Schistosomiasi
Prof. Hussein Jallous
Urologo Medico Chirurgo - Professore di Urologia e Andrologia Creato il: 05/04/2024La trasmissione della schistosomiasi avviene quando le larve rilasciate dai molluschi di acqua dolce infetti penetrano nella pelle umana durante il contatto con l’acqua contaminata. le larve migrano quindi attraverso il corpo, raggiungono i vasi sanguigni e si sviluppano in vermi adulti. Si stabiliscono principalmente intorno al fegato, all’intestino e alla vescica, dove producono uova che vengono rilasciate nell’ambiente attraverso le feci o le urine della persona.
La prevenzione della schistosomiasi si basa principalmente sull’eliminazione del contatto con le acque dolci contaminate, ad esempio evitando di nuotare, fare il bagno o lavorare in acque dove la malattia è endemica. Oltre ciò, sono fondamentali la fornitura di servizi igienici adeguati, la purificazione dell’acqua potabile e l’implementazione di programmi di controllo dei molluschi intermediari.
Cause
La schistosomiasi è causata da un’infezione parassitaria con vermi piatti del genere Schistosoma. La trasmissione avviene generalmente come segue.- contatto con acqua contaminata: le persone si infettano quando entrano in contatto con acque dolci contaminate, abitate da molluschi portatori del parassita Schistosoma;
- penetrazione attraverso la pelle: le larve di Schistosoma penetrano nella pelle umana durante il contatto con l’acqua contaminata. Una volta entrati nel corpo, le larve migrano attraverso il sistema circolatorio per raggiungere i vasi sanguigni intorno agli organi interni;
- sviluppo in vermi adulti: le larve di schistosoma si sviluppano in vermi adulti negli organi interni, generalmente il fegato, l’intestino o la vescica, dove si accoppiano e producono uova. Queste, vengono poi rilasciate nell’ambiente attraverso le feci o le urine del paziente infetto, completando così il ciclo vitale del parassita;
- contaminazione dell’ambiente: le uova di Schistosoma rilasciate nell’ambiente possono contaminare l’acqua dolce circostante, dove possono sviluppare e infettare i molluschi d’acqua dolce, perpetuando il ciclo di trasmissione della malattia.
La malattia è endemica in molte regioni tropicali e subtropicali del mondo, sia per le condizioni ambientali favorevoli sia per la scarsa disponibilità di servizi sanitari adeguati.
Sintomi
I sintomi della schistosomiasi possono variare a seconda della fase della malattia. Durante la fase iniziale, molti pazienti possono essere asintomatici o manifestare solo sintomi lievi. Con il passare del tempo e il progredire dell’infezione, possono manifestarsi:- dermatite da cercaria: è un’irritazione della pelle causata dalla penetrazione delle larve di Schistosoma (cercarie) durante il contatto con l’acqua contaminata. Può causare prurito, eruzione cutanea, rossore e gonfiore della pelle;
- febbre: durante l’infezione acuta, molti pazienti possono sperimentare febbre, che può essere accompagnata da brividi, malessere generale e sudorazione;
- dolore addominale: dolore addominale, crampi addominali e diarrea sono comuni, specialmente durante la fase acuta dell’infezione;
- tosse e respiro corto: quando l’infezione coinvolge i polmoni (schistosomiasi polmonare), possono verificarsi sintomi respiratori come tosse, dispnea (respiro corto) e dolore toracico;
- sanguinamento intestinale: in alcuni casi, l’infezione intestinale da Schistosoma può causare sanguinamento rettale o feci con sangue;
- problemi urinari: l’infezione da Schistosoma nella vescica può provocare sintomi urinari come disuria (bruciore durante la minzione), ematuria (sangue nelle urine) e aumento della frequenza urinaria;
- splenomegalia e epatomegalia: durante l’infezione cronica, è comune osservare ingrossamento del fegato (epatomegalia) e della milza (splenomegalia), che possono essere rilevati durante l’esame fisico;
- malnutrizione e perdita di peso: nei casi più gravi, l’infezione cronica da Schistosoma può portare a malnutrizione, perdita di peso e deperimento generale.
Qualora si dovessero manifestare segni clinici sospetti, i pazienti interessati sono invitati a cercare assistenza sanitaria per una valutazione attenta del caso. Ciò vale soprattutto per quelle persone che, pur non vivendo in regioni a rischio, hanno effettuato un viaggio recente in queste zone.
