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Esoftalmo o proptosi

Dr.ssa Maria Concetta Brigandì

Dr.ssa Maria Concetta Brigandì

Endocrinologo Medico Chirurgo, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio ed in Neuropsichiatria Infantile Creato il: 26/03/2024
L’esoftalmo (o proptosi) è una condizione medica caratterizzata dall’anormale protrusione di uno o entrambi i bulbi dell’occhio dalla cavità orbitale. La condizione è spesso associata a un’espansione dei tessuti retrooculari, inclusi i muscoli e il tessuto adiposo, che spinge il bulbo oculare in avanti, dando luogo al tipico aspetto degli occhi, che risultano sporgenti rispetto alle orbite. 
 
Esoftalmo o proptosi

Cause Cause

L’esoftalmo è una condizione che generalmente si presenta come conseguenza di altre condizioni che provocano ingrossamenti o infiltrazioni nei tessuti che costituiscono l’occhio. Tra le cause più comuni rientrano:
 
  • Infiammazioni delle orbite, che possono derivare da infezioni o altre condizioni che provocano gonfiore all’interno dell’orbita;
  • malattie della tiroide: il morbo di Graves (noto anche come morbo di Basedow) è una delle principali cause della condizione; il meccanismo non è ancora stato compreso ma si suppone sia legato a un’infiammazione immuno-mediata tipica della malattia; 
  • emorragie intraorbitarie, che generalmente portano a un esoftalmo unilaterale e possono svilupparsi dopo traumi o interventi chirurgici;
  • tumori, in quanto gli infiltrati tumorali possono esercitare pressione sui bulbi oculari, spingendoli fuori dalle orbite;
  • traumi, i quali possono portare a fratture delle orbite e spingere in fuori il bulbo oculare; 
  • infiammazioni, legati all’orbita stessa o correlata ai seni paranasali, che comprimono le orbite e causano la protrusione.

Sintomi Sintomi

L’esoftalmo è esso stesso un sintomo di una patologia, ma in generale si riconosce facilmente in quanto provoca un caratteristico aspetto sporgente degli occhi. Comunemente, questo si può associare ad altri sintomi che coinvolgono l’assetto anormale dei bulbi oculari, come:
 
  • difficoltà a chiudere gli occhi in modo corretto; questo può causare irritazioni al bulbo oculare, secchezza (per via dell’esposizione continua all’aria) e lesioni della cornea;
  • secchezza oculare: la protrusione degli occhi può influenzare la produzione di lacrime;
  • gonfiore delle palpebre, talvolta accompagnato da una sensazione di pressione o pesantezza intorno agli occhi o all’orbita, spesso accompagnata da disagio o dolore;
  • arrossamento degli occhi dovuto all’aumento dell’afflusso di sangue (iperemia congiuntivale);
  • visione doppia (diplopia) dovuta a una disfunzione dei muscoli oculari che possono essere infiammati o compressi dalla patologia sottostante;
  • riduzione della mobilità oculare, generalmente causata dal dolore associato ai movimenti;
  • lacrimazione e fotofobia possono manifestarsi come sintomo dell’irritazione oculare.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi dell’esoftalmo è abbastanza immediata, in quanto il segno caratteristico, ossia la sporgenza oculare, è facilmente riconoscibile. Tuttavia, nel percorso diagnostico dell’esoftalmo è fondamentale un’accurata anamnesi in cui viene valutata l’entità dei sintomi e la presenza di eventuali condizioni preesistenti, come problemi alla tiroide o precedenti traumi agli occhi.

Come ausilio alla diagnosi sono utili anche un esame della vista e delle palpebre e un'ispezione dell'occhio stesso, utili per valutare la protrusione ed eventuali anomalie. Nel percorso diagnostico, spesso rientrano anche esami della mobilità oculare e della capacità visiva per comprendere la gravità dell’esoftalmo. 

L’esecuzione di esami di laboratorio può essere per valutare i livelli ormonali (ad esempio, gli esami di funzionalità tiroidea) e quindi escludere o confermare la presenza di un’oftalmopatia di Graves

Talvolta possono essere consigliati anche esami strumentali, come TAC e risonanza magnetica, utili ai fini dell’iter diagnostico, per individuare le cause responsabili della condizione patologica.
 
Esoftalmo o proptosi

Rischi Rischi

L’esoftalmo è una condizione che, in assenza di opportuni trattamenti, può portare a una persistenza dei sintomi tipici, che possono recare anche un significativo disagio ai pazienti, che per esempio non riescono più a muovere liberamente gli occhi. Inoltre, i sintomi possono aggravarsi, producendo complicanze significative, come la compressione del nervo ottico o la secchezza oculare cronica, dovuta all’inadeguata produzione di lacrime e all’esposizione prolungata all’aria.

Il lagoftalmo, spesso presente come sintomo tipico, può a sua volta aggravarsi, rendendo impossibile una chiusura corretta delle palpebre; questo aumenta sensibilmente il rischio di infezioni o di lesioni a carico della cornea, come le ulcere. L’esoftalmo, inoltre, può essere responsabile di un aumento della pressione intraoculare, che può aumentare il rischio di glaucoma

Nei casi di esoftalmo legato alla malattia di Graves, i rischi sono costituiti anche dalla malattia stessa; infatti, l’ipertiroidismo legato alla Graves può esporre il paziente a una grande varietà di sintomi anche fastidiosi, aumentando anche il rischio di malattie cardiovascolari.  
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

In quanto espressione sintomatica di altre patologie, l’esoftalmo è una condizione che spesso viene trattata intervenendo sulla causa sottostante.

Nei casi di esoftalmo conseguente a morbo di Graves, per esempio, il trattamento consiste in una riduzione dell’attività della tiroide, che si può ottenere mediante farmaci antitiroidei o tramite somministrazione di iodio-131, un isotopo radioattivo dello iodio che distrugge le cellule tiroidee riducendone l’attività e abbassando la sovraproduzione di ormoni tiroidei. In altri casi, invece, si può fare uso di corticosteroidi per via orale, che hanno come principale effetto la riduzione dell’edema se causato da ipertiroidismo o da infiammazioni dell’orbita. 

Qualora l’approccio farmacologico non sia efficace, si può fare ricorso a una lubrificazione artificiale della cornea o direttamente un intervento chirurgico per ridurre il gonfiore delle palpebre e rendere più semplice la chiusura degli occhi; in genere, questo approccio non viene scelto se non strettamente necessario, come avviene nel caso in cui l’esoftalmo sia conseguenza di un tumore.
 

Bibliografia

  • Proptosi (Esoftalmo), Christopher J. Brady, MD, Wilmer Eye Institute, Retina Division, Johns Hopkins University School of Medicine.
  • Vail D. Ocular proptosis. Am J Ophthalmol. 1948 Mar;31(3):342-4.
  • O'Neill BP. Passive ocular proptosis. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 1977 Dec;40(12):1198-1202.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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