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Vigoressia

Dr.ssa Stefania Paparella

Dr.ssa Stefania Paparella

Psicologo Psicologo, specialista in Medicina Psicosomatica - Psicoterapeuta Creato il: 01/04/2019 Ultimo aggiornamento: 21/09/2023
La Vigoressia è una patologia psichica, che è nata in concomitanza con i tempi moderni.

La sua prima enunciazione, infatti, in termini di “anoressia inversa” - per distinguerla dall’ “anoressia nervosa” - la ritroviamo in un'attendibile rivista scientifica risalente al 1993. Ma è solo nel DSM-5, che la Vigoressia viene descritta come una vera e propria sindrome che comporta dei criteri di inclusione ed esclusione per essere diagnosticata. 

Sebbene solo recentemente la Vigoressia sia stata definita come una vera e propria sindrome, nelle sue manifestazioni sintomatiche possiamo farla rientrare all’interno della categoria dei disturbi ossessivo - compulsivi.

La Vigoressia o Bigoressia è una forma di dismorfofobia (preoccupazione per le forme), ovvero un disturbo dell'immagine corporea, caratterizzato dalla continua e ossessiva preoccupazione per la propria massa muscolare, l'allenamento, la massa magra, una dieta ipocalorica e iperproteica nonché la tenuta atletica del corpo, anche a discapito della propria salute. 

Alcuni vigoressici si rivolgono al corpo con il desiderio esclusivo di vederlo più muscoloso, più massiccio e meno snello; altri lo desiderano semplicemente “magro”. La Vigoressia o Bigoressia è, secondo alcuni, l’equivalente maschile dell’anoressia. È chiamata anche “Anoressia Riversa” proprio per questo motivo.
 
Vigoressia

Cause Cause

Fra coloro che tenderanno a sviluppare la Vigoressia si annoverano persone i cui familiari presentavano degli atteggiamenti tendenti al perfezionismo, attenzione alle apparenze, nonché un rapporto con il cibo dominato da comportamenti di tipo ossessivo compulsivo: esisteva, almeno in uno dei due genitori, una spasmodica attenzione per la qualità del cibo, per le componenti nutrizionali, la presenza di zuccheri o carboidrati in generale, la provenienza degli alimenti, ecc.

A questo, si univa un’attenzione eccessiva per la forma fisica e per il modo in cui ci si presenta agli altri, che deve sempre essere impeccabile e non può tradire alcuna “debolezza”, pena un atteggiamento giudicante o sprezzante che va a minare l’autostima della persona. Tutto ciò a discapito di bisogni più autentici e di un nutrimento emotivo spesso assente o poco presente.

Accanto ai fattori familiari, grande importanza rivestono anche i fattori sociali, uniti a un discorso di bassa autostima (fattori psicologici individuali): dal momento che la comunicazione di massa promuove modelli estetici sempre più competitivi, standardizzati e poco inclini a considerare/ accettare/ accogliere forme diverse di corporatura e di modi “unici” di stare al mondo, così come dovrebbe essere nella natura delle cose, ecco che le persone con una bassa autostima, magari provenienti da famiglie come quelle sopra descritte, rischieranno di cercare a tutti i costi di identificarsi con il “modello dominante”, anche a costo di sacrificare la propria salute e allontanandosi sempre di più dall’accettazione del proprio corpo e della propria individualità fisica e psichica. Tutto ciò, infatti, si accompagnerà spesso a depressione.
 

Sintomi Sintomi

Non importa quanto muscoloso, tonico o massiccio possa essere il corpo del vigoressico, come per l’Anoressia Nervosa, questo non sarà mai abbastanza, perché la realtà soggettiva si allontana dalla realtà oggettiva, senza quasi mai incontrarsi.

I soggetti affetti da Vigoressia hanno i seguenti aspetti in comune:
 
  • idee ossessive e comportamenti ripetitivi come osservarsi compulsivamente allo specchio (sintomo comune anche all'anoressia mentale e alla dismorfofobia), cercare conferme e rassicurazioni, toccarsi o pizzicarsi parti del corpo; qui vediamo che il disturbo rientra nello spettro dei disturbi ossessivo – compulsivi. Le idee ossessive (devo essere muscoloso, devo essere massiccio, devo essere meno snello) producono ansia e stress, e per metterle a tacere devo mettere in atto determinati comportamenti o rituali che diventano vere e proprie compulsioni: l’osservarsi allo specchio, cercare conferme sul proprio aspetto, toccarsi il corpo rientrano fra questi; oltre naturalmente a seguire gli allenamenti in palestra, seguire pasti proteici, assumere anabolizzanti e farmaci che possono anche rivelarsi dannosi per la propria salute fisica;
  • paragonare costantemente il proprio fisico con quello degli altri, in termini di tonicità muscolare, ma avendo sempre il presentimento di avere una muscolatura debole o sotto la media nonostante tutti i propri sforzi; come dicevamo prima, non sarà mai abbastanza, perché una volta che ho raggiungo un risultato l’asticella del perfezionismo si sposterà ancora più in là;
  • dedicare la gran parte del proprio tempo ed energie a soddisfare questa loro ossessione, trascurando il resto della propria vita e rischiando di isolarsi sempre di più con aumento della Depressione.

