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Vertigini

Dr. Giorgio Giuliani

Dr. Giorgio Giuliani

Neurologo Medico Chirurgo, specialista in Neurologia ed in Neuropsichiatria Infantile Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 30/11/2023

Con il termine vertigine i medici fanno riferimento a una condizione di instabilità caratterizzata da un’illusione di movimento rotatorio. I pazienti, invece, tendono a definire vertigine fenomeni diversi, quali, ad esempio:

  • sensazione di sbandamento; 
  • sensazione fugace di instabilità; 
  • annebbiamento della vista; 
  • riduzione (o anche) perdita della coscienza di breve durata e reversibile, etc.

Molti di questi fenomeni appena elencati, non è possibile definirli vertigini. Ciononostante, devono essere identificati, sia per una corretta diagnosi che per individuare la corretta terapia atta a ridurre o cessare la condizione patologica.

Quando la sensazione di instabilità si presenta senza l’illusione di rotazione, i medici comunemente la definiscono pseudo vertigine.

Infine è possibile distinguere due tipologie di illusione nelle vertigini:

  • vertigine soggettiva: ovvero la sensazione di se stessi che ruotano; 
  • vertigine oggettiva: sembra che a ruotare sia il mondo intorno.

Da segnalare infine che le vertigini tutte, ma in misura minore anche le pseudo vertigini, si accompagnano sempre ad una reazione neurovegetativa caratterizzata da sensazione di nausea per i casi più lievi (per lo più forme “soggettive”) sino a conati di vomito per le forme più gravi, per lo più vertigini “oggettive”.

Vertigini

Cause Cause

Prima di individuare quelle che possono essere le cause che determinano le vertigini, è opportuno capire quali sono i meccanismi con cui il cervello controlla il bilanciamento della posizione del corpo e mantiene una continua consapevolezza della posizione reciproca delle sue singole parti, specialmente la testa, e tra queste e l’ambiente che lo circonda.

A questo fine, sarebbe opportuno pensare al nostro cervello come un computer, con più schede madri in grado di integrare impulsi che arrivano da vari sistemi sensoriali. Il nostro cervello integra in maniera automatica e non consapevole tre tipi di impulsi: 

  • visivi, ossia quelli che provengono dagli occhi;
  • labirintici, cioè gli impulsi provenienti dai labirinti dell’orecchio, specializzati nel registrare le variazioni di velocità o accelerazioni nei tre piani dello spazio (orizzontale, verticale antero-posteriore e verticale destro-sinistra); 
  • muscolotensivi provenienti dai muscoli, che indicano lo stato di contrattura o rilasciamento delle fibre muscolari. Tra questi particolare importanza assumono gli impulsi che provengono dai muscoli della regione cervicale che, se contratti, indicano al cervello una falsa posizione della testa rispetto al collo.

Ogni volta che uno di questi sistemi va in tilt, il cervello riceve informazioni non coerenti con gli altri due e si può determinare la vertigine.

Sintomi Sintomi

Quando si parla di vertigini, i pazienti utilizzano questo termine per descrivere condizioni con significati differenti tra di loro. Al neurologo, dunque, spetta il compito di capire a cosa il paziente si riferisce e, a questo scopo, il primo passo da compiere è quello di compiere un’attenta anamnesi, eseguita mediante domande precise e volte a comprendere le caratteristiche della crisi e i possibili meccanismi che l’hanno determinata.

Tra i sintomi che ricorrono più di frequente, possiamo elencare:

  • sensazione di incertezza, perdita di equilibrio o ondeggiamento;
  • nausea
  • vomito
  • difficoltà a coordinare i movimenti
  • iperidrosi, ovvero sudorazione improvvisa ed eccessiva; 
  • mal di testa.

Diagnosi Diagnosi

Come visto in precedenza, l’anamnesi clinica rappresenta il primo passo fondamentale per porre una corretta diagnosi. L’interpretazione dei sintomi, inoltre, permette allo specialista di capire se si è in presenza di una vertigine vera e propria o, invece, di una pseudo-vertigine.

A tal proposito, la sensazione di “incertezza” o “perdita di equilibrio” o “ondeggiamento” in assenza di un avvertimento di rotazione o di segni clinici quali nausea o vomito, fanno propendere la diagnosi verso una pseudovertigine, talvolta di natura psicogena.

