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BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva)

Dr. Stefano Possenti

Dr. Stefano Possenti

Pneumologo Medico Chirurgo, specialista in Malattie dell'Apparato Respiratorio Creato il: 14/08/2017 Ultimo aggiornamento: 20/09/2023

Il termine Broncopneumopatia cronica ostruttiva corrisponde all'acronimo BPCO (Chronic Obstructive Pulmonary Disease) e si riferisce ad una patologia respiratoria caratterizzata da una ostruzione delle vie aeree non completamente reversibile con la terapia.

La BPCO, secondo le linee guida dell'American Thoracic Society (ATS), comprende nella definizione sia la Bronchite cronica che l'Enfisema polmonare. Può essere definita come una patologia prevedibile e trattabile, caratterizzata da una limitazione delle vie aeree, non completamente reversibile, e da persistenti sintomi respiratori (tosse, affanno) generalmente progressivi, causati dall'esposizione a sostanze nocive o a elementi gassosi, prevalentemente inalati con il fumo di sigaretta.

 

BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva)

Cause Cause

Le cause più comuni di questa patologia sono quindi sicuramente il fumo di sigaretta, i deficit di alfa 1 antitripsina, un enzima che contribuisce alla protezione dei polmoni. Tale deficit provoca comunemente un enfisema precoce, più accentuato nei soggetti fumatori.

La broncopneumopatia cronica ostruttiva può verificarsi anche in assenza di fumo di sigaretta o di deficit di alfa 1 antitripsina: fattori come fumo passivo, smog, esposizione professionale a gas o sostanze nocive e ipersensibilità delle vie aeree possono determinare un'ostruzione delle vie aeree non reversibile.

I meccanismi ostruttivi della BPCO comprendono l'infiammazione bronchiale e l'ostruzione delle piccole vie aeree (diametro inferiore a 2 mm) e la perdita di elasticità polmonare, che mantiene aperte le piccole vie aeree, come avviene nell'enfisema.

Sintomi Sintomi

I segni clinici e i sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva sono la tosse, l'espettorazione, affanno e dispnea, soprattutto correlato a sforzi fisici. La dispnea, ovvero la consapevolezza che ha la persona di far fatica a respirare, è spesso ad esordio lento ma progressivo e si verifica generalmente nella fase tardiva della vita, a differenza dei soggetti con deficit di alfa 1 antitripsina, la cui insorgenza inizia in età più giovane, approssimativamente intorno ai 45 anni.

Altri sintomi che possono essere presenti in questa condizione patologica sono respiro sibilante, raucedine, faringite, febbre, senso di oppressione al torace, disturbi del sonno.

Nelle fasi più avanzate, ci sarà una ridotta tolleranza all'esercizio fisico, significativo peggioramento della qualità della vita, frequenti riacutizzazioni infettive, perdita di massa muscolare.

Diagnosi Diagnosi

Oltre la valutazione clinica del soggetto che presenti i sintomi già elencati, gli esami strumentali che permettono la diagnosi sono i seguenti:

  • SPIROMETRIA: è l'esame fondamentale per la diagnosi e può diagnosticare la BPCO prima che compaiano i sintomi. È un esame non invasivo, che permette di rilevare l'ostruzione delle vie aeree. I principali parametri misurati sono la Capacità vitale forzata (CVF), il volume di aria che si riesce ad espirare al termine di una manovra espiratoria forzata, e il Flusso espiratorio massimo nel primo secondo (FEV 1), ovvero la quantità d'aria espulsa nel primo secondo. La Spirometria semplice misura la quantità e il flusso di aria mobilizzata durante la respirazione, la Spirometria globale consente di valutare la quantità totale di aria presente nei polmoni;
  • RX DEL TORACE E TC TORACE: questi esami radiologici visualizzano le strutture toraciche (polmoni, cuore, vasi sanguigni) e sono utili per valutare il grado di enfisema e per capire se i sintomi sono dovuti ad altre patologie come addensamenti polmonari o malattie cardiache;   
  • EMOGASANALISI ARTERIOSA: prelievo arterioso che valuta la pressione parziale di ossigeno e di anidride carbonica; 
  • CAPNOGRAFIA: misurazione non invasiva dell'anidride carbonica nell'aria espirata;
  • TEST DEL CAMMINO: serve a misurare quanti metri il soggetto percorre in 6 minuti ad andamento normale e a valutare eventuali desaturazioni di ossigeno, la dispnea e variazioni di frequenza cardiaca. 

Rischi Rischi

Nei pazienti con BPCO, il rischio di cardiopatia ischemica è aumentato probabilmente per via dell'infiammazione cronica e lo stress ossidativo; nei casi più avanzati, compare l'insufficienza respiratoria dovuta ad una diminuzione dell'ossigeno e all'aumento dell'anidride carbonica. Si può andare incontro, inoltre, a ipertensione polmonare che può essere causa di cuore polmonare, cioè ipertrofia e/o dilatazione del ventricolo dx (destro), ritenuta causa principale di disabilità e morte nel paziente con BPCO.       

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Gli obiettivi del trattamento della BPCO sono: 

  • migliorare i sintomi;
  • rallentare il peggioramento della malattia;
  • migliorare la resistenza nei confronti dell'esercizio fisico;
  • prevenire e curare le complicazioni;
  • ridurre la mortalità.

Terapia farmacologica:

  • broncodilatatori per via inalatoria;
  • corticosteroidi per via inalatoria e per os;
  • anticolinergici;
  • antibiotici;
  • mucolitici;
  • vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica.

Terapia non farmacologica:

  • cessazione dal fumo;
  • riabilitazione respiratoria;
  • ossigenoterapia a lungo termine;
  • ventilazione a pressione positiva.

I trattamenti farmacologici verranno variamente associati tra loro in base ad apposite linee guida e scale valutative.

Bibliografia

  • Halpin DMG, Celli BR, CrinerGJ et al . The gold summit on chronica obstructive pulmonary diseasein low-and middle income counytries. Int J TubercLung Dis 2019;23 (11).
  • American Thoracic Society: COPD guidelines,
  • The Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease ( GOLD) .
  • World Heaqth Organization: Burden of COPD. (accessed May16, 2014).
  • American Lung Association: Trends in COPD morbidity and mortality <[http://.lung.org>]http://.lung.org> (accessed May 16,2014).

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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