Sintomi hiv
Dr.ssa Gabriela Baiocchi
Ginecologo Medico Chirurgo, specialista in Ginecologia e Ostetricia - Medicina Estetica Creato il: 17/09/2024Dal suo riconoscimento negli anni '80, l’infezione da HIV è diventata una delle epidemie più gravi e devastanti a livello globale, con un impatto enorme sulla salute pubblica, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Al giorno d’oggi, nonostante i progressi nella ricerca e nei trattamenti, l'infezione da HIV rimane una condizione senza una cura definitiva, ma con una gestione clinica che può prolungare e migliorare significativamente la vita dei pazienti.
Cause
L'AIDS è causato dall'HIV, un virus che appartiene alla famiglia dei retrovirus. I sintomi dell’HIV si originano quando il virus attacca il sistema immunitario, in particolare i linfociti T CD4, un tipo di globuli bianchi che svolgono un ruolo cruciale nella protezione dell'organismo dalle infezioni.La distruzione dei linfociti T CD4 è associata a una compromissione del sistema immunitario, che quindi non riesce più a rispondere correttamente alle infezioni e ai tumori che normalmente potrebbe gestire.
L'HIV si trasmette principalmente attraverso il contatto con fluidi corporei infetti. Per questo motivo, la forma di trasmissione più comune di trasmissione del virus è quella sessuale. Il virus può infatti essere trasmesso durante rapporti sessuali vaginali, anali o orali non protetti con una persona infetta.
Più raramente, l’HIV può essere trasmesso anche attraverso il contatto con sangue infetto, spesso per via di aghi o siringhe contaminati. Questo è un rischio particolarmente elevato tra le persone che fanno uso di droghe iniettive e condividono siringhe o altri strumenti per l’iniezione.
Un altro meccanismo di trasmissione è quello verticale, che consiste nel contagio da madre a figlio durante la gravidanza, il parto o, più raramente, l'allattamento al seno. Tuttavia, con un trattamento adeguato durante la gravidanza e il parto, il rischio di trasmissione può essere notevolmente ridotto.
Nei primi anni dell’epidemia, un rischio importante era dato anche dalle trasfusioni di sangue infetto; tuttavia, i controlli sono molto migliorati negli anni e quindi raramente costituisce un fattore di contagio.
Sintomi
I sintomi legati all'HIV variano a seconda della fase dell'infezione. L'HIV è noto per avere tre stadi principali: infezione acuta, fase clinica latente e AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita).La prima fase si manifesta generalmente da 2 a 4 settimane dopo l'esposizione al virus e può durare per alcune settimane. Durante questo periodo, il corpo reagisce all'infezione e i sintomi possono assomigliare a quelli di una comune influenza o infezione virale. Tra i più comuni rientrano:
- febbre alta: uno dei primi segnali, è spesso associato ad altri sintomi sistemici;
- mal di gola: è un sintomo comune e può essere associato a linfonodi ingrossati;
- eruzione cutanea: uno sfogo rossastro che può comparire su tutto il corpo;
- linfadenopatia (ingrossamento dei linfonodi): è spesso riscontrato nei linfonodi del collo, delle ascelle e dell'inguine;
- stanchezza intensa: un sintomo comune; spesso assume un carattere anche molto debilitante;
- dolori muscolari e articolari: questi tendono ad avere carattere simile a quello di una comune influenza, con intensità variabile;
- mal di testa: può essere persistente e intenso.
- sintomi gastrointestinali: non sempre presenti ma in genere includono nausea, vomito e diarrea;
- sudorazione notturna: non raramente può capitare che si verifichi un’intensa sudorazione durante la notte.
Dopo la fase acuta, l'HIV entra in una fase più silente in cui i sintomi possono essere minimi o assenti. Questa fase può durare anni (anche oltre un decennio) senza un trattamento adeguato. In questa fase il sistema immunitario si indebolisce gradualmente a causa della perdita progressiva di linfociti CD4, ma senza sintomi visibili. Tra i pochi sintomi manifesti, questa fase dell’HIV può portare alla presenza di linfonodi ingrossati.
