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Streptococco

Dr.ssa Virginia Josefina Cameli

Dr.ssa Virginia Josefina Cameli

Otorinolaringoiatra Medico Chirurgo, specialista in Otorinolaringoiatria Creato il: 06/09/2024
L'infezione da streptococco indica una condizione patologica derivante dall’accumulo di batteri del genere Streptococcus, che comprendono numerose specie e sottospecie. 

Gli streptococchi sono batteri Gram-positivi, a forma di cocco e che si dispongono a forma di catene. Tra i vari tipi di streptococco, i più noti e studiati sono lo Streptococcus pyogenes (detto beta-emolitico di gruppo A) e lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco). 
 
Streptococco

Cause Cause

L’infezione da streptococco si diffonde con meccaniche differenti a seconda della specie coinvolta. Per esempio, lo streptococco di tipo A si diffonde principalmente per via aerea, tramite le goccioline respiratorie, ma può farlo anche per contatto diretto con lesioni cutanee infette o con oggetti personali (per esempio, gli asciugamani, i giocattoli, le posate o altro ancora). 

In genere, la trasmissione aerea avviene soprattutto con contatti prolungati, che sono più frequenti in ambienti molto affollati, come scuole e dormitori. 
 

Sintomi Sintomi

Lo streptococco può produrre un gran numero di patologie a seconda della specie infettante, della localizzazione nell’organismo e dello stato di salute generale del paziente. 

La faringite streptococcica, per esempio, è una delle infezioni più comuni, è sostenuta da S. pyogenes e si manifesta con un forte mal di gola che esordisce improvvisamente, il cui dolore rende difficile la deglutizione e in genere con l’arrossamento delle tonsille, su cui compaiono anche placche bianche. Spesso, l’infezione comporta anche febbre, mal di testa, malessere generale e un ingrossamento dei linfonodi cervicali. 

In forme più gravi, la faringite può evolvere in scarlattina, una patologia che si presenta con febbre alta, mal di gola e un’eruzione cutanea che si diffonde su tutto il corpo, caratterizzata da rossore e gonfiore soprattutto nella zona delle pieghe della pelle (ascelle, gomiti e inguine).

Esistono anche diverse infezioni cutanee sostenute da streptococco, come l’impetigine, che si manifesta con vescicole purulente e pruriginose che evolvono progressivamente in croste, e la cellulite, che consiste in un’infezione del tessuto connettivo sottocutaneo. 

Tra le patologie più gravi, invece, rientrano alcune forme di polmonite, ossia un’infezione polmonare sostenuta da S. pneumoniae che si presenta con una forte tosse produttiva, febbre elevata, dolori intensi al petto e difficoltà respiratorie. 

Più raramente, S. pneumoniae può essere responsabile anche della meningite pneumococcica, ossia l’infezione delle membrane che rivestono il cervello; in questi casi, la sintomatologia specifica include una sensazione di rigidità del collo, mal di testa intenso e un’alterazione dello stato mentale
 

Diagnosi Diagnosi

In genere, il sospetto diagnostico di un’infezione da streptococco viene posto quando il paziente, all’anamnesi riferisce febbre alta, comparsa di pus nelle tonsille e gonfiore o dolore dei linfonodi cervicali. 
In genere, la diagnosi di infezione da streptococco deve essere confermata con esami più approfonditi, che possono variare sensibilmente in base alla zona interessata. 

Per la faringite streptococcica il metodo preferenziale è costituito dal tampone oro-faringeo. Questo viene strofinato sulla parte posteriore della gola e delle tonsille per raccogliere un campione, che viene poi analizzato in laboratorio mediante test antigenici o molecolari per individuare il batterio. 

In casi più gravi, che per esempio coinvolgono polmoniti, può essere utile effettuare un esame colturale del sangue, in modo da identificare la potenziale presenza del batterio nel circolo sanguigno, che potrebbe essere segno di un’infezione più estesa. Altrettanto si può fare con il liquido cerebrospinale se si sospetta la presenza di una meningite
 
Streptococco

Rischi Rischi

Le infezioni da streptococco, se trattate correttamente, possono risolversi rapidamente e senza conseguenze. In caso contrario, possono produrre complicanze più gravi e/o produrre conseguenze a lungo termine.  

Per esempio, in assenza di un trattamento adeguato dell’infezione, si può verificare una glomerulonefrite post-streptococcica, ossia un’infiammazione dei glomeruli renali che comporta la presenza di sangue nelle urine (ematurie), accumulo di liquidi e gonfiore al volto e negli arti, con aumento della pressione arteriosa e diminuzione del volume di urina prodotta. 

In alcuni casi, soprattutto in pazienti che soffrono di immunocompromissione da malattie croniche, AIDS o chemioterapia, un’infezione trascurata può diffondersi in modo importante, producendo complicanze molto gravi come la fascite necrotizzante, che consiste in una progressiva necrosi (ossia distruzione) del tessuto connettivo. 

In casi particolarmente gravi, si può assistere anche una propagazione sistemica dell’infezione, che può portare a setticemie (infezioni del sangue) o direttamente alla sepsi, ossia una risposta infiammatoria sistemica grave e potenzialmente fatale. 
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento delle infezioni da streptococco dipende fortemente dalle specie batteriche coinvolte, dalla gravita dell’infezione e dallo stato di salute generale del paziente. Per esempio, la faringite streptococcica guarisce spesso spontaneamente entro due settimane. Tuttavia, per evitare possibili complicanze o conseguenze permanenti, il trattamento preferenziale è costituito dall’uso di antibiotici

In genere, l’antibiotico di prima scelta per molte infezioni da streptococco, inclusa la faringite streptococcica, è la penicillina o i relativi derivati, come l’amoxicillina, che viene usata spesso per le infezioni respiratorie. In caso di allergia alle penicilline, invece, si può fare ricorso ad alternative, come i macrolidi (es. azitromicina o eritromicina). Nelle infezioni più lievi, questi vengono somministrati per via orale, mentre nei casi più gravi, come per polmoniti o endocarditi, la somministrazione è di tipo endovenoso per aumentare il dosaggio.  

In genere, insieme agli antibiotici si può ricorrere ad alcune terapie di supporto, che includono alcuni trattamenti sintomatici per febbre, cefalea e mal di gola con antinfiammatori come ibuprofene o paracetamolo. In casi gravi, quando è necessario il ricovero si possono anche somministrare ossigeno supplementare o fluidi per via endovenosa. 
 

Bibliografia

  • Reichardt W. Streptococcus pyogenes. Contrib Microbiol. 2001;8:90-101.
  • Myint J, Panigrahi H. Penicillin-resistant Streptococcus pneumoniae. J Hosp Infect. 1991 Apr;17(4):317-9.
  • Anjos LM, Marcondes MB, Lima MF, Mondelli AL, Okoshi MP. Streptococcal acute pharyngitis. Rev Soc Bras Med Trop. 2014 Jul;47(4):409-13.

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