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Stenosi carotidea

Dr. Leonino Alessio Leone

Dr. Leonino Alessio Leone

Chirurgo Vascolare Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Vascolare e Angiologia Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 21/09/2023

La stenosi carotidea è una malattia ostruttiva su base aterosclerotica, che colpisce le principali arterie che convogliano il sangue al nostro cervello: le carotidi.

È una delle principali cause di ischemia cerebrale e può manifestarsi in maniera transitoria e reversibile (TIA o attacco ischemico transitorio) o con sintomi debilitanti definitivi (ictus cerebri).

La stenosi carotidea rappresenta la principale causa di ictus (35%). A sua volta, l'ictus rappresenta la principale causa di invalidità e la seconda causa di morte a livello mondiale (la terza nei paesi a maggior sviluppo economico, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori).

Stenosi carotidea

Cause Cause

Le principali cause della stenosi carotidea sono costituite dai cosiddetti fattori di rischio cardiovascolare che stanno alla base dell'aterosclerosi.

L'ipertensione arteriosa, l'ipercolesterolemia e gli alti valori di trigliceridi nel sangue, il diabete, il fumo, l'età stessa, la familiarità sono tutti elementi predisponenti alla formazione di placche ostruttive all'interno delle arterie.

È questo il motivo per cui ci sono soggetti maggiormente e fortemente predisposti allo sviluppo della stenosi carotidea e degli accidenti cerebrovascolari; e sono proprio questi soggetti che devono sottoporsi ad un attento screening di prevenzione.

Sintomi Sintomi

Di frequente, il paziente affetto da stenosi carotidea risulta asintomatico. Per questo motivo, è bene sottoporsi ad accertamenti diagnostici preventivi al fine di rilevare la malattia prima che questa si manifesti.

Quando, invece, la stenosi carotidea si palesa clinicamente, potremo assistere alla comparsa di una sequela di sintomi di varia natura.

Esistono sintomi più aspecifici come le vertigini, le lipotimie (il paziente accusa un senso di mancamento, ma senza perdere conoscenza) o le sincopi (il paziente sviene perdendo conoscenza); ed esistono sintomi, invece, più specifici quali l'amaurosi fugace (cioè un'alterazione visiva temporanea che colpisce l'occhio dello stesso lato della stenosi), l'impotenza funzionale di un arto superiore od inferiore (tipicamente dalla parte opposta rispetto alla stenosi), l'afasia e la disartria (cioè l'incapacità di esprimersi o articolare le parole).

A seconda che si tratti di un attacco ischemico transitorio o di un ictus definitivo, questi sintomi saranno o meno reversibili, potendo lasciare anche residuati permanenti.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi precoce della stenosi carotidea è di fondamentale importanza per limitare il più possibile l'insorgenza di sintomi che potrebbero anche lasciare danni permanenti e invalidanti.

I soggetti portatori di fattori di rischio cardiovascolare come l'ipertensione arteriosa, il diabete e l'ipercolesterolemia, i fumatori, coloro che hanno nella propria famiglia casi di malattie cardiache o circolatorie e, più in generale, chiunque abbia semplicemente più di 50 anni, dovrebbero sottoporsi ad esami di prevenzione o screening.

Al di là di un'attenta raccolta anamnestica e di una visita approfondita da parte del proprio Medico di Famiglia o del Chirurgo Vascolare, il principale esame diagnostico, volto alla diagnosi precoce della stenosi carotidea, è l'Ecocolordoppler. Questo è un esame ambulatoriale di semplice esecuzione, basato sul principio degli ultrasuoni come l'ecografia e, quindi, per nulla invasivo, ma che nelle mani esperte del Chirurgo Vascolare permette già una diagnosi puntuale.

Gli esami diagnostici di secondo livello di eventuale approfondimento sono invece l'AngioTAC, l'AngioRisonanzaMagnetica, l'Angiografia digitale, tutti esami maggiormente invasivi che prevedono la visualizzazione delle carotidi dopo l'iniezione di un mezzo di contrasto. Normalmente, questi esami vengono richiesti ed eseguiti quando lo specialista rileva all'Ecocolordoppler una stenosi carotidea critica, pensando già ad una pianificazione chirurgica o comunque interventistica.

Rischi Rischi

Il principale rischio in cui si può incorrere nell'iter diagnostico della stenosi carotidea è quello di misconoscere la malattia. In questa patologia, il falso negativo, cioè non rilevare la stenosi quando invece questa c'è, può portare a conseguenze anche drammatiche, vista la sintomatologia potenzialmente irreversibile ed invalidante per il paziente.

Oltretutto, poiché il paziente risulta spesso asintomatico fino a quando l'ischemia cerebrale non si manifesta, anche non sottoporre la popolazione ad un adeguato screening è un errore.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

La terapia medica della stenosi carotidea è di fondamentale importanza.

Migliorare lo stile di vita non fumando, svolgendo un esercizio fisico adeguato ed assumendo una dieta equilibrata e controllare i fattori di rischio mantenendo nella norma i valori di glicemia, colesterolo e pressione arteriosa sono passi fondamentali per curarsi.

I farmaci hanno anch'essi un ruolo determinante nell'arrestare la progressione della stenosi carotidea, malattia tipicamente evolutiva; tra i principali troviamo gli anti-aggreganti piastrinici (l'acido acetilsalicilico, il clopidogrel, la ticlopidina), le statine (che oltre ad abbassare i valori di colesterolo nel sangue hanno la funzione di stabilizzare le placche aterosclerotiche), gli anti-coagulanti, gli anti-ipertensivi, gli ipoglicemizzanti orali e l'insulina.

Nel caso in cui, nonostante un'adeguata terapia medica la stenosi carotidea sia diventata comunque significativa, cioè, abbia superato il 70% di ostruzione alterando il flusso sanguigno, si ricorrerà alle procedure chirurgiche ed endovascolari al fine di eliminare la placca: la TEA carotidea (eseguita in anestesia generale o locoregionale a paziente veglio) e l'angioplastica con inserzione di stent (eseguita in anestesia locale).

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