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Scarlattina

Dr.ssa Annette Gerber

Dr.ssa Annette Gerber

Pediatra Medico Chirurgo, specialista in Pediatria ed in Neonatologia Creato il: 18/06/2024
La scarlattina è una malattia infettiva acuta causata dal batterio Streptococcus pyogenes e che si verifica principalmente nei bambini. Solitamente si manifesta con eruzione cutanea di colore rosso vivo (da cui il nome scarlattina), febbre e mal di gola. 
 
Scarlattina

Cause Cause

Lo Streptococcus pyogenes è un batterio gram-positivo a forma di catena che appartiene al gruppo A degli streptococchi. Questo batterio è responsabile di diverse infezioni, tra cui faringite streptococcica, impetigine, cellulite e la condizione più grave nota come febbre reumatica. 

La scarlattina è causata dall'infezione da Streptococcus pyogenes, che produce una tossina eritrogenica responsabile della caratteristica eruzione cutanea. 

La malattia si diffonde attraverso il contatto diretto con le secrezioni respiratorie di persone infette, come tosse o starnuti, o, più raramente, tramite il contatto diretto con oggetti contaminati, in quanto lo streptococco può sopravvivere a lungo all’aria. Queste caratteristiche rendono più facile il contagio all’interno di ambienti affollati (ad esempio, scuole o caserme). Nella maggior parte dei casi, colpisce principalmente nei mesi invernali e soprattutto i bambini tra i 5 e i 15 anni senza particolare distinzione tra maschi e femmine.

L'incubazione della scarlattina è solitamente di 1-4 giorni e, senza opportuno trattamento, il paziente è contagioso per tutto il periodo dell’infezione. 
 

Sintomi Sintomi

In genere, la scarlattina si manifesta in modo molto improvviso e con sintomi generalmente forti, che includono: 
 
  • eruzioni cutanee: la caratteristica eruzione cutanea della scarlattina inizia dopo un paio di giorni dalla comparsa dei sintomi, esordendo tipicamente sul collo, sotto le ascelle e sull’inguine e diffondendosi poi al viso e al resto del corpo. Le chiazze si presentano generalmente piccole, vicine e di colore rosso vivo e generalmente non danno prurito;
  • febbre: è uno dei sintomi più comuni e che esordisce per primo, in genere è sopra i 38 °C;
  • mal di gola: è un altro sintomo comune e può manifestarsi anche in forma severa, causando difficoltà a deglutire per il gonfiore delle tonsille;
  • patina sulla lingua: la lingua dei pazienti con scarlattina può apparire prima biancastra e poi arrossata e irregolare, con papille ingrossate che conferiscono un aspetto simile a una fragola;
  • malessere generale: appare molto spesso e si manifesta con cefalea, dolori addominali e, a volte, anche con nausea.
I sintomi sono generalmente analoghi anche nei rari casi in cui la scarlattina colpisce gli adulti.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi della scarlattina si basa tipicamente sulla valutazione dei segni clinici del paziente e successivamente sulla conferma dell'infezione da Streptococcus pyogenes tramite test di laboratorio.

In questi casi, generalmente, l’esame obiettivo prevede l’osservazione della cute, della lingua e delle tonsille, al fine di individuare l’eruzione cutanea, la patina sulla lingua e l’infiammazione a carico della gola. 

Solitamente, poi, si svolge un tampone faringeo per prelevare delle cellule dalle tonsille e dalla mucosa della faringe e sottoporle a test colturali. Nei casi in cui la scarlattina produca sintomi moderati, l’esame colturale è necessario per definire la diagnosi.
 
Scarlattina

Rischi Rischi

Quando viene trattata correttamente, la scarlattina regredisce senza conseguenze e in breve tempo; viceversa, in assenza di un trattamento rapido e tempestivo, questa può produrre complicanze anche rilevanti. Tra i possibili rischi derivanti da questa condizione, laddove non trattata, segnaliamo: 
 
  • febbre reumatica: una complicanza autoimmune rara, ma seria, che può verificarsi circa 2-4 settimane dopo l'infezione; questa condizione può colpire il cuore, le articolazioni, la pelle e il cervello;
  • glomerulonefrite post-streptococcica: un'altra complicanza rara, che può tuttavia verificarsi dopo un'infezione da streptococcus pyogenes, coinvolgendo l'infiammazione dei reni e la progressiva perdita di funzione;
  • infezioni secondarie: in alcuni casi, l'infezione può diffondersi ad altre parti del corpo, aumentando il rischio di meningiti, polmoniti, encefaliti o endocarditi; il rischio più grave, infine, è rappresentato dalla sepsi, che può anche essere fatale;
  • molto raramente, complicazioni della gravidanza, con la comparsa di malformazioni a carico del feto. 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

La scarlattina non è una malattia che può essere prevenuta tramite vaccinazione; tuttavia, la trasmissione dell'infezione si può prevenire attraverso il lavaggio delle mani frequente e la copertura della bocca e del naso durante la tosse e gli starnuti. Quando invece si è a contatto con un soggetto infetto, è bene lavare e disinfettare accuratamente tutto ciò che questo tocca.

Come per gran parte delle infezioni di natura batterica, la scarlattina si può risolvere con un trattamento antibiotico per eradicare lo streptococco. Generalmente, la terapia si basa sulla somministrazione di penicilline per via orale; nei casi in cui, invece, il paziente sia allergico alla penicillina, si può fare ricorso ad antibiotici macrolidi

Normalmente, con un trattamento antibiotico adeguato, la scarlattina scompare nell’arco di una settimana, dieci giorni. Secondo le linee guida ministeriali, i bambini con la scarlattina devono essere isolati almeno fino a 48 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica, in quanto il paziente cessa di essere contagioso. Il rientro a scuola deve essere inoltre certificato da un medico. 

In associazione alla terapia antibiotica, poi, può essere utile applicare alcune misure di supporto, come: 
 
  • idratazione abbondante, in modo da prevenire la disidratazione dovuta alla febbre;
  • uso di antinfiammatori, come ibuprofene o paracetamolo, i quali riducono i sintomi dolorosi a carico della gola e permettono di ridurre febbre e mal di testa;
  • rimedi per la gola, come gargarismi con acqua salata, assunzione di liquidi caldi o ghiaccioli e l’uso di spray o pastiglie lenitive per il dolore. 

Bibliografia

  • Scarlet fever. Nurs Stand. 2016 Apr 27;30(35):17.
  • Mahajan VK, Sharma NL. Scarlet fever. Indian Pediatr. 2005 Aug;42(8):829-30.
  • Cleland JB. Scarlet fever. Br Med J. 1971 Apr 24;2(5755):224-5.

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