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Istoplasmosi

Dr. Stefano Cademartori

Dr. Stefano Cademartori

Pneumologo Medico Chirurgo, specialista in Pneumologia Creato il: 11/02/2025
L’istoplasmosi è una malattia causata dal fungo Histoplasma capsulatum, una specie che vive all’interno dell’ambiente e in particolare in terreni che contengono una grande quantità di escrementi di uccelli o pipistrelli, soprattutto nelle zone temperate e umide.

In genere, l’istoplasmosi si contrae inalando le spore di Histoplasma e si manifesta come una comune influenza, ma a volte può produrre delle sintomatologie molto gravi, con interessamento di vari organi.
 
Istoplasmosi

Cause Cause

L’istoplasmosi, come detto, è causata dall’infezione da Histoplasma capsulatum, un microrganismo dimorfico, ossia che può esistere in due forme differenti a seconda della temperatura. Nel suolo, il fungo vive in forma miceliale e produce spore chiamate conidi. Quando queste spore vengono inalate da un essere umano o da un altro mammifero, il calore del corpo fa sì che il fungo inizi a propagarsi sotto forma di lievito, assumendo quindi la sua forma patogena.

Histoplasma si trova comunemente nei terreni arricchiti dagli escrementi di uccelli e pipistrelli. Luoghi come grotte, vecchi edifici e alberi dove gli uccelli hanno nidificato sono quindi comuni habitat per il fungo. Inoltre, le attività come la pulizia di pollai, la rimozione di guano dai campanili o da altre strutture possono disturbare il terreno o le superfici contaminate e sollevare le spore nell’aria. Le principali cause di esposizione alle spore sono quindi le attività che movimentano i terreni; nello specifico, i lavori agricoli, di scavo, costruzione o archeologici possono disturbare il suolo contaminato, favorendo la dispersione delle spore di nell’aria, dove possono essere inalate.

Il fungo prospera in condizioni di umidità e calore. Per questo motivo, la malattia è endemica in certe aree geografiche, particolarmente nel bacino del fiume Mississippi e del fiume Ohio negli Stati Uniti, così come in parti dell’America Centrale e Sud America, Africa e Asia. Residenti o visitatori di queste aree sono a maggiore rischio, specialmente se partecipano a attività che li espongono a suolo contaminato.

Dopo l’inalazione, le spore entrano nel circolo sanguigno e arrivano a proliferare dentro i macrofagi, ossia alcune cellule immunitarie, dove il fungo cambia forma e diventa infettante.
 

Sintomi Sintomi

A seconda del livello e del tipo di esposizione e dello stato immunitario dell’individuo, l’istoplasmosi può manifestarsi in forme diverse. La maggior parte delle infezioni produce sintomi lievi e passa inosservata o si manifesta con sintomi non specifici che possono essere facilmente confusi con quelli di un comune raffreddore o influenza, come febbre, affaticamento e dolori muscolari.

In alcuni casi, l’istoplasmosi può produrre un’infezione acuta che si manifesta come una polmonite vera e propria. In questi casi, la sintomatologia è comunque autolimitante e si risolve in tempi relativamente brevi.

La forma cronica dell’istoplasmosi si presenta invece con la comparsa di noduli nei polmoni, spesso associati a tosse e difficoltà respiratorie. In alcuni casi, questa può provocare un’insufficienza respiratoria.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi dell’istoplasmosi può essere molto complessa in quanto produce sintomi facilmente equivocabili con quelli di altre malattie, come tubercolosi o sifilide. In generale, il primo esame che viene svolto consiste in una radiografia del torace, che può mostrare la presenza di infiltrati o di noduli tipici dell’istoplasmosi in un contesto clinico appropriato.

In presenza di un sospetto di istoplasmosi può essere necessario raccogliere campioni biologici, tramite biopsia, lavaggio bronco-alveolare o prelievi di sangue e urine, per svolgere esami colturali e valutare la presenza di Histoplasma.

Un esame utile per la diagnosi consiste nel test antigenico per H. Capsulatum, che viene eseguito su campioni di sangue e urine e consente di ottenere una diagnosi con un buon grado di certezza.
 
Istoplasmosi

Rischi Rischi

L’istoplasmosi può degenerare in una forma molto grave, detta disseminata progressiva, che colpisce soprattutto i soggetti con un sistema immunitario compromesso, come i pazienti che hanno sviluppato un’infezione da HIV, coloro che stanno assumendo corticosteroidi, i pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia, e i pazienti che hanno ricevuto trapianti d’organo.

L’istoplasmosi disseminata progressiva colpisce un gran numero di tessuti e organi, manifestandosi con un rigonfiamento di fegato e milza (epatosplenomegalia) e dei linfonodi, oltre a danni midollari che provocano anemia e lecuopenia e meningiti. Se non viene trattata tempestivamente, l’istoplasmosi è quasi sempre letale.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

L’istoplasmosi è una condizione che può essere prevenuta evitando al massimo l’esposizione alle spore di Histoplasma. Questo è possibile impiegando degli opportuni dispositivi di protezione individuale, ossia mascherine filtranti o tute di protezione, quando si opera in ambienti a rischio. In questi casi, è anche fondamentale tenere formata e informata la popolazione delle aree a rischio. La consapevolezza può facilitare una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo, riducendo così le complicazioni a lungo termine e migliorando gli esiti per i pazienti.

Il trattamento dell’istoplasmosi varia a seconda della severità e della localizzazione dell’infezione. Nelle forme primarie acute, l’istoplasmosi si risolve spontaneamente entro pochi giorni e può essere tenuta sotto controllo con una terapia sintomatica. Quando queste non riescono a risolversi entro un mese, può essere necessario un trattamento antimicotico, solitamente a base di itraconazolo da somministrare per via orale per alcune settimane.  

Nei casi più gravi, soprattutto quando vi è un coinvolgimento polmonare significativo o una forma disseminata, può essere necessario ricorrere a formulazioni endovenose di amfotericina B, un potente antifungino che, nonostante la sua efficacia, può causare effetti collaterali.
 

Bibliografia

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  • Wheat LJ, Azar MM, Bahr NC, Spec A, Relich RF, Hage C. Histoplasmosis. Infect Dis Clin North Am. 2016 Mar;30(1):207-27.
  • Kauffman CA. Histoplasmosis. Clin Chest Med. 2009 Jun;30(2):217-25, v.

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