Iridociclite
Dr. Giuseppe Casalino
Oculista Medico Chirurgo, Oculista, specialista in Oftalmologia Creato il: 10/09/2024Cause
Le cause possono essere molteplici e sono classicamente suddivise in infettive e non infettive. Le forme non infettive rappresentano la maggioranza dei casi e, tra queste, prevalgono quelle forme in cui non si riesce ad identificare una causa specifica (forme idiopatiche). Una frequente forma non infettiva è l’uveite HLA-B27 correlata. L’aplotipo HLA si riferisce ad un insieme di geni con un ruolo importante nel sistema immunitario ed è noto che la variante HLA-B27 si associa ad uveite anteriore e ad un insieme di malattie autoimmuni che colpiscono le articolazioni, il tessuto connettivo e l’apparato gastrointestinale (spondilite anchilosante, artrite psoriasica, morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa, etc.).La causa più comune di uveite nei bambini è l’artrite idiopatica giovanile; in questi casi l'uveite è tipicamente anteriore cronica e può essere inizialmente asintomatica.
Talvolta, l’iridociclite può rappresentare il sintomo di esordio o di accompagnamento di una malattia autoimmune misconosciuta, o essere una spia del fatto che la malattia autoimmune non è controllata e quindi non adeguatamente trattata.
Esistono poi forme particolari di iridociclite, come l’iridociclite eterocromica di Fuchs, che hanno una presentazione peculiare che va conosciuta per un corretto inquadramento clinico.
Le forme infettive più frequenti di iridociclite sono sostenute dai virus della famiglia erpetica, in particolare herpes simplex, tipo 1 e 2 (HSV-1, HSV-2), il virus della varicella/zoster (VZV) e il Citomegalovirus (CMV). I virus erpetici sono noti per la loro capacità di rimanere latenti (dormienti) nei tessuti dopo un'infezione primaria e riattivarsi in determinate circostanze, per motivi non del tutto chiari e in casi come lo stress o un indebolimento del sistema immunitario.
Altre cause di uveite da ricordare sono i traumi, gli interventi chirurgici oculari, e l’uso di alcuni farmaci (cause iatrogene).
Sintomi
L’iridociclite ha una sintomatologia variabile in base alla severità dell’infiammazione presente. Sintomi tipici dell’iridociclite sono:- arrossamento oculare, in quanto l’infiammazione aumenta l’afflusso di sangue nella zona dell’iride
- fastidio alla luce (fotofobia)
- dolore oculare
A causa dell’infiammazione, la pupilla può assumere una forma irregolare e apparire più ristretta (miosi), generalmente a causa di aderenze che si formano tra l’iride e il cristallino (sinechie), e talvolta anche più larga (midriasi), come avviene nei casi di un aumento significativo della pressione intraoculare.
Diagnosi
La diagnosi dell’iridociclite deve essere posta in seguito ad una visita specialistica da parte di un oculista. In genere, in presenza dei sintomi sopradescritti, bisogna sempre escludere un’iridociclite.La visita specialistica include un esame con lampada a fessura che, dotata di un microscopio speciale, viene utilizzata per esaminare l'occhio in dettaglio, consentendo allo specialista di osservare segni di infiammazione nell'iride e nel corpo ciliare, come la presenza di cellule infiammatorie (effetto tyndall) o proteine (flare) nella camera anteriore dell'occhio. Talvolta l’infiammazione è così severa da determinare nella camera anteriore dell’occhio un deposito denso di cellule nella sua parte declive (ipopion) o di aggregati di materiale proteico (fibrina).
Altro reperto frequente delle uveiti anteriori è la presenza di depositi infiammatori sull’endotelio della cornea (precipitati cheratici), le cui dimensioni, forma e distribuzione aiutano nel processo di diagnosi differenziale tra le varie forme di uveite anteriore. In particolare, la distinzione tra precipitati cheratici di grandi dimensioni o granulomatosi (uveiti granulomatose vs non granulomatose), è molto importante nel processo volto a determinare la causa dell’uveite. È utile anche distinguere tra le uveiti che si presentano con sinechie (uveiti sinechianti vs non sinechianti).
La misurazione della pressione intraoculare è un passaggio importante che aiuta a capire la natura dell’uveite (uveite ipertensiva vs non ipertensiva) e quindi utile per la diagnosi differenziale.
In caso di uveite anteriore, è sempre necessario eseguire un esame dettagliato del fondo oculare (fundus oculi) in entrambi gli occhi per escludere infiammazione anche nella parte intermedia e posteriore dell’occhio.
Talora l’infiammazione in camera anteriore è così intensa da arrivare a coinvolgere anche la camera vitreale (fenomendo di ‘spill over’) e la retina, dove nella sua parte centrale (macula) può aumentare la permeabilità dei vasi che la irrorano e determinarsi edema maculare.
In alcuni casi, per una diagnosi precisa, può essere necessario eseguire esami del sangue o indagini più specifiche, come un campionamento intraoculare (prelievo dell’acqueo) per ricerche microbiologiche mirate.
Rischi
Generalmente l’iridociclite trattata correttamente ha una buona prognosi ma, nelle forme severe o qualora i trattamenti siano tardivi o inadeguati, si possono sviluppare complicanze importanti, come:- cataratta, ovvero opacizzazione del cristallino
- glaucoma, a causa dell’aumento della pressione intraoculare che determina l’infiammazione intraoculare non controllata
- opacità corneali, nei casi in cui l’infiammazione coinvolge anche la cornea (cheratoendoteliti) o a causa di depositi di calcio (cheratopatia a bandelletta)
- edema maculare, con conseguente perdita della visione centrale.
Cure e Trattamenti
Comunemente l’iridociclite viene trattata per via topica, con antinfiammatori ad azione locale, generalmente con corticosteroidi in forma di collirio. A questi è spesso associato l’uso di colliri midriatici e ciclopegici che riducono il dolore e inducono movimenti della pupilla atti a prevenire o rompere le aderenze (sinechie) che si possono formare in corso di iridociclite.Talora, se l’infiammazione è severa, possono essere prescritti farmaci antinfiammatori per via sistemica, cioè per bocca (ad esempio il cortisone). In caso di sospetta uveite infettiva, si rende necessario l’uso di farmaci antimicrobici (ad esempio di farmaci antivirali nel corso di iridociclite erpetica).
Sebbene nelle forme isolate di iridociclite è una evenienza rara dover ricorrere a farmaci immunosoppressori, questi sono spesso necessari in quelle forme associate a malattie autoimmuni sistemiche per cui è fondamentale una collaborazione con altri specialisti (collaborazione multidisciplinare).
Generalmente l’iridociclite può dare luogo a recidive e cronicizzazioni, per cui è importante sottoporsi a controlli regolari in modo da intervenire tempestivamente e prevenire eventuali complicanze.
Bibliografia
- Panoramica sull'uveite, Kara C. LaMattina, MD, Boston University School of Medicine.
- Cartledge L. Chronic recurrent iridocyclitis. Br Med J. 1948 Jun 19;1(4563):1207.
- Kim EC, Margolis TP. Hypertensive iridocyclitis. Br J Ophthalmol. 2006 Jul;90(7):812-3.
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