Calcolo ldl
Dr. Daniele Poggio
Cardiologo Medico Chirurgo, specialista in Cardiologia Creato il: 16/09/2024Il colesterolo è una sostanza di tipo lipidico che svolge un ruolo centrale per il corretto funzionamento dell'organismo umano, partecipando alla produzione di ormoni, alla sintesi della vitamina D e alla formazione delle membrane cellulari.
Normalmente, il colesterolo è insolubile in acqua (e quindi nel sangue), per cui il suo trasporto deve essere mediato da alcuni agenti, detti lipoproteine, che si dividono, in base alla loro densità, in LDL (lipoproteine a bassa densità) e HDL (lipoproteine ad alta densità).
Nello specifico, il colesterolo LDL è spesso definito colesterolo cattivo. Un suo eccesso, infatti, provoca una condizione nota come ipercolesterolemia, che costituisce un fattore di rischio per numerose malattie cardiovascolari, in quanto comporta la formazione di placche aterosclerotiche, che ostruiscono parzialmente o totalmente le arterie.
Cause
Il calcolo LDL può essere necessario qualora si sospetti un aumento dei livelli di colesterolo, che può essere influenzato da una combinazione di fattori genetici e ambientali.In genere, la dieta è uno degli aspetti che influisce di più sui livelli di colesterolo: infatti, un consumo eccessivo di grassi saturi (carni rosse, burro, formaggi e altri prodotti caseari) e trans-insaturi (prodotti da forno industriali, fritti e margarine) è associato ad un aumento del colesterolo LDL. Allo stesso modo, anche l’inattività fisica contribuisce al rischio, causando un aumento dei livelli di colesterolo LDL e favorendo la comparsa dell’obesità, che è a sua volta un fattore di rischio per l’ipercolesterolemia in quanto porta all’accumulo di grasso viscerale (ossia quello intorno agli organi interni). Anche il fumo di sigaretta è un fattore di rischio, in quanto danneggia le pareti delle arterie, facilitando il deposito delle placche aterosclerotiche.
Esistono anche alcune condizioni che contribuiscono all’aumento dei livelli di colesterolo, come il diabete, l'ipotiroidismo, la sindrome nefrosica e le malattie epatiche; anche l’età e il sesso giocano un ruolo importante; infatti, gli uomini tendono ad avere livelli di colesterolo LDL più alti rispetto alle donne fino alla menopausa; dopodiché, i livelli di colesterolo nelle pazienti di sesso femminile possono aumentare in maniera rapida, superando, in alcuni casi, anche quelli dei soggetti maschi.
Sintomi
L'aumento del colesterolo LDL non provoca sintomi evidenti fino a quando non si sviluppano complicanze gravi legate all’aterosclerosi. I sintomi, infatti, si manifestano quando le arterie si restringono a causa delle placche e ostruiscono il flusso sanguigno. Tra questi sintomi, rientrano soprattutto dolore toracico (angina), crampi alle gambe durante l'attività fisica (claudicatio intermittente) o sintomi neurologici.Quando le placche invece si rompono, si può andare incontro a diverse complicanze di natura ischemica (ossia legate all’interruzione totale del flusso sanguigno: l’infarto del miocardio, se la placca ostruisce le arterie coronarie (ossia quelle che portano il sangue al muscolo cardiaco), o l’ictus ischemico, se la placca impedisce l’afflusso di sangue a parte del cervello. In entrambi i casi possono prodursi conseguenze gravi e/o permanenti.
Diagnosi
Il calcolo LDL si basa sulla formula di Friedewald, che permette di individuare i livelli di colesterolo LDL conoscendo i livelli di colesterolo totale, quelli di colesterolo HDL e quelli dei trigliceridi.Colesterolo LDL = colesterolo totale – [colesterolo HDL – (trigliceridi/5)]
Questi valori possono essere determinati direttamente mediante esami del sangue con l’esame del profilo lipidico.
In genere, si considerano elevati dei livelli di colesterolo LDL sopra i 160 mg/dL (milligrammi per decilitro di sangue), anche se il riferimento può variare a seconda del rischio cardiovascolare del paziente.
Quando si osservano dei valori di colesterolo molto elevati può essere indicata l’esecuzione di esami aggiuntivi, in quanto si può sospettare un’aterosclerosi significativa. Gli esami più frequenti in questi casi sono quelli di diagnostica per immagini, come l'angiografia coronarica, l'ecografia carotidea o la TAC delle arterie coronarie, che consentono di valutare la presenza di placche aterosclerotiche e il grado di ostruzione arteriosa.
Se si sospetta che l’ipercolesterolemia derivi da altre patologie, si possono eseguire esami come ecografie tiroidee o test di funzionalità epatica e renale per approfondire la diagnosi.
Rischi
Un calcolo LDL particolarmente elevato è un fattore di rischio primario per lo sviluppo di malattie cardiovascolari. Come detto in precedenza, un eccesso di colesterolo può infatti causare la formazione di placche aterosclerotiche, le quali possono ostacolare il flusso di sangue, danneggiare le pareti arteriose o rompersi e impedire l’afflusso di sangue agli organi vitali.Nei casi di infarto del miocardio, senza un trattamento immediato, il paziente può andare incontro a un’insufficienza cardiaca grave e potenzialmente fatale. In modo simile, se l’ischemia è localizzata nel cervello, i danni a carico delle cellule nervose possono essere irreversibili e comportare conseguenze neurologiche permanenti o anche fatali senza un intervento immediato.
Inoltre, l'aterosclerosi si può associare a un indebolimento delle pareti arteriose, portando alla formazione di aneurismi, ossia dilatazioni anomale di un'arteria. Se la parete di un aneurisma (che è più fragile di un’arteria sana) si rompe, si possono verificare delle emorragie interne gravi, spesso fatali.
Cure e Trattamenti
In caso di colesterolo LDL elevato solitamente si interviene cercando di abbassarne i livelli e prevenire la formazione delle placche aterosclerotiche.Il primo approccio in questi casi prevede una correzione della dieta, con una riduzione del contenuto di grassi saturi e trans-insaturi, e un aumento di quello di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci e pesce con alto contenuto di omega-3. A questo è bene associare un’attività fisica regolare (almeno 150 minuti di attività aerobica moderata a settimana), la perdita di peso per i soggetti obesi o fortemente sovrappeso e l’eliminazione del fumo.
Se le modifiche dello stile di vita non sono sufficienti a ridurre i livelli di colesterolo LDL si può intervenire tramite terapia farmacologica. Nello specifico, i farmaci più impiegati sono le statine, che inibiscono la produzione di colesterolo nel fegato. Altrimenti si possono utilizzare farmaci in grado di impedire l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale o di facilitare il metabolismo del colesterolo LDL, in modo da abbassarne i livelli nel sangue.
Bibliografia
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