Un ulteriore passo importante, dal punto di vista diagnostico, è la visita obiettiva del paziente, che viene eseguita con l’unico test fattibile, ovvero quello della movimentazione decisa del capo. Si tratta di un test che può comportare una crisi vertiginosa.

Lo specialista può ricorrere anche ad ulteriori test, riservati però all’ambiente ospedaliero, quali:

  • l'irrigazione del condotto uditivo
  • la rotazione su un'apposita sedia (di Barany).

Dopo che il Neurologo abbia appurato che ci si trovi dinanzi a una vertigine, o una pseudo-vertigine, la visita specialistica procederà in modo da ricercare quella che possa essere stata la causa scatenante. Generalmente, possiamo distinguere due macro-cause che agiscono nel determinare la patologia. nello specifico:

  • alterazioni dei labirinti provocano in ordine di frequenza: 
  1. la sindrome di Vertigine Posizionale Benigna: tale disturbo è legato al malfunzionamento di uno o più semicircolari dell’orecchio. Si tratta di una condizione che non comporta complicazioni nel lungo periodo, pur risultando debilitante nel momento in cui si presenta; 
  2. o la neuronite vestibolare o labirintite: è determinato da un’infiammazione dei labirinti. Come per la precedente, si tratta di una patologia che non comporta complicazioni nel lungo periodo, pur essendo debilitante nel momento in cui si manifesta; 
  3. meno frequentemente delle due precedenti tipologie, troviamo la malattia di Meniere. Si tratta di una patologia che presenta un decorso più grave, spesso correlato anche ad acufene (rumori, sibili etc. all’orecchio) e/o graduale perdita dell’udito.
  • Lo spasmo dei muscoli cervicali (nota anche come vertigine cervicale), che rappresenta la causa più frequente di vertigini.

Esistono anche altre forme molto meno comuni da danno neurologico, che comportano anche vertigini, quali:

  • ictus nel territorio di rami dell'arteria vertebrale; 
  • la vertigine da crisi epilettiche; 
  • la vertigine emicranica, entità quest'ultima anche molto discussa; 
  • le pseudo vertigini su base psichica, definite anche vertigine fobica o funzionale o psicogena.

Rischi Rischi

Per quanto riguarda eventuali rischi associati alle vertigini, non si segnalano particolari complicazioni, fatta eccezioni per quelli che possono essere generati da un primo attacco che, giungendo inaspettato e sconosciuto al paziente, potrebbe indurlo a comportamenti incongrui, come le cadute, la perdita di controllo in auto, etc.

Va segnalato, infine, come un paziente che in passato ha già sofferto di vertigine è maggiormente esposto a future recidive, rispetto a un altro individuo in cui tale condizione non si è mai manifestata.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Le vertigini prevedono un trattamento specifico in base alla loro natura e alla causa sottostante. Ad esempio:

  • per la vertigine posizionale benigna, verranno eseguite, dallo specialista, manovre specifiche, al fine di normalizzare la funzionalità dei canali semicircolari; 
  • in caso di paziente affetto da malattia di Meniere, verranno previste specifiche terapie farmacologiche, finalizzate a contenere l'attacco per ridurre l’edema dei tessuti. Per questa particolare patologia, può essere utile, in casi specifici e particolarmente gravi, anche il ricorso all’intervento chirurgico; 
  • in presenza di forme cervicogeniche, il paziente può essere trattato mediante miorilassanti e/o ansiolitico-antidepressivi; 
  • in caso di vertigini su base vascolare, ossia le altre forme più rare, infine, sono previste terapie particolarmente specifiche, in cui lo specialista terrà particolarmente conto della natura della crisi.

Bibliografia

  • An approach to vertigo in general practice. Dommaraju S, Perera E. Aust Fam Physician. 2016 Apr;45(4):190-4.
  • Vertigo and dizziness. Johkura K. Rinsho Shinkeigaku. 2021 May 19;61(5):279-287. doi: 10.5692/clinicalneurol.cn-001570. Epub 2021 Apr 17.
  • Pharmacological treatment of vertigo. Hain TC, Uddin M. CNS Drugs. 2003;17(2):85-100.
  • Management of vertigo and dizziness. Bouccara D, Rubin F, Bonfils P, Lisan Q. Rev Med Interne. 2018 Nov

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