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Anemia

Dr. Gianfranco Pili

Dr. Gianfranco Pili

Nefrologo Medico Chirurgo, specialista in Nefrologia Creato il: 03/07/2017 Ultimo aggiornamento: 21/12/2023

L'anemia è definita come una riduzione di una o più delle principali misurazioni dei globuli rossi: concentrazione di emoglobina, ematocrito o conta dei globuli rossi. 

In particolare: 

  • MCHC: la concentrazione media di emoglobina corpuscolare (MCHC) è la concentrazione media di emoglobina per globulo rosso. Valori MCHC molto bassi sono tipici dell'anemia sideropenica, mentre valori MCHC molto alti riflettono tipicamente la sferocitosi o l'agglutinazione dei globuli rossi; 
  • reticolociti : i reticolociti sono uno stadio nello sviluppo dei globuli rossi, prima dei globuli rossi maturi. Vengono continuamente prodotti per sostituire i globuli rossi eliminati dalla circolazione (circa l'1% dei globuli rossi viene eliminato in 24 ore). La conta dei reticolociti riflette il tasso di produzione dei globuli rossi. Nell’anemia, il numero dei reticolociti aumenta. Un midollo osseo normale può aumentare la velocità di produzione dei globuli rossi di circa cinque volte negli adulti (da sette a otto volte nei bambini). Pertanto, in condizioni ottimali, sono possibili percentuali di reticolociti di almeno il 4-5% (spesso considerevolmente più elevate) e conte assolute di reticolociti fino a 350.000/microL. Un aumento della conta dei reticolociti rappresenta una normale risposta del midollo osseo all’anemia. L'inclusione della conta dei reticolociti nella valutazione dell'anemia.

Una bassa concentrazione di emoglobina e/o un basso ematocrito sono i parametri più utilizzati per diagnosticare l'anemia, con i seguenti valori limite

  • femmine: emoglobina <11,9 g/dl (119 g/l) o ematocrito <35%;
  • maschi: emoglobina <13,6 g/dl (136 g/l) o ematocrito <40%;
  • negli anziani: emoglobina 11,7 g/dL per i maschi e 10,9 g/dL per le femmine.
Anemia

Cause Cause

Tra le principali cause dei valori più bassi possiamo trovare

  • attività fisica intensa: valori negli atleti di resistenza possono variare in modo significativo da quelli di altri individui sani. Possono contribuire varie cause, tra cui l'anemia da diluizione dovuta all'aumento del volume plasmatico, la carenza di ferro e/o l'emolisi "di marcia";
  • gravidanza: durante una gravidanza, la massa materna di globuli rossi aumenta, ma il volume plasmatico aumenta in misura maggiore, causando una relativa diminuzione dell’emoglobina e dell’HCT; 
  • età avanzata – I valori di emoglobina e HCT negli anziani apparentemente sani sono generalmente inferiori a quelli degli adulti più giovani. La prevalenza dell'anemia aumenta sostanzialmente nei pazienti di età superiore ai 60 anni. 

Le principali cause di anemia negli anziani includono: 

  • carenze nutrizionali in circa un terzo: numerose cause specifiche di diagnosi di anemia si verificano con maggiore frequenza in soggetti affetti da malnutrizione e/o malassorbimento. Questi possono includere carenze di ferro, vitamina B12, acido folico e rame, che possono verificarsi isolatamente o simultaneamente. Negli individui con assunzione gravemente ridotta a causa di anoressia nervosa o di fame, il midollo osseo è spesso colpito; 
  • malattia renale o anemia da malattia cronica/infiammazione (ACD/AI) in circa un terzo.

Sintomi Sintomi

Tra i principali sintomi che il paziente anemico può accusare troviamo generalmente: 

  • stanchezza;
  • pallore; 
  • aritmie del battito cardiaco;
  • affanno; 
  • vertigini;
  • problemi cognitivi.

Nei pazienti anziani l’anemia dovuta a carenza di vitamina B12 può essere confusa con demenza, perché influisce sulle funzioni mentali. È importante non incorrere in questo errore diagnostico poiché l’anemia può ridurre l’aspettativa di vita di un soggetto anziano e va pertanto identificata e trattata tempestivamente. 

Tutti i sintomi sopra menzionati possono insorgere in modo lento e progressivo oppure acuto, in base all’andamento della carenza. 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di anemia viene posta mediante visita specialistica, in cui il medico esegue una scrupolosa ed attenta anamnesi, prendendo in analisi anche quella che è la sintomatologia riferita dal paziente. Il soggetto viene poi sottoposto anche a esame obiettivo (valutando, ad esempio, se le mucose sono pallide oppure se è presente tachicardia, polso celere e soffio sistolico funzionale, ecc.)

