Ipotiroidismo
Dr.ssa Simona Villa
Dietologo Medico Chirurgo, specialista in Scienza dell'Alimentazione Creato il: 17/01/2018 Ultimo aggiornamento: 30/10/2023L'ipotiroidismo è una condizione patologica nella quale la tiroide non è in grado di sintetizzare una adeguata quantità di ormoni (triiodotironina o T3 e tiroxina T4), sufficienti a soddisfare le esigenze dell'organismo. Nei soggetti che soffrono di ipotiroidismo, dunque, la tiroide funziona poco.
La tiroide è una piccola ghiandola endocrina a forma di farfalla, che si trova alla base del collo e la sua funzione è appunto quella di produrre gli ormoni tiroidei. La produzione degli ormoni tiroidei è controllata dall'ipofisi, tramite la secrezione dell'ormone tireostimolante o TSH. Gli ormoni tiroidei sono estremamente importanti, poichè regolano molte funzioni dell’organismo, tra cui:
- il metabolismo;
- l'attività cardiaca;
- la respirazione;
- la temperatura corporea;
- lo sviluppo del sistema nervoso;
- la crescita corporea, a partire già dal periodo fetale.
Appare dunque chiaro che una carenza di ormoni tiroidei produce una serie di disfunzioni, a carico di diversi organi e apparati che sono diverse a seconda dell'età in cui si sviluppa l'ipotiroidismo. L'ipotiroidismo colpisce circa l'1-2% della popolazione ed è più comune nel sesso femminile, in particolare al di sopra dei 50 anni di età.
Fattori di rischio sono rappresentati da:
- familiarità positiva per malattie della tiroide;
- età avanzata;
- sesso femminile;
- presenza di altra malattia autoimmune;
- sindrome di Down;
- sindrome di Turner.
Non esiste prevenzione per l’ipotiroidismo, quindi è importante una diagnosi precoce, in modo da poter instaurare una terapia corretta.
Cause
Le cause di ipotiroidismo sono varie e sono suddivise in quattro categorie:
- l'ipotiroidismo primitivo;
- l'ipotiroidismo secondario;
- l'ipotiroidismo terziario;
- l'ipotiroidismo iatrogeno.
La forma di ipotiroidismo più diffusa è l'ipotiroidismo primitivo, che è causato da una disfunzione specifica della tiroide. In questo gruppo, rientrano le malattie autoimmuni della tiroide (classico esempio è tiroidite di Hashimoto), la carenza di iodio, la terapia con iodio radioattivo e la rimozione chirurgica parziale o totale della tiroidea (tiroidectomia). La forma primitiva può essere caratterizzata da un esordio lento e graduale.
Vediamo nello specifico queste condizioni:
- tiroidite di Hashimoto, o tiroidite cronica autoimmune: il sistema immunitario distrugge le cellule tiroidee e ciò porta ad una ridotta funzionalità della tiroide. Come tutte le patologie autoimmuni, è prevalente nelle donne e aumenta di frequenza con l’avanzare dell'età;
- asportazione di tutta la tiroide o di una sua parte: la tiroidectomia, totale o parziale, può rendersi necessaria in pazienti affetti da noduli tiroidei, cancro della tiroide o ipertiroidismo resistente alla terapia medica. In seguito a tiroidectomia parziale, il paziente potrebbe sviluppare un ipotiroidismo oppure conservare una funzionalità tiroidea adeguata. La tiroidectomia totale provoca un ipotiroidismo irreversibile;
- trattamento radioattivo: alcuni pazienti affetti da ipertiroidismo, gozzo nodulare tossico oppure operati per cancro alla tiroide, possono essere sottoposti a trattamento con iodio radioattivo. Anche pazienti affetti da malattia di Hodgkin, linfoma o neoplasia della testa o del collo possono doversi sottoporre a tale trattamento, che determina la perdita parziale o totale della funzionalità tiroidea;
- tiroidite: un'infiammazione della tiroide, di solito causata da una infezione virale, può provocare ipotiroidismo che può però essere transitorio;
- carenza di iodio: la tiroide ha bisogno dello iodio per sintetizzare gli ormoni. Una carenza di questo minerale essenziale determina una carenza di ormoni e dunque ipotiroidismo. L'organismo ha solitamente buone riserve di iodio e il semplice consumo di sale iodato previene il rischio di carenze. Lo iodio si ritrova anche negli alimenti, ed in particolare in verdure, pollo, maiale, pesce. La carenza di iodio è la principale causa di ipotiroidismo nel mondo, soprattutto nei paesi meno sviluppati;
- difetti congeniti: sono i difetti della ghiandola tiroidea, presenti già dalla nascita. L'ipotiroidismo congenito è causato da mancanza della tiroide, oppure da una tiroide piccola o da una tiroide posta in un sito anomalo (tiroide ectopica).
