Oftalmopatia di Graves - Basedow
Dr.ssa Daniela Bosco
Endocrinologo Medico Chirurgo, specialista in Endocrinologia Creato il: 22/08/2024Questa patologia coinvolge l’infiammazione degli occhi e dei tessuti orbitari retrooculari, portando a sintomi come esoftalmo (occhi sporgenti), edema palpebrale, alterazioni nella motilità oculare e, in alcuni casi, compromissione della visione.
Cause
L’oftalmopatia di Graves-Basedow è spesso associata a una malattia tiroidea. Quella più comune, in questo senso, è la malattia di Graves, che è dovuta a un’iperattività della tiroide di origine autoimmune.Infatti, nella malattia di Graves, il corpo produce un eccesso di auto-anticorpi, i quali vanno a colpire il recettore dell’ormone tireostimolante (TSH), aumentandone l’attività e aumentando, quindi, i livelli di ormoni tiroidei in circolazione (ipertiroidismo).
L’oftalmopatia di Graves-Basedow è quindi associata alla malattia tiroidea ma con un meccanismo ancora non pienamente noto; si suppone che sia dovuto a un attacco da parte degli stessi auto-anticorpi precedentemente menzionati contro i recettori del TSH presenti nello strato adiposo e nei fibroblasti presenti nelle orbite degli occhi; questo provoca un’infiammazione cronica che porta al gonfiore tipico della malattia.
Le cause della malattia di Graves-Basedow non sono ancora pienamente note; in genere, si ipotizza la coesistenza di predisposizioni individuali (quindi una componente ereditaria) con fattori ambientali, come l’esposizione ad alcuni agenti tossici o a radiazioni.
Sintomi
Come detto in precedenza, il sintomo più caratteristico dell’oftalmopatia di Graves-Basedow è la protrusione degli occhi dalla loro posizione normale, una condizione nota come proptosi o esoftalmo. Questo, in genere, fa sì che gli occhi appaiano più sporgenti della norma. L’esoftalmo, talvolta, può essere accompagnato da un senso di pressione o disagio negli occhi.Altri sintomi comuni dell’oftalmopatia includono:
- edema palpebrale, causato dall’accumulo di liquidi, generalmente associati all’infiammazione, all’interno della palpebra;
- arrossamento degli occhi dovuto all’aumento dell’afflusso di sangue (iperemia);
- dolore oculare, che generalmente diventa più intenso quando si muovono gli occhi.
- diplopia (ossia una visione sdoppiata a causa della disfunzione muscolare oculare);
- riduzione della mobilità oculare, generalmente causata dal dolore nei movimenti;
- difficoltà a chiudere le palpebre, che può provocare fenomeni di secchezza oculare e irritazioni della cornea.
Diagnosi
La diagnosi dell’oftalmopatia di Graves-Basedow viene generalmente posta quando si riscontra un fenomeno di esoftalmo in pazienti che riferiscono all’anamnesi di soffrire di malattia di Graves.La quantificazione dell’esoftalmo viene generalmente fatta mediante un esame clinico in cui il medico esamina l’aspetto degli occhi e la loro mobilità. Talvolta si possono eseguire anche esami strumentali come ecografie dell’orbita oculare o risonanze magnetiche o TAC.
Il ricorso a esami di laboratorio (generalmente analisi del sangue) è invece consigliato quando la diagnosi di malattia di Graves-Basedow non è ancora stata posta, in quanto consente di individuare un eventuale eccesso di ormoni tiroidei e degli auto-anticorpi.
Rischi
Se non viene trattata adeguatamente, l’oftalmopatia di Graves-Basedow può produrre alcune complicanze a livello oculare, come la compressione del nervo ottico o la secchezza oculare cronica, causata dalla protrusione dei bulbi oculari che non permettono una corretta secrezione delle lacrime.Inoltre, l’esoftalmo può degenerare in una condizione, il lagoftalmo, in cui le palpebre non riescono più a chiudersi correttamente, lasciando quindi la cornea costantemente esposta all’aria; questo può quindi favorire la comparsa di lesioni corneali come l'ulcera corneale.
In generale, un trattamento dell’oftalmopatia di Graves-Basedow è necessario anche per risolvere la patologia sottostante. Infatti, la malattia di Graves-Basedow è, già di per sé, una condizione che può esporre il paziente a una grande varietà di sintomi anche fastidiosi, oltre a un maggiore rischio di eventi cardiovascolari gravi.
Cure e Trattamenti
Il trattamento dell’oftalmopatia di Graves-Basedow si basa sulla risoluzione della malattia di Graves-Basedow sottostante. La strategia di riferimento nel trattamento della malattia di Graves-Basedow è costituita dalla riduzione dell’attività della tiroide, che può essere ottenuta con diversi approcci:- approccio farmacologico: si somministrano farmaci antitiroidei come il metimazolo, che agisce inibendo la tiroperossidasi e riducendo quindi la produzione di ormoni tiroidei;
- radioiodio: si somministra iodio-131, ossia iodio radioattivo, che viene raccolto selettivamente dalla tiroide e ha effetto distruttivo sulle cellule della ghiandola, riducendone l’attività; la procedura, in genere, conduce a una situazione di ipotiroidismo;
- intervento chirurgico: la chirurgia è riservata ai casi più gravi e consiste nell’asportazione, parziale o totale, della tiroide; in questo modo la produzione di ormoni viene ridotta o azzerata e viene prescritta una terapia ormonale sostitutiva per compensare l’ipotiroidismo che ne deriva.
In generale è sempre utile mantenere un follow-up regolare, in quanto la malattia di Graves-Basedow ha carattere e i trattamenti a cui è associata sono solitamente da mantenere per tutta la vita.
Bibliografia
- Ipertiroidismo (Tireotossicosi), Glenn D. Braunstein, MD, Cedars-Sinai Medical Center.
- Bahn RS. Graves' ophthalmopathy. N Engl J Med. 2010 Feb 25;362(8):726-38.
- Alijotas-Reig J. Treatment of Graves' ophthalmopathy. Med Clin (Barc). 2022 Jan 21;158(2):93.
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