Seguono, poi, gli esami di laboratorio, come la valutazione del numero dei globuli rossi, dell’emoglobina, dell’ematocrito e la conta dei reticolociti (sono un indice della risposta midollare all’aumentata richiesta di globuli rossi). Questa valutazioni, integrate con l’osservazione al microscopio delle caratteristiche morfologiche degli eritrociti, rappresentano il presupposto fondamentale per iniziare l’inquadramento diagnostico dell’anemia.

L’accertamento può essere approfondito, generalmente, mediante ulteriori esami specifici, quali ad esempio:

  • elettroforesi emoglobinica; 
  • studio del ferro; 
  • studio dell’immunità, della celiachia, della funzionalità tiroidea o delle malattie reumatiche; 
  • ricerca del sangue occulto nelle feci; 
  • RX torace; 
  • ecografia addome; 
  • gastroscopia; 
  • colonscopia, ecc.

Rischi Rischi

Nei pazienti anziani, l’anemia può ridurre l’aspettativa di vita. 

Nei soggetti non anziani, la patologia può presentare una sintomatologia complessa, che può influenzare negativamente anche lo svolgimento di semplici azioni quotidiane, ed è caratterizzata da:

  • stanchezza;
  • pallore;
  • aritmia;
  • affanno respiratorio; 
  • vertigini; 
  • problemi cognitivi.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento dell’anemia non può prescindere dall’identificazione della causa

Le trasfusioni rappresentano il trattamento di elezione per l’anemia grave o sintomatica. Ulteriori opzioni terapeutiche possono prevedere cortisone oppure una terapia marziale (con ferro) per bocca o endovena, vitamina B12, ecc.

Nella cura e nella prevenzione dell’anemia è importantissima l’alimentazione, che dovrebbe essere adeguata in quantità e qualità. L’anemia da carenza di ferro rappresenta quella più frequente in tutto il mondo. Al paziente, quindi, viene generalmente raccomandata una dieta ricca di alimenti ad alto contenuto di ferro, come:

  • pesce: acciughe, gamberi, orata, sogliola, merluzzo, branzino, ostriche, cozze, scorfano, stoccafisso, sardine, aringhe, tonno, trota, triglia, sgombro, vongole;
  • carne: fegato di suino e bovino, carne di cavallo e manzo, bresaola, agnello, vitello, maiale, prosciutto, speck, salsiccia;
  • verdura: pomodori secchi, semi di sesamo, funghi, carote, pomodori, zucca, cicoria, spinaci, broccoletti, cavolfiore, peperoni, radicchio, funghi, rucola, prezzemolo, tarassaco;
  • olio extra vergine d’oliva;
  • olive nere;
  • legumi: lenticchie, ceci, fave, piselli, fagioli secchi, orzo, lupini, soia;
  • frutta: arance, kiwi, albicocche, melone, prugne, mandorle, castagne, pistacchi, pinoli, fichi, datteri;
  • formaggio: pecorino.

Esistono, poi, alimenti che aumentano l’assorbimento di ferro, ovvero quelli ricchi di vitamina C:

  • peperoni gialli; 
  • scorza di limone; 
  • cavoli e broccoletti; 
  • kiwi;
  • agrumi;
  • cavolfiori; 
  • pomodori Pachino e pomodori secchi; 
  • prezzemolo; 
  • cetrioli; 
  • radicchio, ecc.

Bibliografia

  • Deivita Y, Syafruddin S, Andi Nilawati U, Aminuddin A, Burhanuddin B, Zahir Z. Overview of Anemia; risk factors and solution offering. Gac Sanit. 2021;35 Suppl 2:S235-S241. doi: 10.1016/j.gaceta.2021.07.034. PMID: 34929820.
  • Cappellini MD, Musallam KM, Taher AT. Iron deficiency anaemia revisited. J Intern Med. 2020 Feb;287(2):153-170. doi: 10.1111/joim.13004. Epub 2019 Nov 12. PMID: 31665543.
  • Stauder R, Valent P, Theurl I. Anemia at older age: etiologies, clinical implications, and management. Blood. 2018 Feb 1;131(5):505-514. doi: 10.1182/blood-2017-07-746446. Epub 2017 Nov 15. PMID: 29141943.

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