Diarrea
Dr. Mauro Di Camillo
Gastroenterologo Medico Chirurgo, specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Creato il: 04/03/2024- diarrea acuta: la condizione si sviluppa rapidamente e si risolve generalmente entro una settimana dal manifestarsi dei sintomi;
- diarrea cronica: la condizione si caratterizza per la persistenza prolungata della sintomatologia, oltre le tre/quattro settimane. A differenza della diarrea acuta, la diarrea cronica può essere indicativa di sottostanti problemi di salute o condizioni mediche complesse.
Cause
La principale causa della diarrea è un’eccessiva peristalsi intestinale, ovvero un aumento delle contrazioni che spingono il cibo attraverso l’intestino. Le ragioni di tale anomalia hanno origini multifattoriali:- cause infettive: alcune forme di diarrea possono essere causate da infezioni virali batteriche o parassitarie, a loro volta causa di patologie complesse (tifo, colera, salmonella);
- cause infiammatorie: dovute a specifiche patologie infiammatorie intestinali (morbo di Chron, colite ulcerosa);
- cause endocrine: associate a disturbi del sistema endocrino (ipertiroidismo, diabete, sindrome di Zollinger-Ellison);
- cause immunologiche: legate a forme di gastroenterite o a deficit di immunoglobuline;
- assunzione di farmaci: come i FANS, i lassativi o gli antibiotici;
- intolleranze alimentari;
- malassorbimento: congenito o acquisito (pensiamo, ad esempio, all’insufficienza pancreatica);
- fattori psicogeni: come ansia e stress.
- bere acqua potabile da fonti che si sa essere sicure ed evitare il ghiaccio;
- lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone, specialmente prima dei pasti;
- scegliere cibi ben cotti e prestare attenzione allo street-food servito lungo le vie della città che si sta visitando;
- evitare il consumo di latte crudo;
- portare con sé un piccolo kit di pronto soccorso contenente farmaci antidiarroici;
- cercare assistenza medica locale nel caso in cui si sperimentassero sintomi diarroici.
Sintomi
La diarrea si manifesta come la fuoriuscita rapida di abbondanti quantità di feci dalla consistenza liquida o semiliquida. Possono associarsi:- nausea e vomito;
- crampi addominali;
- sangue nelle feci;
- febbre.
- sete;
- bocca secca;
- pelle secca;
- pallore cutaneo;
- irritabilità;
- scarsa produzione di urina;
- scarsa lacrimazione;
- senso di stordimento.
Diagnosi
La diagnosi di diarrea non può prescindere da attenta e scrupolosa anamnesi, da una raccolta dettagliata della sintomatologia riferita dal paziente ed esame obiettivo, successivamente confermati da specifici esami laboratoriali e strumentali. L’iter diagnostico si articola generalmente come segue:- raccolta delle feci: è una parte importante nella diagnosi delle cause della diarrea. Prima di iniziare la raccolta, generalmente, il medico fornirà al paziente istruzioni precise su come effettuare il prelievo nonché l’apposito contenitore dentro il quale consegnare il campione. Al paziente potrebbero essere fatte domande sulla data e l’ora della raccolta e su eventuali sintomi riscontrati;
- esame chimico-fisico delle feci: fornisce informazioni sulle caratteristiche chimiche e fisiche delle feci. Nei pazienti affetti da diarrea, ad esempio, queste potrebbero contenere tracce di sangue invisibili a occhio nudo o acqua (la quale contribuisce alla consistenza liquida delle feci);
- coprocoltura (o esame colturale): grazie a questo test, il campione di feci viene analizzato per identificare e isolare microrganismi patogeni, come batteri, virus o parassiti, che possono essere responsabili di infezioni intestinali;
- esame parassitologico: l’esame parassitologico delle feci è un’analisi di laboratorio finalizzata a individuare la presenza di parassiti nelle feci di un individuo. Si tratta di un esame particolarmente indicato quando si sospetta una infezione parassitaria tra le cause scatenanti la diarrea;
- esame emato-chimico: noto anche come profilo biochimico completo o emocromo completo, può essere utilizzato per valutare la presenza di alcuni parametri ematici correlati a specifiche condizioni gastrointestinali. Tra i parametri che potrebbero essere inclusi in un esame emato-chimico in relazione alla diarrea figura, ad esempio, la funzione renale. La disidratazione associata alla diarrea, infatti, può compromettere il corretto funzionamento di questi organi.
Rischi
I principali rischi della diarrea sono legati alla disidratazione, conseguenza delle perdite idriche successive ad ogni evacuazione. La disidratazione è una condizione particolarmente rischiosa per il paziente, poiché l’acqua è un elemento fondamentale per il corretto funzionamento del corpo e di organi come reni, fegato e cuore. Se protratta nel tempo, essa può associarsi a:- acidosi metabolica: l’acidosi metabolica è una condizione in cui il corpo produce e accumula eccessiva quantità di acidi o non riesce ad eliminare adeguate quantità degli stessi dal corpo. Questa condizione può portare ad un abbassamento del pH del sangue rendendolo più acido;
- ipotensione: la disidratazione può portare ad uno shock ipotensivo, in cui la pressione sanguigna scende a livelli pericolosamente bassi e causare insufficienza di organi vitali;
- torpore;
- tachicardia, ovvero quando la frequenza cardiaca risulta essere superiore a cento battiti al minuto.
Cure e Trattamenti
La diarrea richiede un trattamento multimodale volto a ridurre i sintomi (terapia sintomatica) e a eliminare le cause scatenanti (terapia causale). Tale trattamento comprende:- terapia antibiotica: la somministrazione di farmaci antibiotici è particolarmente indicata per tutti quei casi gravi di diarrea, causati da infezione batterica;
- farmaci antidiarroici: si tratta perlopiù di farmaci inibitori della motilità intestinale che non curano la malattia ma ne riducono i sintomi;
- terapia reidratante: la disidratazione è la conseguenza più grave per chi soffre di diarrea. Per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con la defecazione si ricorre generalmente a soluzioni orali.
Bibliografia
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