Xantelasmi

A cura del Dr. Gustavo Brusasco
Oculista Medico Chirurgo, specialista in Oftalmologia Creato il: 08/07/2017 Ultimo aggiornamento: 17/11/2017
Cos'è
Lo Xantelasma a livello palpebrale (Xanthelasma palpebrarum) è una condizione molto frequente, spesso bilaterale, che rappresenta la più comune forma di xantoma cutaneo. Tipicamente presente nella mezza età e nella terza età, più comunemente a livello della regione palpebrale.
Colpisce in prevalenza pazienti di mezza età ed anziani, con una incidenza lievemente maggiore nel sesso femminile. Si manifestano come macchie giallastre piane o rilevate, localizzate in genere sul lato mediale delle palpebre.

Cause
Lo xantelasma può essere un importante marker di una sottostante patologia sistemica. Risulta associato ad aumentati livelli di iperlipemia nel 50 % dei casi, specialmente nei soggetti maschi. La comparsa di queste lesioni prima dei 40 anni è fortemente sospetta per la presenza di una ipercolesterolemia famigliare.
Pertanto uno screening ematologico è strettamente raccomandato prima di qualsiasi azione terapeutica. La forma più comunemente associata di dislipoproteinemia famigliare è il tipo IIa, sebbene possono anche essere riscontrati tipi IIb e III. I pazienti con il più alto tasso di recidiva sono quelli con livelli di colesterolo persistentemente elevati. Può comunque essere rimosso senza particolari difficoltà dopo che recidiva.
Sintomi
Non presenta sintomatologia, il paziente può essere allarmato dal fatto che talvolta queste lesioni compaiono in breve tempo e crescono diventando molto grandi.
In realtà si tratta di patologia totalmente benigna principalmente se non esclusivamente di natura estetica.
Diagnosi
La diagnosi è clinica e può essere fatta semplicemente osservando il paziente. Tipicamente si manifesta con presenza di lesioni giallastre soffici, sia piane che rilevate e più spesso localizzate a livello del canto mediale.
A livello istologico sono evidenziabili istiociti ripieni di lipidi a livello dermico. Tuttavia l'esame istologico di solito non è necessario, a meno che non siano presenti lesioni atipiche che possono essere associate a cirrosi epatica, ipotiroidismo, sindrome nefrosica, proteinosi lipoide (rara forma autosomica recessiva caratterizzata da depositi di materiale ialino peri-vascolare) e malattia di Erdheim-Chester (disordine sistemico xantogranulomatoso che provoca lesioni indurite).
Rischi
Data la benignità della condizione, non esistono rischi per la salute del paziente direttamente legati agli xantelasmi, ma questi possono indicare una condizione sistemica di squilibrio metabolico che andrebbe indagata sempre prima di eseguire qualsiasi trattamento.
Generalmente non è avvertita alcuna sintomatologia, ma il paziente può essere allarmato dalla comparsa improvvisa e rapida di queste lesioni che possono raggiungere dimensioni anche importanti. I disturbi sono esclusivamente di natura estetica.
È importante avvertire il paziente che deve assolutamente proteggere la sua pelle dopo il trattamento fino al ritorno alla normalità per evitare discromie cutanee della parte. In alcuni casi possono comunque permanere lievi discromie in base alla profondità del trattamento ed al tipo di cute del paziente.
Cure e Trattamenti
Prima di iniziare la procedura e prima ancora di ottenere il consenso firmato del paziente, il medico dovrebbe sempre informare il paziente della possibilità che tali lesioni possono ripresentarsi anche in altre sedi dopo il trattamento di rimozione, per ragioni per lo più legate a cronici livelli alti di colesterolo nel sangue. La terapia consiste nella escissione chirurgica (per lo più per lesioni dure, profonde e maggiori di 3 mm) o mediante altre tecniche meno invasive e meno costose, eseguibili in ambulatorio previa utilizzo di creme anestetiche topiche o, in casi di lesioni più profonde, di un anestetico locale.
L'ultimo ritrovato tecnologico in termini di strumenti mini-invasivi è il BioPlasma, device moderno che in molte applicazioni ha sostituito radiobisturi e laser in molte applicazioni dermatologiche e di medicina estetica. Lo strumento utilizza il plasma, cioè una sorgente di elettroni che provoca una sublimazione tissutale cutanea con ridotta reazione cicatriziale senza conduzione di energia attraverso il corpo umano ma fermandosi ad un massimo di 1mm di profondità, aumentando così il profilo di efficacia e sicurezza del trattamento.
Dopo una accurata anestesia della parte interessata dagli xantelasmi, viene così effettuato un trattamento rapido e totalmente indolore. Dopo rimozione degli xantelasmi, si raccomanda di proteggere la parte con schermo protettivo totale per almeno 3 mesi, e si sconsiglia il trattamento durante l'estate.
Altre possibilità terapeutiche, per lo più legate all'esperienza e alla strumentazione disponibile del medico, possono essere: peeling con TCA (acido tricloroacetico), laser Erbium:YAG, laser CO2.
L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.
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