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Diplopia

Dr. Federico Sadun

Dr. Federico Sadun

Oculista Medico Chirurgo, specialista in Oftalmologia Creato il: 08/07/2017 Ultimo aggiornamento: 29/11/2023
Quando si parla di diplopia, ci si riferisce a una condizione patologica che si caratterizza per una visione doppia di un unico oggetto. Il termine, infatti, deriva dal greco antico e significa letteralmente “diplous”, ovvero doppio, e “ops”, ossia occhio.

La diplopia è generalmente classificata in due forme diverse, ovvero:
 
  • binoculare: si tratta di quella più frequente e importante. Di solito, si verifica soltanto con tutti e due gli occhi aperti. In questa condizione, i bulbi oculari non risultano correttamente allineati tra loro (strabismo) e di conseguenza mirano in punti diversi, determinando così uno sdoppiamento dell'immagine;
  • monoculare. Si tratta di una forma che di solito si presenta soltanto in uno dei due occhi aperti. Il problema, di solito, è legato non al corretto allineamento degli occhi, ma ad un'alterazione di uno solo dei due. In questo caso, non è presente strabismo.
Diplopia

Cause Cause

Come anticipato precedentemente, tra le due forme di diplopia, quella binoculare rappresenta la più frequente, nonché la più importante. La causa che la determina è quasi sempre di origine neurologica e, proprio per questo motivo, deve essere diagnosticata tempestivamente. Un ritardo, infatti, potrebbe essere grave, risultando fatale per lo stesso paziente. Tra le cause più importanti da tenere in considerazione, possiamo citare:
 
  1. le alterazioni centrali della motilità oculare. Nel paziente anziano, sono di frequente generate da ictus cerebrale o, in un soggetto giovane, da patologia demielinizzante. In questo caso, la diplopia si accompagna di solito ad altri sintomi neurologici;
  2. le paralisi periferiche, multiple o isolate, dei nervi cranici oculomotori (III-IV e VI nervo cranico). Queste paralisi risultano causate da alterazioni ischemiche, spesso in corso di diabete e/o ipertensione, ma anche da diversi tipi di tumori o aneurismi intracranici in fase di rottura (in particolare vera urgenza clinica può essere la paralisi di III nervo cranico poiché spesso causata dalla rottura di un aneurisma a carico dell'arteria comunicante posteriore). In questi casi, la diplopia può essere l'unico sintomo che si manifesta nel paziente;
  3. tutte le patologie dell'orbita su causa infiammatoria, tumorale o nel corso di ipertiroidismo. In questo caso, la diplopia si associa spesso a protrusione del bulbo oculare (esoftalmo) e talvolta a riduzione della visione per coinvolgimento del nervo ottico;
  4. patologia muscolare, che si verifica specialmente nel corso di miastenia gravis e diverse altre forme di distrofia muscolare. Ciò comporta una disfunzione dei muscoli che, specialmente in corso di miastenia, all’inizio, può riguardare soltanto gli occhi, per poi estendersi all’intero organismo. Tale condizione provoca quadri di paralisi multiple, arrivando perfino alla grave compromissione della respirazione, rappresentando quindi un pericolo per la vita stessa del paziente;
  5. scompenso di uno strabismo presente dall'età infantile e mai identificato; questa forma non è causata da alcuna alterazione neurologica.
Per quanto riguarda la forma monoculare della diplopia, questa non risulta mai essere determinata da malattie di tipo neurologico. Risulta, invece, correlata ad alterazioni dell’occhio, che generano lo sdoppiamento dell’immagine. Le cause più comuni sono relative a difetti di refrazione elevati, quali:
 
  • astigmatismo;
  • cataratta;
  • maculopatie.

Sintomi Sintomi

Generalmente, la sintomatologia della diplopia ha come unico sintomo proprio la visione doppia di un singolo oggetto. Ciononostante, in base alla malattia neurologica che può determinarla, è possibile che si associ ad altri segni clinici di tipo oculare, quali, ad esempio:
 
  • dolore;
  • esoftalmo, ossia una condizione in cui il bulbo oculare sporge dall’orbita;
  • calo visivo;
  • alterazioni della pupilla;
  • nistagmo, ossia il movimento involontario, veloce e ripetitivo degli occhi.
Può manifestarsi anche una sintomatologia generalizzata, caratterizzata da:
 
  • tremori;
  • disturbi dell'equilibrio;
  • paralisi;
  • alterazioni della sensibilità.
A seconda del nervo interessato, lo sdoppiamento dell’immagine può essere:
 
  • in senso orizzontale (uno accanto all'altro);
  • verticale (uno sopra all'altro);
  • obliquo (una combinazione dei due sopra);
  • manifestarsi in una o più direzioni di sguardo o essere presente solo nella visione a distanza (ad esempio in caso di paralisi del VI nervo cranico).
La diplopia rappresenta una condizione patologica particolarmente invalidante per il paziente che ne è affetto, in quanto, oltre a causare evidenti problemi visivi, può determinare anche uno stato di confusione, generalmente associato a disturbo dell’equilibrio, vertigini e/o nausea.
 

