Aneurisma
Dr. Luca Garriboli
Chirurgo Vascolare Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Vascolare ed Endovascolare Creato il: 29/06/2017 Ultimo aggiornamento: 20/09/2023L'aneurisma aortico è una condizione in cui l'aorta, il principale vaso sanguigno che trasporta il sangue dal cuore all'addome e al resto del corpo, si dilata in modo anomalo.
Un'arteria ha pareti elastiche che resistono alla pressione sanguigna ma, in alcuni casi, l'indebolimento della parete arteriosa o di una sua parte, può causare la formazione di un'area di dilatazione che nel tempo evolve a formare un aneurisma.
Cause
Molteplici sono le cause che possono portare l’aorta a dilatarsi:
- cause congenite: alcune malattie genetiche come la sindrome di Ehlers-Danlos e la sindrome di Marfan possono predisporre allo sviluppo di aneurismi dell’aorta. Queste condizioni sono caratterizzate da difetti nel tessuto connettivo, che possono influire sulla resistenza e sull'integrità delle pareti arteriose;
- cause degenerative: l'aterosclerosi, una condizione in cui si accumulano depositi di grasso, colesterolo e altre sostanze sulle pareti delle arterie, è una delle principali cause degenerative dell’aorta, in quanto ne indebolisce le pareti predisponendone la dilatazione;
- cause meccaniche: traumi diretti o indiretti possono danneggiare l'aorta e causare la formazione di un'area di dilatazione. Ad esempio, lesioni dell'istmo dell'aorta toracica possono verificarsi a seguito di decelerazioni improvvise, come accade per gli incidenti stradali frontali;
- cause infettive: alcune infezioni (come la sifilide, la tubercolosi o le contaminazioni micotiche) possono indebolire le pareti dell'aorta e contribuire alla formazione dell'aneurisma;
- cause infiammatorie: alcune malattie autoimmuni e infiammatorie come la malattia di Takayasu e la vasculite gigantocellulare di Horton possono influire sull'integrità delle pareti arteriose e aumentare il rischio di degenerazione dilatativa.
I fattori di rischio comuni per lo sviluppo di paotlogia aortica includono il fumo di sigaretta, l'ipertensione arteriosa, la predisposizione genetica (familiari con storia di aneurisma), una dieta poco salutare, il diabete e l'obesità.
L'età è un fattore di rischio importante, poiché il rischio di sviluppare un aneurisma aortico aumenta con l'avanzare dell'età, con maggiore prevalenza sopra i 60 anni per gli aneurismi aortici di origine degenerativa.
Sintomi
La maggior parte dei pazienti con aneurisma aortico non manifesta sintomi e la condizione viene spesso scoperta in corso di indagini diagnostiche, come l’ecografia o la tomografia computerizzata (TC), eseguite per altre patologie. Questa è una delle ragioni per cui la diagnosi precoce è essenziale per prevenire complicazioni gravi.
Talvolta, un aneurisma aortico causa un sintomo dovuto a compressione esterna di strutture anatomiche circostanti, come ad esempio edema da compressione venosa, piuttosto che disfagia (difficoltà nella deglutizione) da compressione esofago-gastrica, o disfonie (alterazione della voce) da compressione dei nervi implicati nella fonazione.
In altri casi l’aneurisma, specie se addominale, può dar segno di sé come massa pulsante palpabile.
Quando un aneurisma aortico si rompe, invece, può determinare un'emergenza medica grave.
La rottura si manifesta tipicamente con sintomi di ipotensione improvvisa (pressione sanguigna bassa), associata o meno a dolore addominale acuto e intenso: tale evento richiede un intervento chirurgico d'urgenza.
Gli aneurismi che si sviluppano in arterie periferiche, infine, hanno una minore tendenza alla rottura, ma possono causare altre tipologie di problemi: la trombosi (formazione di un coagulo di sangue) o l'embolizzazione di trombi (il distacco di un coagulo che si sposta lungo il flusso sanguigno) sono possibili meccanismi d’ ischemia arteriosa periferica, con sintomi come dolore, ipotermia (riduzione della temperatura) ed ipocromia (riduzione della normale colorazione cutanea) nelle estremità e negli arti.
Diagnosi
In caso di sospetto di aneurisma dell’aorta, specie se addominale, l’esame di primo livello più indicato è l’eco-color-Doppler. Questo, infatti, consente di dare un’iniziale caratterizzazione sulla dimensione, la morfologia e il flusso sanguigno dell’aneurisma, in modo da poter meglio valutare la necessità di eventuali studi più approfonditi. Si tratta di un esame rapido, non invasivo, con elevata sensibilità e specificità nella diagnosi degli aneurismi aortici addominali.
