Vaginite
Dr. Massimo Danti
Ginecologo Medico Chirurgo, specialista in Ginecologia ed Ostetricia Creato il: 04/03/2024Cause
Solitamente, la vaginite si sviluppa quando la flora batterica vaginale viene alterata da qualche fattore, che può essere di origine infettiva ma anche legata ad altre cause.In genere, in età infantile la maggior parte delle vaginiti deriva da una scarsa igiene perianale, la quale favorisce le infezioni causate da batteri del tratto gastrointestinale. Pensiamo, ad esempio, ai casi in cui le pazienti, in seguito all’evacuazione, si puliscono dalla parte posteriore a quella anteriore o, ancora, il non lavarsi le mani dopo l'evacuazione e i successivi contatti delle stesse con il perineo o la vagina, specialmente come risposta al prurito. Altre cause possono essere rappresentate dall’uso di sapone o bagnoschiuma aggressivi.
Nelle donne in età fertile, la maggior parte dei casi di vaginite è legata a infezioni, generalmente di tipo batterico (quali, ad esempio, Prevotella, Gardnerella) o da Candida. Molte di queste specie sono parte della normale flora batterica locale, ma possono proliferare in modo patologico in assenza di adeguata igiene locale o dopo rapporti sessuali o mestruazioni. Le infezioni da Trichomonas sono invece trasmesse per via sessuale.
La maggior parte dei casi di vaginite nelle donne in menopausa, invece, derivano da un assottigliamento dell’epitelio vaginale, che rende più facile l’insorgenza di infezioni e infiammazioni in generale.
Esistono anche altri casi di vaginite non infettiva, generalmente da contatto o di origine allergica. Anche l'esposizione a sostanze irritanti come detergenti intimi, prodotti per l'igiene femminile, spray profumati, lubrificanti o spermicidi può avere effetto irritante e favorire la comparsa dell’infiammazione.
Sintomi
In genere, le vaginiti sono tutte caratterizzate dalla presenza di secrezioni vaginali di colore giallo-verdastro, purulente o particolarmente dense. Queste secrezioni sono spesso accompagnate da altri sintomi, come:- prurito o bruciore che possono essere di entità variabile e peggiorare durante la notte o dopo i rapporti sessuali;
- eritema, generalmente associato a gonfiore e arrossamento nella zona vaginale;
- lievi sanguinamenti o perdita di secrezioni purulente, maleodoranti o particolarmente dense;
- dolore durante la minzione (disuria) o durante la penetrazione (dispareunia).
Diagnosi
Generalmente la diagnosi di vaginite può essere posta da uno specialista ginecologo dopo un’attenta visita, che non può prescindere da una scrupolosa anamnesi ed osservazione dei sintomi. Generalmente si può accompagnare un esame pelvico per osservare direttamente la vagina, la vulva e il collo dell'utero, alla ricerca di segni di infiammazione, infezione o irritazione. Talvolta, può essere utile anche eseguire un tampone vaginale per effettuare esami sulle secrezioni presenti.Se si sospetta un’infezione sessualmente trasmessa, può essere consigliata l’esecuzione di test specifici per clamidia, gonorrea, sifilide e altre malattie sessualmente trasmesse. L’esame sulle secrezioni consente di individuare la presenza di Trichomonas o di Candida al microscopio. Se l’esame al microscopio non produce risultati utili, può essere necessario eseguire degli esami colturali.
Rischi
Generalmente le vaginiti possono impattare sensibilmente sulla qualità della vita delle pazienti, provocando anche importanti fastidi. Inoltre, le vaginiti batteriche o da Trichomonas possono aumentare il rischio di sviluppare infezioni sessualmente trasmesse.I rischi associati alla vaginite dipendono dalla causa sottostante dell'infiammazione, oltre che dalle condizioni di salute generale di chi ne soffre; tuttavia, ci sono alcune complicazioni che possono sorgere in caso di vaginite non trattata o ricorrente; tra queste rientrano:
- recidive dell'infezione: se la causa sottostante della vaginite non viene trattata efficacemente o se il trattamento non è seguito correttamente, l'infezione può persistere o tornare;
- complicazioni in gravidanza, per le donne incinte: una vaginite ricorrente può infatti provocare infezioni delle vie urinarie, con aumento del rischio di parti prematuri;
- lesioni cutanee o mucose: queste possono offrire un terreno favorevole alla comparsa di altre infezioni secondarie, che possono peggiorare il quadro sintomatico;
- complicazioni delle infezioni sessualmente trasmissibili: malattie come sifilide, gonorrea e clamidia possono evolvere verso forme anche gravi, producendo complicanze rilevanti come danni agli organi interni o influenzando la fertilità della paziente.
Cure e Trattamenti
Per le vaginiti di origine infettiva l’approccio preferenziale è costituito dalla risoluzione dell’infezione. Se la vaginite è causata da un'infezione fungina come la candida, possono essere prescritti farmaci antifungini come il fluconazolo o antimicotici vaginali sotto forma di creme, ovuli o compresse. Per le infezioni batteriche, invece, possono essere prescritti antibiotici specifici, come metronidazolo. Per le infezioni trasmesse sessualmente è sempre bene sottoporre anche il partner al trattamento, in modo da prevenire possibili reinfezioni.Nei casi di vaginiti allergiche o dovute ad agenti esterni irritanti, è fondamentale evitare il contatto con l’agente in questione; può essere utile fare ricorso a impacchi caldi o freddi per ridurre il prurito e il dolore.
In generale, per prevenire la comparsa di vaginiti, è sempre bene evitare l’esposizione ad agenti irritanti come detergenti intimi profumati, lubrificanti o spermicidi e mantenere una buona igiene intima, in quanto questo può prevenire la comparsa delle infezioni. Per le infezioni sessualmente trasmissibili, invece, la strategia di riferimento è rappresentata dalla prevenzione, con la riduzione del numero di partner sessuali e l’uso del preservativo.
Bibliografia
- Panoramica sulla vaginite, Oluwatosin Goje, MD, MSCR, Cleveland Clinic, Lerner College of Medicine of Case Western Reserve University
- Sparks JM. Vaginitis. J Reprod Med. 1991 Oct;36(10):745-52.
- Chantigian PD. Vaginitis: a common malady. Prim Care. 1988 Sep;15(3):517-47.
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