Amiloidosi
Dr. Mariano Galdiero
Andrologo Medico Chirurgo, specialista in Endocrinologia - Andrologo Creato il: 24/08/2024Queste fibrille possono danneggiare la struttura e la funzione degli organi interessati, portando a una vasta gamma di sintomi e complicanze. L'amiloidosi può coinvolgere praticamente qualsiasi tessuto o organo, compresi il cuore, i reni, il fegato, il sistema nervoso, il tratto gastrointestinale e diversi altri ancora.
Cause
Esistono diversi tipi di amiloidosi, che possono essere classificati in base alla causa sottostante e al tipo di proteina coinvolta. Le forme più comuni includono:- amiloidosi primaria: questa forma è causata dalla deposizione delle cosiddette catene leggere, dei frammenti proteici derivanti dalla proliferazione anormale delle plasmacellule nel midollo osseo; questa colpisce principalmente il cuore, la cute, la lingua, i nervi e l’intestino;
- amiloidosi ereditaria: una forma causata da mutazioni genetiche che portano alla produzione di proteine che non si ripiegano correttamente, spesso la transtiretina; interessa maggiormente fegato, milza e reni;
- amiloidosi secondaria: questa forma è causata dalla deposizione di fibrille derivanti dalla frammentazione della proteina sierica A; generalmente colpisce fegato, milza e reni;
- amiloidosi senile: interessa principalmente un errato ripiegamento e l’aggregazione della transtiretina wild-type.
- mutazioni genetiche che portano alla produzione anomala di proteine precursori, generalmente responsabili delle amiloidosi ereditarie;
- malattie infiammatorie sistemiche, come l’artrite reumatoide e la malattia di Crohn;
- malattie delle plasmacellule, come le gammopatie monoclonali e il mieloma multiplo, che nel 10% dei casi è responsabile di un’amiloidosi primaria.
Sintomi
Nella maggior parte dei casi, i sintomi dell’amiloidosi, specie nelle forme sistemiche, sono sostanzialmente aspecifici. A seconda delle zone colpite maggiormente, inoltre, i sintomi possono variare sensibilmente.Nei reni, per esempio, l'amiloidosi solitamente colpisce la membrana glomerulare, causando proteinuria. Tuttavia, talvolta la malattia può colpire anche i tubuli, portando a una minore proteinuria ma alla comparsa di azotemia. Questi processi possono progredire verso una sindrome nefrosica con edema e ipoalbuminemia marcata.
Quando invece l’amiloidosi colpisce il cuore, possono comparire delle infiltrazioni del miocardio, con la comparsa di cardiomiopatie restrittive. L’espressione gastrointestinale dell’amiloidosi, infine, coinvolge delle anomalie nella motilità dell’esofago o dell’intestino, causando fenomeni di malassorbimento o sanguinamento a livello intestinale.
Potendo colpire un gran numero di altri organi, possono manifestarsi molti altri sintomi, che includono: gozzo tiroideo, simile a quello della tiroidite di Hashimoto, noduli e cisti polmonari, opacizzazione del vitreo, eruzioni cutanee, danni articolari.
Diagnosi
La diagnosi dell’amiloidosi può essere molto laboriosa, in quanto la sintomatologia aspecifica può rendere la malattia difficilmente distinguibile se il paziente non presenta fattori di rischio noti.L’esame più importante nel processo diagnostico è costituito dalla biopsia dei tessuti interessati, come la cute, il fegato, il rene o il cuore, in quanto consente di identificare e caratterizzare gli accumuli proteici.
Quando si sospetta un’amiloidosi primaria, i pazienti devono sottoporsi a esami di laboratorio che includono il dosaggio delle catene leggere presenti nel sangue e nelle urine, oltre a una biopsia del midollo osseo per evidenziare eventuali patologie delle plasmacellule.
In aggiunta, si possono eseguire una serie di esami mirati per i danni d’organo, che possono includere TAC, risonanze magnetiche, radiografie ed esami delle urine o della funzionalità epatica.
Rischi
Potendo colpire molti organi e in modo molto diverso, l’amiloidosi può produrre un gran numero di complicanze.Per esempio, un’eventuale evoluzione della sindrome nefrotica associata alla malattia può produrre casi di insufficienza renale terminale. Nei casi in cui gli accumuli amiloidi interessano il cuore, la conseguente cardiomiopatia restrittiva può produrre aritmie, blocchi cardiaci o insufficienze cardiache.
Cure e Trattamenti
Per il trattamento dell’amiloidosi esistono alcune cure specifiche, tuttavia per le sue forme sistemiche può essere necessario ricorrere anche a terapie di supporto.Nell’amiloidosi primaria, il trattamento che viene preso in considerazione è analogo a quello del mieloma multiplo, ossia il ricorso a farmaci chemioterapici in associazione con corticosteroidi. In alcuni casi, può essere utile anche il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche, al fine di ridurre la produzione di proteine anormali e migliorare il controllo della malattia.
Nelle amiloidosi ereditarie o senili, si possono usare degli stabilizzatori della transtiretina, che riducono i livelli della proteina in circolo nel sangue. Una strategia terapeutica per le fasi di esordio della malattia è costituita dal trapianto di fegato.
I trattamenti di supporto sono mirati a ridurre l’entità dei sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente. La terapia con i diuretici, per esempio, è indicata per il controllo dei sintomi renali e per la cardiomiopatia ipertrofica. Generalmente, la terapia diuretica è spesso associata all’assunzione di sale e alla riduzione del consumo di liquidi.
Nelle forme di amiloidosi secondaria, il trattamento principale è costituito dall’eradicazione della causa sottostante. Nei casi delle malattie infiammatorie, per esempio, si possono usare dei forti antinfiammatori come la colchicina.
Bibliografia
- Amiloidosi, John L. Berk, MD, Amyloidosis Center, Boston University Medical Center; Vaishali Sanchorawala, MD, Boston University School of Medicine and Boston Medical Center.
- Wechalekar AD, Gillmore JD, Hawkins PN. Systemic amyloidosis. Lancet. 2016 Jun 25;387(10038):2641-2654.
- Hazenberg BP. Amyloidosis: a clinical overview. Rheum Dis Clin North Am. 2013 May;39(2):323-45.
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