Diagnosi
La diagnosi della schistosomiasi si basa generalmente su una combinazione di esami clinici, laboratoriali e test di imaging. L’iter si articola generalmente come segue:- anamnesi: il medico inizia ponendo domande sulla storia clinica del paziente, su eventuali viaggi in aree endemiche per la schistosomiasi e analizzando i sintomi riferiti;
- esame delle feci o delle urine: questo è uno dei metodi più comuni per diagnosticare la schistosomiasi. Le uova di Schistosoma possono essere rilevate esaminando un campione di feci o di urine del paziente sotto il microscopio;
- test immunologici: esistono test immunologici che possono rilevare la presenza di anticorpi specifici contro Schistosoma nel sangue del paziente. Questi test possono essere utili soprattutto nelle prime fasi dell’infezione o se la quantità di uova nell’esame delle feci o delle urine è bassa;
- biopsia: in alcuni casi, può essere necessario eseguire una biopsia di tessuti come il fegato, l’intestino o la vescica per identificare la presenza di vermi adulti o uova di Schistosoma;
- esami di imaging: gli esami di imaging come l’ecografia possono essere utilizzati per valutare la presenza di danni agli organi interni causati dall’infezione da Schistosoma, come ingrossamento del fegato o della milza (splenomegalia), lesioni renali o altri problemi.
Rischi
Se non trattata o se l’infezione è avanzata, la schistosomiasi può portare diversi rischi. Tra i principali si segnalano:- danno agli organi interni: l’infezione cronica da Schistosoma può causare danni agli organi interni, come il fegato, l’intestino, la vescica e i polmoni. Questi danni possono includere fibrosi, cirrosi, ostruzioni delle vie urinarie, infiammazione cronica e altre complicazioni;
- malnutrizione e anemia: l’infezione cronica da Schistosoma può causare malnutrizione e anemia, soprattutto nei casi più gravi. Questo può essere dovuto a una combinazione di perdita di sangue dovuta a sanguinamento intestinale o ematuria e al deterioramento generale della salute del paziente;
- problemi renali: l’infezione da schistosoma, laddove non trattata, può danneggiare i reni e causare complicazioni come insufficienza renale, calcoli renali e infezioni urinarie ricorrenti;
- crescita e sviluppo ritardati: nei bambini, l’infezione cronica da Schistosoma può interferire con la crescita e lo sviluppo fisico e mentale, influenzando negativamente il loro rendimento scolastico e la loro qualità della vita;
- aumento del rischio di altre malattie: l’infezione da Schistosoma può aumentare il rischio di contrarre altre malattie, come l’HIV/AIDS e l’epatite virale, soprattutto nelle comunità dove la schistosomiasi è endemica e dove esistono fattori di rischio concomitanti;
- complicazioni neurologiche: in rari casi, l’infezione da Schistosoma può causare complicazioni neurologiche, come la mielite traversa, che si verifica quando le uova di Schistosoma si depositano nel midollo spinale, causando problemi neurologici e motori.
Cure e Trattamenti
La schistosomiasi può essere trattata principalmente con farmaci anti-schistosomici. La cura viene gestita generalmente come segue:- farmaci anti-schistosomici: il praziquantel è il farmaco più usato per il trattamento della schistosomiasi. Viene somministrato per via orale in una singola dose, solitamente calcolata in base al peso corporeo del paziente. Il praziquantel agisce paralizzando i vermi adulti di Schistosoma, facilitandone l’espulsione dal corpo;
- trattamento delle complicazioni: se si verificano complicazioni a causa dell’infezione da Schistosoma, come danni agli organi interni o problemi renali, possono essere necessari trattamenti aggiuntivi per gestire queste complicazioni. Ad esempio, possono essere prescritti farmaci per il controllo della pressione sanguigna o per il trattamento dell’anemia;
- trattamento di supporto: nei casi più gravi, potrebbe essere necessario fornire trattamenti di supporto per alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente. Questo potrebbe includere la gestione del dolore, la terapia nutrizionale, la terapia idrica o altri interventi di supporto;
- monitoraggio post-trattamento: dopo il trattamento con praziquantel, è importante monitorare attentamente il paziente per valutare la risposta al trattamento e rilevare eventuali complicazioni o recidive;
- prevenzione delle reinfezioni: è importante prendere misure per prevenire le reinfezioni da Schistosoma dopo il trattamento. Questo può includere l’istruzione del paziente su come evitare il contatto con acque dolci contaminate, l’uso di protezioni durante l’esposizione all’acqua e l’implementazione di programmi di controllo delle malattie nelle comunità endemiche.
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