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Disturbo ossessivo compulsivo

Dr.ssa Teresa Guadagno

A cura del Dr.ssa Teresa Guadagno

Psicologo Psicologo, specialista in Psicoterapia Creato il: 24/07/2017 Ultimo aggiornamento: 09/10/2017

Cos'è Cos'è

Il disturbo ossessivo compulsivo appartiene al gruppo delle sindromi psiconevrotiche e, con ogni probabilità, rappresenta il gruppo più numericamente diffuso di situazioni nevrotiche osservate nella pratica clinica, quasi sempre tinte o commiste di aspetti depressivi.

L'aspetto fondamentale è dato dall'ossessione (lat: obsidere) costituito da pensieri, rappresentazioni mentali, tendenze interne, azioni che si presentano insistentemente e incoercibilmente alla coscienza di una persona. Il soggetto pur riconoscendone l'inopportunità e la illogicità, cerca di respingere tale contenuto "parassita" senza riuscirvi o riuscendovi, con notevole sofferenza, solo in parte o per brevi periodi.

Si tratta in altre parole di idee o moti d'animo che con modalità coatte ed insistenti assediano la mente di una persona che è perfettamente critica verso queste e cerca, ma inutilmente di scacciarle dai propri pensieri. Il significato patologico può essere connesso all'ansia secondaria che tale manifestazione suscita e ad  intensi tentativi di lottare contro di essa. Il soggetto cerca di controllare "magicamente" le proprie idee ossessive che a loro volta diventano fatti ossessivi; il cosiddetto psichismo di difesa. Nei cerimoniali il significato magico è molto più forte che nei comportamenti coattivi e ripetitivi.

Classicamente si distinguono quattro forme principali di ossessioni che presentano tutte sette caratteri che le contraddistinguono (incoercibilità, iteretività, estraneità, invasività, multiformità, psichismo da difesa, coscienza di malattia):

  1. Ossessioni semplici: costituite da immagini, parole, motivi musicali che si impongono alla coscienza.
  2. Ossessioni incoercibile di ricordare qualcosa (un nome, una data) o di rispondere a questioni insolubili o metafisiche.
  3. Ossessioni inibitrici: che impediscono di compiere determinati atti.
  4. Ossessioni impulsive: in cui il soggetto è assillato dall'idea di compiere azioni per lui inaccettabili.
disturbo ossessivo compulsivo

Cause Cause

Questo tipo di nevrosi è stato descritto da Freud e costituisce uno dei quadri principali dell'esperienza clinica psicoanalitica. Come ci dice Laplanche-Pontalis, Freud ha esplicitato la specificità eziopatogenica, cioè le cause dell'affezione ossessiva. La chiarificazione della dinamica sottostante alla nevrosi ossessiva ruota intorno al punto di vista dei meccanasmi di difesa: spostamento dell'affetto su rappresentazioni più o meno distanti dal conflitto originario, isolamento, annullamento retroattivo.

Dal punto di vista della vita pulsionale: ambivalenza, fissazione allo stadio anale, regressione. 

Dal punto di vista topico: relazione sadomaschista interiorizzata sotto forma di tensione tra l'Io e un Super-io particolarmente crudele. Ribadisco che riguardo il quadro clinico di tale nevrosi, la cui specificità è data dalla descrizione del carattere anale e dalla formazione reattiva, i sintomi propriamente detti non sono a prima vista evidenti. In pratica il significato dinamico della nevrosi ossessiva, detto in modo semplicistico, consiste nell'inconscia credenza del paziente che sia possibile sfuggire alle richieste dell'Es grazie alle cerimonie, formule, rituali che costituiscono i sintomi della nevrosi: richieste dell'Es che contengono non solo pulsioni libidiche ma sopratutto aggressivo-distruttive. Nel noto caso descritto da Freud, L'uomo dei topi, comprendiamo come i pensieri ossessivi subiscono una deformazione analoga a quella subita dai pensieri onirici prima di divenire contenuto manifesto nel sogno. Per esempio attraverso la tecnica della deformazioene ellittica o omissione diventa una difesa contro la comprensione.