In Italia, tutti i neonati vengono sottoposti, per legge, nella prima settimana di vita, a screening per l’ipotiroidismo congenito. Se l’ipotiroidismo compare nel feto, in genere per difetti di sviluppo della tiroide, causa un grave ritardo mentale e della crescita.
Una forma di ipotiroidismo si può manifestare durante la gravidanza e ciò è dovuto all'aumentato fabbisogno di ormoni tiroidei, a cui la tiroide non è la ghiandola in grado di sopperire.
L'ipotiroidismo secondario è dovuto ad una disfunzione dell'ipofisi, che tramite il TSH regola l'attività della tiroide. A causare problemi all'ipofisi possono essere neoplasie ipofisarie (adenomi) o altri tipi di lesioni dovute ad es. a traumi, radioterapia etc.
L'ipotiroidismo terziario è dovuto ad una disfunzione dell'ipotalamo (dovuta, ad esempio, a neoplasie ipotalamiche). L'ipotalamo, attraverso il sistema ormonale ipotalamico (o TRH), regola l'ipofisi.
L'ipotiroidismo iatrogeno è causato dall'assunzione di determinati farmaci quali amiodarone, litio, interferone alfa.
Sintomi
L'ipotiroidismo dà una sintomatologia diversa in base alla gravità e all'età in cui compare.
Nel feto e nei bambini, altera lo sviluppo corporeo, con deficit della crescita, e provoca alterazioni nello sviluppo cerebrale, cognitivo e intellettivo.
Durante l'adolescenza, provoca un ritardo nello sviluppo sessuale.
Negli adulti, la sintomatologia è meno grave, ma comunque di rilievo. I sintomi causati dall’ipotiroidismo tendono a svilupparsi lentamente e, quindi, è più difficile riconoscerli. Essi includono:
- fatica e sensazione di stanchezza;
- aumento della sensibilità al freddo;
- capelli radi e sottili;
- pelle secca;
- pallore, anemia;
- perdita dei capelli e capelli radi e sottili;
- aumento di peso;
- gonfiore al viso;
- raucedine (abbassamento della voce);
- debolezza e dolori muscolari;
- rigidità, gonfiore o dolore alle articolazioni;
- aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue (dislipidemia);
- irregolarità del ciclo mestruale;
- disfunzione erettile;
- rallentamento del battito del cuore;
- depressione;
- alterazioni della memoria;
- scarsa tolleranza al freddo;
- crampi muscolari;
- comparsa di gozzo (aumento del volume della tiroide);
- edema degli occhi, mani e piedi;
- ritenzione idrica.
È da rilevare che la severità dei sintomi non è necessariamente correlata al grado di alterazione degli esami ematici. Pazienti con dati di laboratorio alterati in modo significativo possono godere a livello clinico, di uno stato di benessere.
Diagnosi
La diagnosi certa di ipotiroidismo si basa su un semplice esame del sangue, senza nel contempo tralasciare l'anamnesi e l'esame obiettivo. Un aumento dei livelli di TSH (ormone secreto dall'ipofisi) e una diminuzione degli ormoni tiroidei T3 e T4, sono indicativi di ipotiroidismo (FT4 è la sigla che esprime la forma attiva dell’ormone prodotto dalla tiroide il T4).