In seconda battuta, si ricorre all'angiografia con tomografia computerizzata (AngioTC): indagine più approfondita che permette di valutare l'anatomia e le caratteristiche dell'aneurisma. Questa tecnica combina l'acquisizione di immagini a raggi X con l'iniezione di un mezzo di contrasto iodato offrendo un’elevata definizione dei dettagli anatomici, necessari a pianificare il trattamento chirurgico o endovascolare.
In caso di pazienti che devono evitare l'esposizione alle radiazioni o ai contrasti iodati, la caratterizzazione anatomica di un aneurisma aortico è consentita dall'angiografia con risonanza magnetica (angioRM) - tecnica di imaging che utilizza campi magnetici e onde radio per generare immagini dei vasi sanguigni. Tuttavia, l'angioRM può richiedere tempi d’esecuzione più lunghi e produce delle immagini con minore definizione dei dettagli anatomici.
Infine, l’aortografia, un esame che si serve dell’angiografia digitale, è una procedura invasiva in cui un catetere viene inserito in un'arteria per iniettare un mezzo di contrasto iodato e ottenere immagini della conformazione intraluminale dei vasi sanguigni. È un esame particolarmente utile per lo studio di pseudo-aneurismi, dei sanguinamenti o degli endoleak (perdita di sangue intorno a un dispositivo vascolare) in seguito a posizionamento di endoprotesi. Tuttavia, a causa della sua invasività, viene solitamente riservata a casi selezionati per fare diagnosi e terapia nella stessa seduta.
Rischi
Il rischio più temibile è la rottura dell’aneurisma, con conseguente emorragia potenzialmente fatale.
Tale evenienza è tanto più probabile quanto più è grande l’aneurisma in relazione al suo diametro nativo, variabile da paziente a paziente. È importante sottolineare che non esiste un valore di dimensione esatto che determini il rischio di rottura, poiché dipende da molti fattori individuali.
Infatti, la decisione sul trattamento dell’aneurisma aortico dipende dalla valutazione di un chirurgo vascolare che tiene conto del bilancio rischi-benefici, variabile da caso a caso. In generale, gli aneurismi di dimensioni esigue vengono monitorati regolarmente con esami di imaging per rilevare eventuali mutamenti nella dimensione e nella forma. Quando, invece, l’aneurisma aortico raggiunge dimensioni più grandi, o mostra un tasso di crescita significativo, il rischio di rottura diventa maggiore e può superare i rischi intrinseci ad un intervento chirurgico. In questi casi, la correzione chirurgica o endovascolare dell'aneurisma può essere raccomandata per prevenirne la rottura e le sue gravi conseguenze.
Cure e Trattamenti
Vi sono due principali tecniche per la correzione dell’aneurisma aortico: chirurgiche tradizionali ed endovascolari.
Le prime prevedono l'intervento chirurgico aperto per sostituire il segmento arterioso dilatato. Tale metodica prevede un'incisione chirurgica, la rimozione dell'aneurisma e la sutura di una protesi a sostituzione del tratto malato per ripristinare il flusso sanguigno normale. Si tratta di un approccio che richiede l'anestesia generale e un periodo di recupero post-operatorio più lungo.
Le tecniche endovascolari invece sono procedure meno invasive che prevedono un accesso ai vasi sanguini mediante una puntura transcutanea. Esse prevedono l’impiego di cateteri e fili guida per raggiungere l'aneurisma dall'interno delle arterie, per poter rilasciare apposite endoprotesi che escludono il tratto di aorta malata. Questo tipo di approccio, meno invasivo, può essere svolto in anestesia locale.
Le tecniche endovascolari offrono numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia aperta tradizionale, come minori rischi di complicazioni post-operatorie, tempi di recupero più brevi e minor invasività complessiva. Tuttavia, non tutti i pazienti sono idonei per le procedure endovascolari, e la scelta della tecnica di trattamento dipende da molti fattori, tra cui la forma, la dimensione e la posizione dell'aneurisma, nonché lo stato generale del paziente.
È importante sottolineare che la decisione sul tipo di trattamento migliore per ogni singolo paziente richiede una valutazione accurata da parte di un team medico specializzato, che includa chirurghi vascolari e anestesisti.
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