Una delle idee ossessive del paziente (appunto noto come l'uomo dei topi, poichè una delle idee fisse di questo giovane uomo era il tormento che i suoi cari, padre e donna amata, dovevano essere sottoposti ad una particolare tortura orientale), che aveva valore di un monito, era: se io sposo una donna, accade una disgrazia a mio padre (nell'adilà). E come ci dice Freud, se inseriamo gli elementi intermediari omessi e che si rendono noti attraverso l'analisi, si ottiene la seguente successione dei pensieri: "Se mio padre fosse vivo, di fronte al piano di sposare quella donna, si adirebbe come allora, nella scena infantile, di modo che io andrei nuovamente in collera contro di lui e gli augureri tutto il male possibile, e poi data l'onnipotenza dei mie desideri, questo male lo colpirebbe davvero".

Insieme ad altre difese, come l'annullamento, succede che al paziente la rappresentazione è cosciente dell'impulso aggressivo, ma nello stesso tempo isola le connessioni tra la rappresentazione e gli affetti della rappresentazione, sentiti come non appartenenti a lui. 

Sintomi Sintomi

Il conflitto psichico si manifesta con sintomi detti "coatti": idee ossessive, coazione a compiere atti indesiderabili, riti di scongiuro e con un modo di pensare che è caratterizzato dalla ruminazione mentale, dal dubbio, dagli scrupoli. Per esempio nelle ossessioni dubitative, a tema religioso, morale: il soggetto è continuamente preso dal dubbio del bene e del male, da domande sulla realtà dell'esistenza (Perchè esisto? Come mai sono io? Etc.) sino a giungere alla c.d. "follia del dubbio", nella quale ogni azione è soggetta a dubbio, a incertezza, a indecisione (Avrò imbucato la lettera? Avrò fatto questa commissione? Avrò spento il gas?) con continui rituali di verifica e di accertamento.

Oppure altri sintomi legati a comportamenti coatti, iniziare il cammino solo col piede sinistro, evitare di mettere il piede su linee divisorie; oppure impulsi coatti, tendenza a pensare senza motivo o giustificazione, per esempio le c.d. idee di contrasto: bestemmiare in chiesa, aprire e chiudere i cassetti 3 o 6 volte, lavarsi le mani un determinato numero di volte,ecc.. Freud ha cominciato ad analizzare il meccanismo psicologico delle ossessioni e poi li ha raggruppati in una affezione psiconevrotica, come abbiamo detto sopra.

Janet ha descritto col termine di psicoastenia una nevrosi affine alla nevrosi ossessiva, ma imperniando la sua descrizione su una concezione eziologica diversa: per lui era fondamentale la lotta ossessiva stessa, un'astenia psichica, una debolezza della sintesi mentale, mentre per Freud dubbi e inibizioni sono le conseguenze di un conflitto che mobilita e blocca le energie del soggetto. Gli sviluppi della psicoanalisi hanno indotto a mettere sempre più l'accento sulla "struttura" ossessiva, più che sui sintomi: ciò può voler dire che si parla di struttura, di carattere, di malato, ossessivi, sebbene manchino ossessioni caratterizzate.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi è in relazione alla misura invalidante di tali condotte, ovviamente dipende dal grado con cui interferiscono nella vita quotidiana e nel rendimento lavorativo di una persona, in quanto in sè e per sè un certo grado di ossessività nel comportamento e nella vita può costituire un dato socialmente valido e positivo (minuziosità, perseveranza, coscienziosità), tratti che sono particolarmente utili in certi mestieri che richiedono precisione ed esattezza.

Rischi Rischi

Il rischio è legato al grado di sofferenza del paziente, che generalmente si esterna nella lungaggine dei cerimoniali, riti, appunti dei sintomi che possono isolare completamente la persona dagli altri. Il rischio è legato ad una vita relazionale estramamente povera e ridotta, se non a paralisi vere e proprie.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento principale per questo tipo di affezione è quello psicoanalitico. L'insight intellettivo, in questo genere di nevrosi, cioè la conoscenza della realtà oggettiva di una situazione, la comprensione puramente razionale, funziona in questo caso da rafforzamneto dei sintomi e delle difese. L'insight intellettivo senza un adeguato insight emozionale non ha l'efficacia di operare un cambiamento, perchè permette di capire e controllare solo aspetti di se, però dai quali la persona rimane alienato.

La capacità di intendere e afferrare pienamente il senso dell'inconscio e delle manifestazioni simboliche avviene con l'insight emozionale... "è una prova di libertà dall'alienazione e di essere in contatto con l'inconscio". (Rycroft).

Per integrare l'affettività "rimossa" il processo psicoanalitico, con il suo metodo e tramite la persona dell'analista può sciogliere i nodi-ossessivi e promuovere un beneficio, liberando risorse imprigionate dai sintomi e favorire un padroneggiamento più adeguato dei propri conflitti.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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