Impetigine
Dr. Marco Gigantesco
Dermatologo Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e Venereologia Creato il: 16/05/2024Queste si presentano principalmente sul volto e, se aperte, portano alla formazione di croste di colore tra il giallo e il marrone.
In genere, l’impetigine ha una maggiore incidenza nei bambini sotto i dieci anni di età, specialmente se tra i due e i cinque anni.
Cause
L’impetigine si può sviluppare per l’infezione di diversi batteri, ma i più comuni sono lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus pyogenes. Entrambi questi batteri sono spesso presenti normalmente sulla pelle di persone sane ma, se riescono a penetrare in piccole ferite (ad esempio, le punture di insetto) o graffi, possono causare l’infezione responsabile dell’impetigine.In genere, la via di trasmissione più comune è rappresentata dal contatto diretto con gli oggetti personali (quali, per esempio, asciugamani o vestiti) delle persone infette. Come per molte altre infezioni, la mancanza di igiene personale costituisce un fattore di rischio.
In genere, l’infezione è più frequente durante l’estate, per via del caldo e dell’umidità che possono favorirne la proliferazione. Questa può essere anche agevolata dalla presenza di molte persone negli stessi spazi, motivo per cui le scuole e gli asili possono essere dei luoghi a rischio per la diffusione delle infezioni.
In alcuni casi, l’impetigine si può manifestare anche come conseguenza di altre infiammazioni a carico della pelle.
Sintomi
La sintomatologia dell’impetigine, in gran parte dei casi, è costituita dalla presenza di lesioni simili a bolle o vescicole purulente, spesso presenti intorno a naso, bocca e ombelico, che si manifestano con prurito o dolore locale. Generalmente, se i bambini grattano via le bolle, possono comparire anche delle croste. Raramente, l’impetigine si può presentare associata a febbre.In base alla forma delle bolle, si identificano due forme di impetigine:
- impetigine non bollosa, in cui i gruppi di vescicole si possono rompere formando delle croste;
- impetigine bollosa, in cui le vescicole tendono a confluire spontaneamente, formando delle bolle più grandi.
Diagnosi
La diagnosi dell’impetigine viene solitamente posta da uno specialista dermatologo. Presentando un aspetto clinico molto caratteristico, in genere, questa si basa sull’osservazione delle bolle presenti, tenendo conto anche del colloquio anamnestico durante il quale vengono prese in carico la storia clinica del paziente e l’eventuale esposizione a fattori di rischio.Nella maggior parte dei casi non sono necessari ulteriori esami specifici per la diagnosi; tuttavia, se la terapia empirica non porta un miglioramento delle condizioni o nel caso in cui si verifichino recidive frequenti, può essere necessario l’esecuzione di un tampone nasale da sottoporre a esame colturale per individuare eventuali infezioni di Staphyloccus aureus resistente alla meticillina.
Rischi
Nella maggior parte dei casi, l’impetigine si risolve senza lasciare grandi conseguenze e le piaghe scompaiono senza produrre cicatrici visibili. Tuttavia, se la malattia non viene trattata in modo adeguato si possono manifestare numerose complicanze, tra cui:- diffusione dell’infezione, che può dar luogo a cellulite batterica, un’infezione che colpisce il derma e può diffondersi anche al sangue, causando batteriemie pericolose per la salute;
- complicanze renali, per via della già citata infezione da streptococco beta-emolitico di gruppo A, che può produrre glomerulonefriti post-streptococciche, con presenza di sangue nelle urine e aumento della pressione arteriosa;
- febbre reumatica, in quanto lo streptococco può portare a infiammazioni diffuse, con possibili danni agli organi;
- cicatrici persistenti, dovute al mancato trattamento delle bolle.
Cure e Trattamenti
Come molte delle infezioni che interessano la pelle, una parziale forma di prevenzione dell’impetigine è costituita dal mantenimento di un’adeguata igiene personale, con un lavaggio frequente delle mani. Per quanto riguarda i pazienti invece, è bene evitare di grattare le ferite, in quanto può aiutare la diffusione dell’infezione ad altre parti della pelle e ad altre persone.Il trattamento dell’impetigine, invece, può variare in base all’estensione dell’infezione. Infatti, se questa appare ancora molto localizzata, si può fare ricorso a dei gel a base di cloruro di alluminio, che ha un effetto astringente e rimuove gli essudati liquidi dalle bolle, favorendo la guarigione.
Se invece l’infezione si è già diffusa a più aree della pelle, la terapia di riferimento è costituita dall’uso di antibiotici in formulazione locale, come creme o pomate. In casi più gravi, invece, la terapia antibiotica deve essere somministrata per via sistemica (ossia per bocca o per via endovenosa). In genere, gli antibiotici più comunemente impiegati sono eritromicina o gentamicina e vengono somministrati per circa due settimane.
Al trattamento antibiotico, in genere, si associa anche il ricorso a impacchi con agenti disinfettanti per pulire la zona circostante le lesioni.
Se si ha a che fare con un paziente, specie se bambino, è bene prestare molta attenzione durante l’applicazione delle pomate e dei disinfettanti, avendo cura di farlo indossando dei guanti o lavando accuratamente le mani una volta completata l’operazione. In generale è utile anche mantenere ben puliti e disinfettati anche gli oggetti personali del paziente, come asciugamani, lenzuola e indumenti.
In generale, è importante evitare il contatto diretto con altre persone o oggetti per prevenire la diffusione dell'infezione. I bambini infetti dovrebbero quindi rimanere a casa da scuola fino a quando le lesioni non sono guarite o non sono più contagiose.
Bibliografia
- Impetigo and Ecthyma, Wingfield E. Rehmus, MD, MPH, University of British Columbia.
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- Hartman-Adams H, Banvard C, Juckett G. Impetigo: diagnosis and treatment. Am Fam Physician. 2014 Aug 15;90(4):229-35.
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