Alitosi
Dr. Paolo Pantanella
Gastroenterologo Medico Chirurgo, specialista in Gastroenterologia ed in Pediatria Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 20/09/2023L’alitosi, o alito cattivo, è un problema che si manifesta con maggior frequenza tra gli anziani, anche se potenzialmente può colpire anche soggetti più giovani, specialmente a causa della cattiva alimentazione.
È un disturbo che, inoltre, può generare problemi dal punto di vista delle relazioni interpersonali, a causa della paura di creare disagio nel proprio interlocutore.
Cause
Le cause dell’alitosi possono essere diverse. Come a tutti noto, può essere la conseguenza di:
- ingestione di particolari cibi come cipolla, caffè o aglio;
- al fumo di sigari, sigarette o pipa;
- particolari patologie del cavo orale, come la carie;
- alla deposizione del tartaro sempre a livello dentario, spesso legata ad una cattiva igiene orale;
- talvolta, tonsillite cronica.
In casi più rari, l’alitosi è legata a infezioni rino-faringee (riniti, sinusiti, faringiti) e di alcune malattie polmonari (bronchiectasie e ascesso polmonare). Inoltre, seppur raramente, l'alito cattivo può essere secondario ad una patologia epatica avanzata o di insufficienza renale.
Molto conosciute sono anche le esalazioni fruttate della chetoacidosi diabetica, assimilabili all’odore di acetone di un bambino quando ha la febbre alta. Anche l'assunzione di alcuni antibiotici può dare all'alito un odore poco piacevole.
Dobbiamo ricordare che ognuno di noi, anche se in perfetta salute, ha un alito “pesante” al risveglio, per via del fatto che si è ridotta la salivazione ed abbiamo deglutito di meno, ma tende a normalizzarsi dopo la ripresa delle normali attività quotidiane e all’utilizzo del dentifricio.
Sintomi
L’alitosi è definita anche come alito cattivo, che ne descrive pienamente i sintomi. Il cattivo odore, a volte, può essere accompagnato anche da secchezza della bocca e da una patina biancastra sulla lingua.
Diagnosi
Non è, in nessun modo, possibile una sorta di autodiagnosi: sono soltanto le altre persone che possono farcelo notare. Esistono, tuttavia, anche dei “nasi” elettronici, che danno una misurazione numerica della sgradevolezza dell’alito, fatto peraltro in genere di scarsa utilità pratica.
Rischi
Il rischio concreto è quello del peggioramento dei rapporti sociali, dato che spesso è un sintomo imbarazzante e poco riconosciuto da chi ne soffre, che tende a diminuire le interazioni con il mondo esterno
Cure e Trattamenti
Il primo passo, per la cura dell’alitosi, è rappresentato da una corretta igiene orale ed una pulizia regolare dei denti, mediante ablazione del tartaro. In molti casi, però, lavarsi i denti, collutori e mentine non riescono a celare il pessimo odore e ciò è fonte di un forte disagio sociale, aumentato dal fatto che, frequentemente, il soggetto affetto da alitosi non è messo al corrente del problema dagli altri, i quali, per delicatezza, non lo evidenziano, limitandosi ad allontanarsi fisicamente.
È a questo punto che entra in causa il gastroenterologo, il quale, con una dieta opportuna, può risolvere il fastidiosissimo problema alla radice, in quanto, di frequente, l’alitosi è legata all’emissione dei composti solforati di degradazione di molti alimenti comuni. Basta, dunque, modificare la propria dieta per eliminare il problema una volta per tutte.
Bibliografia
- Halitosis Ortiz V. Filippi A. Monogr Oral Sci 2021:29;195-200.
- Halitosis: the multidisciplinary approach Bollen CM Beikler T Int J Oral Sci 2012 Jun;4(2);55-63.
- Diet and Halitosis Porter SR Curr Opin Clin Nutr Metab Care 2011 Sep ;14(5):463-8.
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