Diagnosi Diagnosi

Per eseguire una diagnosi di diplopia è essenziale rivolgersi a uno specialista. Durante il controllo, il medico, dopo una scrupolosa anamnesi e dopo aver valutato la sintomatologia lamentata dal paziente, si preoccuperà di distinguere tra le due forme di diplopia.

In tal senso, se ci si dovesse trovare di fronte a una forma di diplopia binoculare, il disturbo scomparirebbe chiudendo uno qualsiasi dei due occhi. In quella monoculare, invece, semplicemente chiudendo soltanto l'occhio affetto.

Compiuto il primo passo fondamentale e indispensabile, il percorso diagnostico sarà diverso a seconda della forma di diplopia diagnosticata. Per la forma monoculare, può bastare la sola visita oculistica, in quella binoculare, invece, è utile associare anche una valutazione neurologica. Quest’ultima visita, di solito, è quasi sempre integrata da esami strumentali specifici, quali:
 
  • RM (risonanza magnetica);
  • TC (tomografia computerizzata);
  • angiografia cerebrale;
  • elettromiografia;
  • esami ematici.
Esistono, poi, ulteriori esami specifici, come ad esempio lo schermo di Hess, utili per identificare il muscolo paralizzato e valutarne la motilità. È importante, infine, ricercare segnali che possano identificare una disfunzione a livello del nervo ottico, associati alla diplopia, e che possano determinare deficit visivi permanenti.
 

Rischi Rischi

A seconda del tipo di diplopia diagnostica, questa patologia può presentare complicazioni specifiche:
 
  • la forma binoculare presenta diversi rischi, correlati alla patologia neurologica di base. Possono presentare anche una gravità considerevole, fino al punto da arrivare a mettere a repentaglio l’esistenza stessa del paziente. A tal proposito, pensiamo per esempio agli aneurismi o ai tumori cerebrali;
  • la forma monoculare, invece, presenta rischi più limitati, a carico della vista, quando è causata, ad esempio, da una maculopatia non diagnosticata in maniera esatta.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento varia a seconda della forma di diplopia diagnosticata dallo specialista. In entrambi i casi, comunque, lo scopo della cura è quello di andare ad agire sulla causa che l’ha determinata.

Laddove ci si trovi in presenza di una diplopia monoculare, quindi, l’intervento è finalizzato a risolvere la patologia di base (ad esempio, cataratta o maculopatia), mediante l’utilizzo delle consuete quanto efficaci tecniche.

Nella diplopia binoculare, invece, il trattamento è finalizzato in primis ad eliminare o curare la malattia neurologica di base. Ciò, però, spesso non basta a risolvere il problema che determina la condizione. A quel punto, lo specialista può decidere di ricorrere a tecniche che siano finalizzate ad eliminare lo sdoppiamento della vista, quali ad esempio:
 
  1. lenti prismatiche: si tratta di occhiali particolari, in grado di deviare l'immagine in uno o entrambi gli occhi. È uno strumento capace di ridurre o eliminare il sintomo. Generalmente, non vengono raccomandate in caso di una marcata diplopia oppure in caso di sdoppiamento dell'immagine in senso verticale;
  2. chirurgia dello strabismo: si può ricorrere alla terapia chirurgica, che varia in base ai muscoli interessati. Lo scopo è quello di riallineare tra di loro gli occhi. Talvolta, può capitare che la chirurgia possa essere eseguita in più fasi. Dopo l’intervento, al paziente può essere raccomandato ugualmente l’utilizzo di lenti prismatiche;
  3. tossina botulinica (Botox): in alcune forme di strabismo paralitico transitorio, è possibile che si riveli utile iniettare piccole dosi di tossina botulinica negli altri muscoli oculari. In questo caso, lo scopo del trattamento è quello di diminuire momentaneamente la deviazione oculare. Si ricorre a questa opzione terapeutico più frequentemente quando è in programma di sottoporre il paziente a un intervento chirurgico.

Bibliografia

  • Diplopia: Diagnosis and management. Jain S. Clin Med (Lond). 2022 Mar;22(2):104-106.
  • Approach to Diplopia. Glisson CC. Continuum (Minneap Minn). 2019 Oct;25(5):1362-1375.
  • Vertical diplopia. Acierno MD. Semin Neurol. 2000;20(1):21-30.
  • Diplopia. Trone MC, Campolmi N, Guillemot C, Manoli P, Gain P. Rev Prat. 2014 Jan;64(1):127-34.

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