Diagnosi Diagnosi

Per diagnosticare tale sindrome, il soggetto deve presentare i sintomi delineati dal Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders V (DSM V) per la Vigoressia, ossia:
 
  • una marcata dipendenza dall’esercizio fisico (protratto per molte ore al giorno), unita ad un’attenzione eccessiva alla loro dieta che porta ad evitare di consumare certi cibi, ad incrementarne quindi il desiderio e poi a cedervi con abbuffate seguite da senso di colpa;
  • compromissione in aree importanti del loro funzionamento (sociale, occupazionale, relazionale);
  • necessità di sviluppare sempre più massa muscolare che conduce la maggior parte di loro a fare uso di sostanze illegali, in particolare steroidi anabolizzanti. Queste sostanze possono provocare conseguenze negative sia di natura fisica che psichica come aumento dell’aggressività, acne, impotenza;
  • più che una distorsione relativa all’immagine dei loro corpi, nei soggetti con dismorfia muscolare, vi è un’immagine distorta immagine di sé come uomini. L’insoddisfazione nei confronti di se stessi, viene trasferita sul corpo, che diventa il "capro espiatorio" delle proprie paure e vuoti interiori. Esiste infatti una marcata correlazione, per i soggetti affetti da vigoressia, tra autostima e taglia muscolare;
  • la Vigoressia è diffusa in particolare nei maschi e, di solito, compare sul finire dell'adolescenza o agli albori dell'età adulta, anche se, recentemente, abbiano cominciato a soffrirne anche diverse persone con età superiore ai 40 e ai 50 anni;
  • colpisce in particolar modo gli atleti o comunque soggetti, ritenuti dagli altri, dotati di un buon fisico. Anche fra le donne, tuttavia, sono in aumento le diagnosi;
  • sovente, tale disturbo è accompagnato da depressione.

Rischi Rischi

Il soggetto affetto da Vigoressia può:
 
  1. mettere a rischio la propria salute fisica: l'abuso di steroidi anabolizzanti può avere riverberi importanti sul sistema cardiocircolatorio, portare a forme di impotenza e di psicosi, mentre le diete iperproteiche possono danneggiare i reni. Anche l’uso di alcuni farmaci può mettere a rischio la salute;  
  2. compromettere la qualità di vita, spesso tutta dedicata all’ “ossessione per le forme”: il tempo e le energie dedicate a questa “morbosa passione” viene sottratto alla socialità, alle relazioni, al lavoro e può sfociare nell'isolamento sociale, che a sua volta può innescare la depressione e l'incremento di pensieri suicidari;  
  3. impoverire anche da un punto di vista economico: l’investimento eccessivo in palestre, centri estetici e fitness rischia di impoverire economicamente la persona affetta da vigoressia.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Non sempre le persone con questo disturbo ritengono problematici i propri comportamenti. Al contrario, i vigoressici sono spesso convinti di seguire indicazioni giuste e salutari e offrono consigli anche ai loro familiari. A questo, si aggiunge il fatto che i programmi alimentari rigidi e l’attività sportiva sostengono la loro fragile autostima, danno loro degli obiettivi chiari e quindi un ordine nella complessità della vita quotidiana. E, per finire, il vantaggio secondario di questo atteggiamento di autodisciplina può rivelarsi in una tendenza a punire se stessi, o a mostrare inconsciamente di essere amabili proprio perché si è disposti a soffrire. 

Ecco perché trattare la vigoressia non è semplice. La maggior parte dei pazienti non crede di avere un problema di salute (disturbo ego-sintonico): le difficoltà più grandi nella cura di questa patologia risiedono, infatti, nel convincere il paziente che soffre di una malattia e che necessita di aiuto. Fatto questo primo passo fondamentale, il trattamento consiste nella psicoterapia cognitivo-comportamentale, talvolta associata a una terapia farmacologica a base di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. 


Può rivelarsi idoneo anche un approccio che vada a considerare la Psicologia del Profondo, e il vissuto di immagini e "fantasmi" depositati nell'inconscio del soggetto. Un buon certo riscontro terapeutico si è avuto anche attraverso sessioni di Mindfulness o Meditazione finalizzate ad una consapevolezza maggiore della loro presenza fisica e mentale nel qui ed ora, al contrario del "perdersi" nei pensieri ossessivi, che sono alla base dei rituali compulsivi.
 

Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders DSM-5, American Psychiatric Pub, Arlington. Tr. it. Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali DSM-5, Raffaello Cortina, Milano 2014.
  • Glen O. Gabbard (1995). Psichiatria psiocodinamica. Raffaello Cortina Editore.
  • Ehrenberg A (1999). La fatica di essere se stessi. Depressione e società. Torino: Einaudi.
  • Faccio E (2007). Le identità corporee. Quando l’immagine di sé fa star male. Firenze: Giunti.
  • Ferrari E, Ruberto MG (2012). La bigoressia o dismorfofobia muscolare: una nuova patologia emergente. Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia, Pavia University Press.
  • Foerster von H (1987). Sistemi che osservano. Roma: Astrolabio.
  • Menicocci M. Il corpo da scrivere. Dal tatuaggio al piercing: uso espressivo delle modificazioni del corpo. Disponibile all’indirizzo: http://alamein.antrocom.it/ ilcorpodascrivere.html.
  • Pierluigi De Pascalis (2013). Vigoressia. Quando il fitness diventa ossessione. Editore: Il pensiero scientifico.
  • Scarinci A, Lorenzini R (2015). Il disturbo di dismorfismo corporeo. Erickson, Trento.

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