Vomito
Dr. Ruggero M. Spinazzola
Gastroenterologo Medico Chirurgo, specialista in Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva Creato il: 07/02/2024- sindrome da vomito ciclico: si tratta di una patologia caratterizzata da episodi ricorrenti di forte nausea e vomito, tipica della prima infanzia, che, talvolta, può protrarsi anche in età adulta;
- sindrome cronica da vomito: un disturbo funzionale, in cui episodi di nausea e vomito si verificano una volta o poco più alla settimana, per almeno sei mesi, e per i quali gli esami diagnostici svolti non sono stato in grado di individuare una causa.
Cause
Il vomito può essere causato da un qualunque stimolo in grado di attivare l’area Postrema, il centro cerebrale del vomito. Situata nel tronco-encefalico, questa struttura è in grado di rilevare tossine presenti nel sangue e di indurre il vomito in risposta a specifici segnali umorali e/o viscerali.Le cause più comuni del vomito sono:
- tossine: alcune professioni o particolari fattori ambientali possono esporre il soggetto a sostanze nocive come, per esempio, il piombo;
- assunzione di farmaci: rientrano in questa categoria i farmaci analgesici oppioidi (morfina) e i farmaci chemioterapici;
- assunzione di alcol e stupefacenti: comprese sostanze “leggere” come la cannabis;
- disturbi gastrointestinali: gastroenterite o, raramente, occlusione intestinale;
- disturbi addominali: appendicite e pancreatite;
- patologie cerebrali: meningite, encefalite e emicranie;
- patologie sistemiche: gravi forme di diabete o insufficienza epatica o renale.
- stato di gravidanza: insieme alla nausea, si manifesta soprattutto nel primo trimestre, specie tra la quinta e l'ottava settimana;
- autoinduzione: il vomito auto-indotto è tipico dei pazienti affetti da bulimia;
- stress psicologico: condizione favorita da diversi fattori.
Sintomi
Il vomito contiene perlopiù residui di alimenti ingeriti di recente ed è spesso preceduto da nausea, la sensazione spiacevole di dover rimettere. Ulteriori sintomi associati comprendono:- conati: ovvero il tentativo faticoso e senza effetto di vomitare;
- ipersalivazione detta anche scialorrea, è l'eccessiva produzione di saliva;
- dolore addominale, ovvero dolore avvertito tra il bacino e l'inizio delle costole.
Episodi con frequenza mensile della durata di 1 o 4 giorni (anche 10 nei casi più gravi) devono far sospettare la sindrome da vomito ciclico. Si tratta di una malattia rara, frequente nei bambini tra i 3 mesi e i 7 anni di età, che può insorgere anche in età adulta. Le cause scatenanti sono ancora sconosciute, ma si riconoscono alcuni fattori favorenti
- stress;
- cinetosi (mal d'auto o mal d’aereo);
- digiuni prolungati;
- assunzione di alcune sostanze (caffeina, vino rosso, liquirizia).
Diagnosi
La diagnosi è prevalentemente clinica, basata su:- anamnesi: dalla quale devono emergere la frequenza e la durata del vomito, nonché l’eventuale assunzione di sostanze o correlazione con eventi stressanti;
- esame obiettivo: durante il quale il medico cerca segni di disidratazione o altri sintomi indicativi.
- esame del sangue: possono essere richiesti esami del sangue e delle urine per valutare la presenza di infezioni, squilibri elettrolitici, problemi renali o altre condizioni mediche che potrebbero contribuire al vomito;
- test urinario di gravidanza: le pazienti in età fertile devono essere sottoposte a un test urinario di gravidanza.
- endoscopia: se il vomito è persistente o associato a sintomi come difficoltà nella deglutizione o perdita di peso, il medico potrebbe raccomandare un esame endoscopico come l'endoscopia del tratto superiore per esaminare il rivestimento e le pareti dell’intero tratto gastrointestinale, dall'esofago, allo stomaco e al tratto superiore dell'intestino (duodeno);
- RX dell’intestino tenue: è utile per evidenziare possibili alterazioni, sia di tipo funzionale che morfologico, a carico delle prime vie digestive, ovvero l'esofago, il duodeno e lo stomaco.
Rischi
Episodi frequenti di vomito possono dare vita a complicazioni di diversa natura:- irritazione di gola e polmoni: causata dall’acidità del contenuto gastrico risalito;
- disidratazione: vomitando, il paziente perde acqua e minerali preziosi;
- denutrizione: vomitando, il paziente impedisce all’organismo di assorbire le sostanze nutritive utili al suo funzionamento;
- lacerazione dell’esofago: il vomito provoca un aumento di pressione all’interno dell’esofago che può lacerare l’esofago in modo parziale (Mallory-Weiss) o totale (sindrome di Boerhaave).
Cure e Trattamenti
Per i pazienti con vomito è previsto un trattamento multimodale:- trattamento farmacologico: in base alla causa e alla gravità del vomito, i medici possono prescrivere farmaci antiemetici o antistaminici per attenuare la sensazione di nausea e conati;
- terapia sintomatica: differenziata per ogni paziente e volta ad eliminare le conseguenze spiacevoli legate al vomito (disidratazione, denutrizione, ecc.). Una corretta idratazione del paziente è al cuore di ogni terapia sintomatica;
- terapia causale: differenziata per ogni paziente in base alla causa sottostante il vomito.
Bibliografia
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