Herpes simplex
Dr.ssa Maria Antonella Spurio
Dermatologo Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e Venereologia Creato il: 23/04/2024- tipo 1 (HSV-1): in genere colpisce maggiormente le labbra e si trasmette per contatto orale; può causare anche alcune lesioni oculari (cheratiti erpetiche);
- tipo 2 (HSV-2): in genere colpisce maggiormente i genitali, causano oltre l’80% dei casi di herpes genitale.
Cause
L’infezione da HSV è estremamente diffusa a livello mondiale, con la maggior parte delle persone che viene infettata durante l’infanzia o l’adolescenza.Come detto in precedenza, HSV-1 si trasmette maggiormente per contatto diretto con la bocca o la saliva delle persone infette; questa, in genere, avviene principalmente durante l’infanzia. Più raramente, questo può trasmettersi anche per contatto oro-genitale durante i rapporti sessuali. Il virus dell’HSV-2, invece, si trasmette quasi esclusivamente per via sessuale attraverso rapporti sessuali non protetti con persone infette.
Dopo l’entrata nel corpo, il virus si replica all’interno delle cellule epiteliali e delle fibre nervose sensoriali, raggiungendo poi i gangli nervosi, dove può rimanere in uno stato di latenza per un periodo indeterminato.
Sintomi
Normalmente, la comparsa della sintomatologia tipica dell’infezione da herpes simplex si ha circa una settimana dopo il primo contatto con i patogeni. In genere, questa compare inizialmente come un senso di prurito o bruciore nella zona interessata dall’infezione.Con il passare del tempo, la zona infiammata comincia a produrre le caratteristiche lesioni cutanee e mucose sulla bocca e nella zona dei genitali, che sono generalmente associate alla malattia. Le lesioni possono variare da piccole vescicole a ulcere dolorose, che spesso si presentano in gruppi simili a grappoli. Queste lesioni, in genere, tendono a seccarsi con il passare del tempo, formando delle croste che poi scompaiono via via con i giorni.
In associazione alle lesioni cutanee, possono anche comparire altri sintomi di natura sistemica, come febbre, malessere generale, dolori articolari o disturbi urinari (quali, ad esempio, la ritenzione urinaria o la stitichezza, nota anche come stipsi).
Dopo circa due settimane dalla comparsa, i sintomi tendono a regredire spontaneamente, in quanto il virus va incontro a un periodo di latenza, accumulandosi all’interno dei gangli nervosi della zona infetta. In queste fasi, il virus non è attivamente replicante e può essere asintomatico.
In generale, quindi, l’infezione da herpes simplex ha carattere cronico, con un’alternanza di fasi acute, con sintomatologia conclamata, e fasi di latenza, in cui il virus non riesce a innescare la risposta immunitaria dell’organismo.
Quando il virus si inattiva, può capitare che dia luogo a nuove manifestazioni conclamate in seguito ad alcuni stress esterni che indeboliscano il sistema immunitario. Questo può avvenire in seguito ad alcuni stimoli esterni, quali potrebbero essere, ad esempio, l’esposizione prolungata al sole o al freddo, alterazioni ormonali, stati influenzali o altre malattie.
Diagnosi
La diagnosi dell’infezione da herpes simplex si ottiene spesso per via clinica, tramite l’osservazione delle lesioni associate a questa nella sua fase acuta da parte di un dermatologo o uno specialista affine.Tuttavia, in alcuni casi, possono rendersi necessari alcuni test di laboratorio, come gli esami del sangue, che consentono di individuare eventuali anticorpi anti-herpes (generalmente immunoglobuline M o G). In casi in cui neanche questi esami siano risolutivi ma si sospetti comunque un’infezione, si può provare a isolare il DNA virale responsabile dell’infezione mediante amplificazione con PCR (reazione a catena della polimerasi).
Rischi
Nella maggioranza dei casi, l’infezione da herpes simplex ha carattere lieve e produce esclusivamente la sintomatologia precedentemente citata. Tuttavia, in casi particolarmente gravi, questa può colpire anche altri distretti del corpo. Per esempio, nei pazienti immunocompromessi, come quelli con HIV o in terapia immunosoppressiva, l’herpes può causare infezioni sistemiche gravi e ricorrenti.Inoltre, è particolarmente rischioso toccarsi altre parti del corpo con mani sporche dopo aver toccato le zone lesionate o non grattare le lesioni, in quanto si può favorire la diffusione dell’infezioni ad altre parti del corpo. Per esempio, toccarsi gli occhi con le mani sporche può favorire l’infezione a carico della cornea, causando una cheratite erpetica che può portare a danni anche seri alla vista.
In generale, l’herpes simplex può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti, in quanto la presenza delle lesioni e il dolore a esse associato può essere anche molto fastidioso, interferendo con le attività quotidiane.
Cure e Trattamenti
La prevenzione dell’infezione da herpes simplex si concentra principalmente sulla riduzione del rischio di trasmissione, attraverso l’educazione sessuale, l’uso del preservativo durante i rapporti sessuali e la consapevolezza dei sintomi prodromici che precedono le recidive. Inoltre, è molto importante evitare il contatto con le lesioni attive e adottare misure igieniche adeguate a ridurre la diffusione del virus.Al momento non esiste una cura definitiva per l’infezione da herpes simplex, in quanto gli unici farmaci disponibili sono antivirali (aciclovir, valaciclovir, famciclovir) che possono facilitare la risoluzione delle forme acute dell’infezione, impedendo la replicazione del virus e riducendo la frequenza delle sue recidive, ma non possono eradicare completamente l’infezione, in quanto, durante i periodi di latenza, il virus non può essere eliminato dalle cellule nervose in cui si accumula.
Bibliografia
- Whitley RJ, Roizman B. Herpes simplex virus infections. Lancet. 2001 May 12;357(9267):1513-8.
- Widener RW, Whitley RJ. Herpes simplex virus. Handb Clin Neurol. 2014;123:251-63.
- Riley LE. Herpes simplex virus. Semin Perinatol. 1998 Aug;22(4):284-92.
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