Cisti di Bartolini
Dr.ssa Francesca Fiorillo
Ginecologo Medico Chirurgo, specialista in Ginecologia e Ostetricia Creato il: 29/04/2024Cause
Le ghiandole di Bartolini sono due piccole ghiandole ovali che si trovano ai lati dell'apertura vaginale. La loro funzione principale è quella di secernere una piccola quantità di muco durante l'eccitazione sessuale, fornendo lubrificazione alla zona vaginale. Questo muco aiuta a facilitare il rapporto e previene l'irritazione delle strutture genitali esterne.Le cisti di Bartolini si sviluppano quando i dotti delle ghiandole vengono ostruiti, facendo accumulare il muco al loro interno. Le cause precise dell’ostruzione dei dotti non sono ancora ben note ma si suppone che possano derivare da diversi fattori, tra cui:
- infezioni, generalmente legate a malattie a trasmissione sessuale (quali, ad esempio, possono essere la gonorrea o la clamidia)
- traumi nell’area anatomica in questione come, per esempio, può essere il parto;
- anomalie strutturali del canale vulvare.
Sintomi
Spesso le cisti di Bartolini sono completamente asintomatiche, ma quando sviluppano dimensioni significative possono produrre una sintomatologia che include dolore nella zona vulvare o vaginale, il quale può essere acuto o sordo e può intensificarsi durante l'attività sessuale (dispareunia) o mentre si cammina. Il dolore in genere si associa anche a una sensazione di gonfiore, in quanto le cisti possono rigonfiarsi ed esercitare pressione sui tessuti circostanti.Raramente, quando il materiale all’interno delle cisti si infetta, possono manifestarsi degli ascessi, che provocano un aumento della sintomatologia dolorosa e possono dare luogo anche a manifestazioni sistemiche, come la febbre.
Diagnosi
La diagnosi delle cisti di Bartolini coinvolge solitamente una valutazione clinica da parte di uno specialista ginecologo. Generalmente, la diagnosi richiede innanzitutto un’accurata anamnesi che coinvolge informazioni sulle caratteristiche della cisti, come quando è comparsa, se è aumentata di dimensioni nel tempo, se provoca sintomi come dolore o sensazione di pressione, e se sono presenti fattori di rischio che potrebbero avere in qualche modo favorito la loro comparsa o condizioni mediche preesistenti.In genere, la procedura di riferimento prevede un esame pelvico, attraverso cui, tramite uno speculum, lo specialista può osservare la presenza delle cisti e verificarne la dimensione, la forma e la consistenza andando anche a palparle direttamente.
In caso di soggetti con rapporti a rischio, può essere consigliata l’esecuzione di test per le infezioni sessualmente trasmesse, in modo da individuare eventuali infezioni da clamidia o gonorrea. Talvolta, soprattutto in presenza di infezioni, è bene sottoporre eventuali fluidi a test colturali in modo da indirizzare correttamente la terapia antibiotica.
Rischi
Nella maggior parte dei casi, le cisti di Bartolini sono una condizione lieve e che non causa problemi rilevanti. Tuttavia, se non vengono trattate in modo adeguato, le cisti di grandi dimensioni possono provocare un dolore intenso e persistente, che può interferire con le attività quotidiane. Inoltre, le cisti non trattate possono andare più facilmente incontro a infezioni e alla formazione di ascessi, con un conseguente peggioramento dei sintomi.Soprattutto quando non vengono trattate adeguatamente, non è raro osservare recidive delle cisti; pertanto, seguire un trattamento adeguato e tempestivo è fondamentale per risolvere correttamente e completamente la condizione.
Cure e Trattamenti
Le cisti di Bartolini si possono prevenire seguendo alcuni accorgimenti di carattere generale, che evitano sia l’ostruzione delle ghiandole che l’eventuale infiammazione conseguente. Tra gli accorgimenti più importanti rientrano:- mantenere una buona igiene genitale, in modo da ridurre il rischio di contatti con eventuali agenti patogeni;
- evitare rapporti a rischio e utilizzare sempre il preservativo in modo da evitare l’infezione da malattie sessualmente trasmisse; anche l’esecuzione di screening regolari per queste ultime può essere utile;
- cambiare spesso assorbenti e indossare indumenti comodi e di cotone; in questo modo, infatti, si permette un’adeguata traspirazione cutanea e si impedisce la formazione di ambienti caldi e umidi, che possono essere favorevoli alla proliferazione dei batteri.
Viceversa, quando interviene la sintomatologia dolorosa si può fare ricorso ad approcci di tipo conservativo, come l’applicazione di impacchi o bagni per favorirne la regressione, o anche di tipo chirurgico, come il drenaggio tramite apertura della cisti stessa, generalmente preferibile con quelle di grandi dimensioni.
Quando la cisti si infetta e si ha quindi la formazione di un ascesso, il trattamento di drenaggio diventa spesso necessario e si effettua con un’apertura permanente della ghiandola, ottenuta solitamente in due modi:
- inserzione di un catetere che favorisce il deflusso del pus e porta alla cicatrizzazione della cisti;
- marsupializzazione, in cui la cisti viene aperta e i bordi suturati per impedirne la richiusura.
Bibliografia
- Cisti e ascesso delle ghiandole di Bartolini Charlie Kilpatrick, MD, MEd, Baylor College of Medicine.
- Omole F, Kelsey RC, Phillips K, Cunningham K. Bartholin Duct Cyst and Gland Abscess: Office Management. Am Fam Physician. 2019 Jun 15;99(12):760-766.
- Rees E. Gonococcal bartholinitis. Br J Vener Dis. 1967 Sep;43(3):150-6. Rees E. Gonococcal bartholinitis. Br J Vener Dis. 1967 Sep;43(3):150-6.
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