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Sincope

Prof. Andrea Semplicini

Prof. Andrea Semplicini

Medico Internista Medico Chirurgo - Professore Associato, Specialista in Medicina Interna ed in Farmacologia Clinica Creato il: 02/08/2017 Ultimo aggiornamento: 15/09/2023

La sincope è un’inaspettata e transitoria perdita di coscienza con caduta a terra. È causata da una riduzione improvvisa del flusso sanguigno al cervello. Con il termine di presincope si intende, invece, quell’insieme di sintomi che, talora, precedono la sincope e sono caratterizzati da:

  • intensa fiacchezza;
  • sudorazione fredda;
  • pallore cutaneo;
  • annebbiamento della vista;
  • nausea e disturbi di stomaco;
  • difficoltà a mantenere la stazione eretta.

Qualche volta, questi sintomi possono non essere seguiti da compromissione dello stato di coscienza e da caduta a terra.

In passato, si ricorreva anche ai termini di svenimento o lipotimia e prelipotimia, in riferimento all’associazione di alterazioni dello stato di coscienza con manifestazioni neurovegetative come nausea, sudorazione fredda, peso epigastrico, ecc. Questa terminologia, però, risultava generica ed imprecisa, risultando fonte di confusione e, per questo motivo, sono stati abbandonati, in modo da uniformare la terminologia italiana a quella internazionale.

Si tratta di una patologia cardiologica, responsabile di circa l’1-2% delle prestazioni di Pronto Soccorso e del 2-6% dei ricoveri ospedalieri, che, il più delle volte, riguarda pazienti con età superiore ai 65 anni. Almeno il 30% della popolazione ha avuto almeno un episodio sincopale nel corso della propria vita.

Sincope

Cause Cause

La sincope può essere dovuta ad una varietà di cause, la maggior parte benigne, ma in rari casi sono pericolose se non inquadrate correttamente in tempo. Per questo, si deve fare il massimo sforzo per distinguere le sincopi benigne dalle altre. Le forme principali sono:

  • le sincopi neuromediate (vasovagale, senocarotidea, situazionale);
  • le sincopi ortostatiche;
  • le sincopi di origine cardiaca (aritmiche o meccaniche);
  • le sincopi cerebrovascolari.

Il meccanismo patologico comune a tutte queste forme di sincope è la brusca riduzione del flusso sanguigno globale al cervello, sia alle strutture corticali che a quelle sottocorticali della sostanza reticolare, attivatrice del tronco encefalico, responsabile del mantenimento della vigilanza e dello stato di veglia, cioè della coscienza.

Le cause della riduzione dell’arrivo di sangue al cervello sono varie:

  • riflesse neuromediate (sincopi neuromediate);
  • ortostatiche (cioè, che si verificano in posizione eretta);
  • cardiache aritmiche e non aritmiche;
  • da un particolare tipo di malattia cerebrovascolare, che causa il cosiddetto “furto della succlavia”.

Sintomi Sintomi

Il sintomo principale della sincope è l’improvvisa e transitoria perdita di coscienza, associata a collasso posturale, cioè a caduta a terra se il paziente è in piedi. Alla caduta fa poi seguito una rapida e completa ripresa di coscienza, senza reliquati, a patto però che il paziente resti disteso.

La sincope può essere preceduta da sintomi di accompagnamento, fondamentali sia per distinguere le diverse tipologie di sincope che per individuare gli eventuali ulteriori accertamenti o cure specifiche. Tra questi sintomi, rientrano:

  • annebbiamento della vista;
  • fischi nelle orecchie;
  • nausea;
  • sudorazione profusa;
  • batticuore;
  • dolore al torace.

Diagnosi Diagnosi

Da quanto su esposto, è chiaro che la diagnosi di sincope viene posta facilmente davanti ad un paziente che ha presentato un’improvvisa e transitoria perdita di coscienza, accompagnata da caduta a terra, con rapido e completo recupero in posizione distesa.

Nella metà dei pazienti, la causa della sincope è facilmente riconosciuta, sin dalla visita medica e dai primi esami. In primo luogo, si devono distinguere le vere sincopi da altre forme di perdita di coscienza improvvisa (crisi ipoglicemiche, crisi epilettiche, ictus cerebrali).

Per la diagnosi di sincope e dei suoi sottotipi è poi fondamentale conoscere sia la storia clinica del paziente che le circostanze in cui è avvenuta la sincope, nonché la testimonianza delle persone presenti all’evento. Con la visita medica e la rilevazione di alcuni semplici parametri, come la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, è possibile già identificare alcune cause di sincope.

Quando i primi accertamenti non sono chiarificatori, si ricorrerà ad altri esami, via via più complessi, quali:

  • esami del sangue;
  • ECG (elettrocardiogramma);
  • ECG dinamico secondo Holter;
  • ecocardiogramma, ecc.

Il percorso diagnostico è particolarmente importante e laborioso nei casi, per fortuna rari, in cui i primi accertamenti non sono chiarificatori e le sincopi sono ripetute.

Rischi Rischi

I rischi relativi alla sincope sono legati, fondamentalmente, alla sua causa. Nelle sincopi che si verificano con il soggetto in posizione eretta, il primo rischio è quello di un trauma da caduta, con le sue relative conseguenze (pensiamo, ad esempio, agli ematomi, alle fratture, alle emorragie intracraniche).

Di notevole importanza sono, inoltre, i rischi collegati alla causa della sincope:

  • in caso di sincope aritmica, il primo episodio può essere spia di aritmie più gravi, misconosciute e magari mortali, o addirittura dell’esordio di una malattia ischemica di cuore o di un infarto miocardico;
  • in caso di sincope cardiogena su base meccanica, la perdita di coscienza può essere indicatrice di una grave valvulopatia aortica o di una embolia polmonare;
  • in alcuni casi, una sincope ortostatica può essere generata da un sanguinamento interno non ancora identificato.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Le cure della sincope sono molteplici, proprio come le sue cause. Nell’immediata manifestazione della sincope, occorre mantenere il paziente in posizione distesa, tenendogli le gambe sollevate, al di sopra della testa, in modo da favorire il recupero della coscienza.

Successivamente, la raccolta della storia clinica, l’esito della visita medica, l’ECG ed alcuni esami di base permettono di identificare le cause di quelle sincopi che richiedono l’immediata ospedalizzazione, in modo da poter sottoporre il paziente a quelle cure specifiche. Tra queste, rientrano:

  • impianto di pacemaker nel blocco atrio-ventricolare;
  • terapia antiaritmica;
  • trombolisi nell’embolia polmonare;
  • rivascolarizzazione coronarica nell’infarto miocardico;
  • trasfusione di sangue nelle emorragie interne;
  • correzione di una valvulopatia cardiaca.

Ci sono anche alcuni casi di sincopi benigne, in cui non c’è bisogno di ospedalizzazione, ma può essere necessario ridurre una terapia antiipertensiva esagerata.

Si raccomanda sempre di educare il paziente a riconoscere i sintomi premonitori della sincope, in modo da prevenire la caduta a terra ed i traumi che può scaturire. Al tempo stesso, si raccomanda altresì di rivolgersi ad un medico in caso di sincope, fino al momento in cui non sia stato completato il percorso diagnostico e non sia stata impostata la prevenzione e la corretta terapia.

Bibliografia

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