Tonsillite

Con tonsillite si indica una patologia infiammatoria acuta che colpisce le tonsille palatine. In genere, la tonsillite è più frequente in età pediatrica, con alcuni fattori che rendono l’infiammazione più comune, come la stagione invernale e la presenza di affollamenti (es. in scuole e asili).

Cause

La maggior parte delle tonsilliti (circa il 70% negli adulti e quasi la totalità nei bambini) sono di origine virale. In genere, i virus più frequentemente associati alle tonsilliti sono gli adenovirus e, più raramente, gli herpes virus, i rhinovirus, i coronavirus e i virus dell’influenza. Circa il 5% delle tonsilliti virali sono causate dal virus di Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi. Le infezioni di questo tipo si propagano spesso attraverso le goccioline respiratorie (droplets o goccioline di Flügge). 

Lo streptococco piogeno beta emolitico di gruppo A (SBEGA) è la principale causa delle tonsilliti di origine batterica, generalmente causate da un’alterazione della flora microbica della tonsilla. Più raramente, si possono avere anche tonsilliti di origine micotica, come quelle causate da leptotrix buccalis. 

Sintomi

La tonsillite ha una sintomatologia molto comune, con la difficoltà a deglutire che è il più caratteristico della patologia. Tra gli altri sintomi, invece, figurano:  

• mal di gola;
• febbre alta, in genere sopra i 38,5°C;
• cefalea;
• alitosi;
• disturbi gastrointestinali;
• raucedine;
• dolore percepito alle orecchie (otalgia riflessa);
• scialorrea (produzione eccessiva di saliva);
• presenza di linfonodi del collo ingrossati e dolenti.

Diagnosi

La diagnosi di tonsillite è abbastanza semplice mediante osservazione clinica, in quanto i sintomi sono molto caratteristici. Comprendere la causa scatenante della tonsillite può essere meno immediato ma, in genere, la presenza di sintomi come tosse e rinorrea (naso che cola) sono associati a una tonsillite virale. 

Nei casi di mononucleosi, l’esecuzione del mono-test può essere utile per indirizzare meglio la diagnosi.

Rischi

La tonsillite non correttamente trattata può dar luogo ad alcune complicazioni locali, come ascessi e flemmoni peritonsillari, o altre malattie come la febbre reumatica o la glomerulonefrite.

Cure e Trattamenti

I trattamenti più immediati per la tonsillite consistono nella somministrazione di antinfiammatori non steroidei (es. paracetamolo, ibuprofene) sia in via sistemica (compresse) che locale (spray).

Nelle tonsilliti da streptococco, il trattamento di riferimento è rappresentato dalla somministrazione di amoxicillina, talvolta associata ad acido clavulanico in caso di particolari resistenze. Per i pazienti con allergia alle penicilline (di cui l’amoxicillina è un derivato) la terapia di riferimento prevede la somministrazione di antibiotici macrolidi come eritromicina o claritromicina. Il trattamento delle tonsilliti di origine micotica prevede invece la somministrazione di un antimicotico (derivati dell’imidazolo, es. fluconazolo). 

Nei pazienti che soffrono di reflusso gastroesofageo, il trattamento con antibiotico deve essere accompagnato con un inibitore della pompa protonica (es. omeprazolo, pantoprazolo) ed eventualmente un antiacido. 

Nei casi di ipertrofia tonsillare (ossia di un eccessivo gonfiore delle tonsille), si può seguire un trattamento con cortisone.

In generale, una buona azione di prevenzione delle tonsilliti è rappresentata dalla toilette tonsillare, da effettuare dopo ogni pasto con acqua e bicarbonato.

Un trattamento risolutivo, da preferire in caso di frequenti recidive da streptococco o infezioni che non rispondono alla terapia antibiotica, è quello chirurgico, che consiste nell’asportazione delle tonsille (tonsillectomia). La procedura chirurgica può essere eseguita con varie tecniche ma in genere si effettua in anestesia totale. 

Bibliografia

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