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Splenomegalia

Prof. Roberto Verzaro

Prof. Roberto Verzaro

Chirurgo Generale Medico Chirurgo - Professore Aggregato, specialista in Chirurgia Generale, chirurgia oncologica e chirurgia mininvasiva (laparoscopica e robotica) Creato il: 19/01/2018 Ultimo aggiornamento: 07/11/2023

Splenomegalia è il termine con cui si indica un patologico ingrandimento della milza con associato iper-funzionamento dell'organo stesso. Si tratta principalmente di un disturbo secondario, ovvero conseguente ad altre patologie o disordini che possono avere sede anche in altri distretti dell'organismo.

In normali condizioni, la milza presenta misure di 12x7cm. È situata nell’addome, al di sotto del diaframma, a sinistra. Di solito, specie in quei soggetti non particolarmente magri, è difficile da palpare nel corso di una visita medica, se non mediante una profonda inspirazione dell’individuo sottoposto a controllo.

La milza ha il compito di svolgere molteplici funzioni. In primis, opera come un grosso linfonodo che filtra, controlla e distrugge, nel sistema reticolo-endoteliale di cui è dotata, possibili patogeni presenti nel sangue. Tra questi, per esempio, troviamo batteri, virus o globuli rossi invecchiati che non riescono più a svolgere il loro compito di trasportare l’ossigeno.

Splenomegalia

Cause Cause

Tra le principali cause della splenomegalia riconosciamo:

  • patologie come le malattie del sangue (anemia, leucemia) o di altri organi addominali (cirrosi epatica);
  • patologie come i tumori primitivi o metastatici della milza. Mentre i primi generano direttamente a livello della milza, i secondi vi arrivano per diffusione da altri distretti dell'organismo.
Indipendentemente dalla loro origine, i tumori della milza possono essere classificati in:
 
  • tumori linfoidi: come i linfomi di Hodgkin e i linfomi non di Hodgkin;
  • tumori non linfoidi: come gli emangiomi, i linfangioni e gli emangioendotelioni.

È opportuno precisare che si tratta di neoplasie rare rispetto agli altri tumori degli organi addominali.

Un’altra causa, ricorrente però nei Paesi tropicali e non in Italia, è legata alle malattie infettive, quali la malaria o la leishmaniosi viscerale.

Sintomi Sintomi

La splenomegalia non possiede sintomi specifici e le sue manifestazioni cliniche variano in base alla patologia scatenante. Tra i sintomi atipici più comuni troviamo:

  • dolore addominale;
  • senso di precoce sazietà: dovuto ad una compressione dello stomaco da parte della milza ingrossata;
  • febbre.

Qualora la splenomegalia sia causata da un malfunzionamento delle piastrine, il paziente potrebbe manifestare episodi emorragici. 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi per splenomegalia non può prescindere da un'attenta e accurata anamnesi e va sospettata in tutti quei pazienti che manifestano i sintomi atipici sopra menzionati: febbre, senso di sazietà precoce; eventuali sanguinamenti, etc.

All'esame obiettivo, in cui lo specialista riesce a palpare l’organo aumentato di volume al di sotto dell’arcata costale sinistra, seguono ulteriori accertamenti diagnostici, volti ad evidenziare le dimensioni della milza e ad individuare le patologie associate. Tra gli esami strumentali più utili troviamo:

  • ecografia addominale: permette di valutare le dimensioni della milza e il suo volume;
  • TAC dell'addome: per avere maggiori dettagli sullo stato degli organi circostanti ed eventualmente individuare patologie associate;
  • risonanza magnetica: per evidenziare o escludere patologie associate.

Rischi Rischi

La milza svolge un ruolo di primo piano nel filtrare e distruggere eventuali patogeni presenti nel sangue e produrre globuli bianchi.

L'ingrossamento della milza compromette queste funzioni, esponendo il paziente a maggior rischio di infezione ed episodi emorragici.

Ulteriore rischio è rappresentato dalla rottura della milza, un fenomeno legato proprio all'aumento di volume dell'organo, con emorragia massiva in peritoneo (emoperitoneo). La splenomegalia può indurre una riduzione della conta delle piastrine nel sangue con rischio di sanguinamento. 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Nei casi in cui il rischio è minimo o assente e non vi è tumore, la terapia è rivolta alla cura della patologia che ha causato la splenomegalia. 

Nei casi con rischio di rottura spontanea o nei casi di tumore della milza, si deve eseguire la splenectomia, ovvero l'intervento di rimozione chirurgica della milza.

Si esegue generalmente per via laparoscopica, praticando tre fori sulla parete addominale e una mini-incisione al di sopra del pube. Il chirurgo riesce così a raggiungere la milza, a selezionare i vasi che afferiscono ad essa e ad estrarla. A tale intervento, segue generalmente una profilassi antibiotica per prevenire infezioni post-operatorie.  

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