Senza trattamento, l'HIV progredisce verso l'AIDS, lo stadio finale dell'infezione. In questa fase, il sistema immunitario è gravemente compromesso, con un numero di linfociti T CD4 inferiore a 200 cellule per microlitro di sangue (in una persona sana, il numero varia da 500 a 1500 cellule). I sintomi dell'AIDS sono vari e dipendono dalle infezioni opportunistiche che si sviluppano, come la tubercolosi, la criptococcosi, le infezioni da Herpes simplex e Cytomegalovirus, dalla comparsa di tumori, come il cancro della cervice, il sarcoma di Kaposi e alcune forme di linfoma, o da disturbi del sistema nervoso.
Diagnosi
La diagnosi dell'infezione da HIV è essenziale per iniziare tempestivamente il trattamento e prevenire la progressione verso l'AIDS. Esistono diversi test per diagnosticare l'HIV, che possono essere suddivisi in due categorie principali: i test per la rilevazione del virus stesso e i test per la rilevazione degli anticorpi prodotti in risposta all'infezione; in alcuni casi, si può fare ricorso anche a test combinati, che permettono di avere una diagnosi anche nelle fasi iniziali dell’infezione.Nei pazienti che hanno sviluppato già sintomi da HIV in corso si eseguono generalmente due tipi di monitoraggi: la conta dei linfociti T CD4, che permette di valutare quanto un soggetto è a rischio di sviluppare complicanze (la soglia di rischio è di 200 cellule per microlitro) e la determinazione della carica virale, che consente di determinare quanto la conta dei CD4 può diminuire nel tempo.
In genere, la presenza dei sintomi non agevola la diagnosi dell’infezione da HIV in quanto questi sono manifesti solo nella fase iniziale, dove però sono facilmente equivocabili con quelli di una comune influenza.
Rischi
Quando l'infezione da HIV progredisce verso l'AIDS, il sistema immunitario è gravemente compromesso, rendendo il corpo suscettibile a una vasta gamma di infezioni e malattie. Le complicanze associate all'AIDS sono gravi e possono essere potenzialmente letali se non trattate rapidamente.Una delle infezioni più comuni e gravi nei pazienti con AIDS è la polmonite causata dal fungo Pneumocystis jirovecii, che si manifesta con tosse secca, febbre e difficoltà respiratorie e senza un trattamento rapido può essere fatale. Sempre di natura micotica è l’infezione da Candida, che nei pazienti con AIDS colpisce soprattutto la bocca e l’esofago, potendo evolvere anche verso una forma disseminata grave.
Inoltre, l’AIDS si può associare alla comparsa di numerosi tumori, come il sarcoma di Kaposi, un tumore molto aggressivo che colpisce le cellule dei vasi sanguigni, i linfomi non-Hodgkin, che colpiscono il sistema linfatico, e il cancro della cervice invasivo, che colpisce le donne che hanno sviluppato un’infezione persistente da papillomavirus umano (HPV).
Infine, l'HIV può causare diverse complicanze neurologiche, inclusa la demenza associata all'HIV, neuropatia periferica, e mielopatia vacuolare. Queste condizioni possono causare problemi cognitivi, motori, e sensoriali.
Cure e Trattamenti
L’infezione da HIV può essere prevenuta evitando comportamenti a rischio; questo prevede essenzialmente l’utilizzo del preservativo, soprattutto in caso di rapporti sessuali occasionali.Al momento non esiste una cura definitiva, ma il trattamento antiretrovirale ha rivoluzionato la gestione dell'infezione, permettendo alle persone sieropositive di vivere una vita lunga e relativamente sana, contenendo al meglio i sintomi dell’HIV. L'obiettivo principale del trattamento è mantenere la carica virale a livelli non rilevabili, prevenendo la progressione verso l'AIDS e riducendo il rischio di trasmissione ad altre persone, e ripristinare dei livelli normali di CD4.
La terapia antiretrovirale viene somministrata solitamente come una combinazione di più farmaci provenienti da due o più classi diverse, che intervengono su vari punti della replicazione dell’HIV in modo da bloccarla. In molti casi, questa terapia permette di risolvere anche alcune delle patologie sviluppate in concomitanza con l’infezione.
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