Nei soggetti affetti da ipotiroidismo primitivo, i livelli di TSH sono alti, perché l'ipofisi tenta, in questo modo, di stimolare la produzione di T3 e T4, da parte della tiroide.
In caso di alterazione dei valori di TSH, è buona norma verificare l'eventuale presenza di anticorpi antitiroidei (anticorpi anti-tireoperossidasi), per diagnosticare una tiroidite su base autoimmune e procederà all'esecuzione di una ecografia della tiroide, per evidenziare l'eventuale presenza di noduli o di gozzo.
Nell'ipotiroidismo secondario, anche i livelli di TSH risultano diminuiti.
Rischi
In presenza di ipotiroidismo, se non viene instaurato un trattamento adeguato, si può andare incontro a diverse complicanze, tra cui:
- gozzo;
- problemi cardiaci;
- neuropatia periferica, cioè, danni al sistema nervoso periferico;
- mixedema: è una forma particolare di edema sottocutaneo, provocato da un accumulo di mucopolisaccaridi nel derma. Il mixedema, a sua volta, può provocare un abbassamento della temperatura corporea, dolore al petto, dispnea e ipoglicemia, fino ad arrivare, nei casi più gravi, all'insorgenza del coma mixedematoso;
- diminuzione della fertilità.
Quindi, in presenza di sintomi aspecifici quali primariamente stanchezza e debolezza, è bene eseguire controlli ematici. Questi dovrebbero essere eseguiti periodicamente, anche da chi ha una familiarità per i distiroidismi e dalle donne di età superiore ai 50 anni.
Cure e Trattamenti
Il trattamento dell'ipotiroidismo si fonda essenzialmente sull'assunzione quotidiana di tiroxina sintetica (levotiroxina per via orale). Si tratta di una terapia ormonale sostitutiva e il suo dosaggio deve essere appropriato per il paziente, poichè un dosaggio eccessivo può indurre una sintomatologia tipica dell'ipertiroidismo (palpitazioni, insonnia, aumento dell'appetito, crampi, vomito e diarrea, cefalea, sudorazione), mentre un dosaggio insufficiente non è efficace per il controllo della sintomatologia. Naturalmente è importante non saltare mai una somministrazione e non variare il dosaggio prescritto dal medico. Con una assunzione corretta di tiroxina sintetica, in genere, non si hanno effetti collaterali.
Grazie ad una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, l'ipotiroidismo è una condizione clinica che può essere ben controllata, anche se questa terapia deve essere seguita a vita e necessita di controlli periodici nel tempo.
La compressa di levotiroxina si assume al mattino, tutti i giorni, prima di colazione, al dosaggio prescritto. Dopo aver preso la compressa, è indispensabile aspettare 20 - 30 minuti prima di fare colazione, poichè il cibo può interferire con l'assorbimento.
Alcuni alimenti, come la soia, alcuni integratori alimentari (ferro, calcio) o farmaci (ad es. gli antiacidi) possono interferire con l’assorbimento della levotiroxina. È importante assumere con regolarità la terapia sostitutiva con levotiroxina. In caso di dimenticanza, si può assumere la compressa più tardi. Durante la gravidanza la terapia non deve essere sospesa, e a volte è necessario aumentare il dosaggio. La levotiroxina, in Italia, è commercializzata sotto forma di compresse, prescrivibili in fascia A.
Bibliografia
- Istituto Superiore di Sanità (ISS). Registro Nazionale Ipotiroidei Congeniti (RNIC).
- Istituto Superiore di Sanità (ISS). Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia.
- Thyroid.org
- National Institutes of Health (NIH).
- Italian Association of Clinical Endocrinologists Statement-Replacement Therapy for primary hypothyroidism: a brief guide for clinical practice (R. Gugliemi, A. Frasoldati, M. Zini, F. Grimaldi et al.)
- Endocrine practice, Nov 2016, 22, 11.
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