementare si basa su
Ovviamente ha come obiettivo primario la salute del paziente, ma mentre la medicina tradizionale cerca di curare la malattia, la medicina complementare cerca di curare la persona malata.
In Italia sono attualmente riconosciute ufficialmente tre tipologie di medicine non convenzionali:
Trattamento percutaneo con laser
Le tecniche percutanee nelle patologie discali e faccettali rappresentano un’ottima alternativa al trattamento chirurgico open, purchè siano rispettati i criteri di selezione dei pazienti (protrusioni discali ed ernie contenute).
Inoltre, essendo sufficiente una anestesia locale, possono rappresentare il trattamento più opportuno per i pazienti con aumentato rischio anestesiologico.
L’effetto prodotto dall’applicazione laser è basata sull’interazione della radiazione con i componenti dei tessuti. La radiazione laser è assorbita, diffusa o riflessa dal tessuto. Il laser irradia con una lunghezza d’onda nella porzione dell’infrarosso dello spettro elettromagnetico); l’assorbimento in acqua è basso nel range 400-1500nm, pertanto la radiazione penetra nei tessuti carichi di acqua come il corpo vitreo e la cornea dell’occhio, risultando particolarmente dannosa per i tessuti pigmentati e vascolarizzati più profondi come la retina, da qui l’obbligo di indossare idonei occhiali di protezione nel corso del trattamento (dotati di un filtro apposito contro la lunghezza d’onda 1470nm).
L’assorbimento è il principale fattore responsabile dell’efficienza della radiazione laser. Assorbimento significa che la radiazione laser viene convertita principalmente in calore, che produce gli effetti desiderati (coagulazione/vaporizzazione).
Denervazione con radiofrequenza
È una procedura eseguita in anestesia locale, consistente nell’introdurre un ago sonda nella schiena del paziente, al fine di raggiungere il nervo connesso alla faccetta articolare. La sonda al suo apice ha un piccolo elettrodo collegato ad un generatore di radiofrequenza che produce corrente alternata ad alta frequenza. La sonda ha il compito di trasmettere l’impulso elettrico al nervo. Il nervo ed i tessuti circostanti si riscalderanno a tal punto che si determinerà una termolesione, definitiva o transitoria.
Intervento neurochirurgico di microdiscectomia
In casi selezionati si può intervenire chirurgicamente nel caso in cui vi sono:
L’incisione cutanea è di circa 2-3 centimetri e si raggiunge la radice nervosa rimuovendo una parte della lamina vertebrale (il minimo indispensabile). La radice viene spostata per permettere una migliore visione dell’ernia e quest’ultima viene asportata insieme ad una parte di materiale discale degenerato; il rimanente disco, ancora valido funzionalmente, viene lasciato nello spazio interdiscale, per essere il meno cruenti possibile.
L’intervento di microdiscectomia può presentare complicanze nel 2-3% dei casi e queste sono principalmente: l’infezione del focolaio operatorio (spondilodiscite), recidiva d’ernia, lesioni alla radice nervosa, fistole liquorali postoperatorie.
Una corretta e completa informazione dei pazienti con lombocruralgia sul significato della condizione, sulle possibilità di trattamento e sui benefici e rischi del trattamento chirurgico è efficace per orientare una scelta consapevole tra le opzioni terapeutiche e per migliorare la prognosi clinica.
Il progressivo sviluppo delle tecniche diagnostiche e delle conoscenze nel campo della patogenesi della lombocruralgia e la disponibilità di un sempre maggior numero di trattamenti farmacologici efficaci nel ridurre l’evento tipico di questa patologia, permette già oggi e permetterà ancor più nei prossimi anni di “personalizzare” i trattamenti in base alle caratteristiche del paziente e della sua patologia, della gravità del quadro clinico, delle patologie concomitanti migliorando l’aderenza e l’efficacia nella pratica clinica dell’intervento medico ottenendo grandi risultati sia in termini di salute del singolo soggetto che di qualità di vita.
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