Tosse persistente
Dr. Marcello Zanna
Pneumologo Medico Chirurgo, specialista in Malattie dell'Apparato Respiratorio Creato il: 04/09/2024La tosse viene definita persistente se dura più di otto settimane negli adulti e più di quattro settimane nei bambini. In entrambi i casi, si possono individuare due tipologie:
- tosse secca (o non produttiva): non produce muco ed è spesso causata da irritazioni o infiammazioni delle vie aeree superiori;
- tosse grassa (o produttiva): produce espettorato (muco) ed è di solito associata a infezioni delle vie respiratorie inferiori, come bronchiti e polmoniti.
Cause
Le cause della tosse persistente sono molteplici e possono includere patologie respiratorie, infezioni, condizioni ambientali, e altre cause meno comuni.Tra le patologie respiratorie più comuni rientrano la BPCO (broncopneumopatia ostruttiva cronica) caratterizzata da un’infiammazione persistente dei bronchi, e l’asma, un’infiammazione cronica delle vie aeree che può causare tosse, soprattutto di notte e al mattino presto. Più raramente, la tosse persistente può essere causata da bronchiectasie o addirittura cancro del polmone.
In alcuni casi, la tosse persistente può essere imputata a patologie infettive di origine virale o batterica, come la tubercolosi, la polmonite o la pertosse, o a sinusiti croniche, che portano un accumulo di muco nelle vie respiratorie.
Tra le cause non respiratorie, invece, rientrano la malattia da reflusso gastroesofageo, in quanto il rigurgito acido può irritare le vie aeree, e l’azione di agenti chimici irritanti, come il fumo di tabacco, le polveri e alcuni gas inquinanti. In alcuni casi a causare tosse persistente possono essere anche alcune patologie cardiache o anche l’assunzione di alcuni farmaci, come gli ACE-inibitori, che vengono spesso impiegati per trattare l'ipertensione.
Sintomi
La tosse persistente è spesso la manifestazione di altre patologie sottostanti; pertanto, può associarsi a un gran numero di sintomi respiratori, che includono una difficoltà respiratoria (dispnea), respiro sibilante e raucedine, tipico di asma e bronchiti croniche, febbre e dolore al torace, che invece si manifesta soprattutto con le infezioni respiratorie, o anche perdita di peso, che può essere segnale di un cancro al polmone.Diagnosi
La diagnosi di una tosse persistente richiede innanzitutto un’accurata anamnesi del paziente. Infatti, questa è necessaria per ottenere informazioni sulla tipologia di tosse (secca o produttiva), sulla sua durata, su eventuali sintomi associati e su possibili fattori di rischio (es. fumo, patologie respiratorie, reflusso o uso di farmaci).Successivamente, la valutazione medica prevede un esame obiettivo, che include l’auscultazione polmonare, finalizzata a rilevare suoni anomali, come sibili o crepitii, l’esame del torace, per valutare deformità o segni di difficoltà respiratoria, e l’osservazione diretta delle vie aeree, come gola e seni paranasali per notare segni di infiammazioni o infezioni respiratorie.
Infine, se con l’esame obiettivo non si ottengono informazioni sufficienti, può essere necessario fare ricorso a esami più approfonditi. Per esempio, può essere utile svolgere esami per immagini, come TAC e radiografie del torace, che consentono di individuare eventuali polmoniti, bronchiectasie, tumori o altri tipi anomalie polmonari.
Altri esami importanti includono la spirometria, che può indirizzare la diagnosi verso una patologia cronica, come asma o broncopneumopatia cronica, i test allergici per individuare eventuali allergie respiratorie, gli esami endoscopici, come la broncoscopia, e gli esami microbiologici sugli espettorati.
Rischi
La tosse persistente può portare a una serie di rischi, che possono essere sia fisici che psicologici. Nel primo caso, la maggior parte delle complicanze sono causate da un aumento della pressione intraddominale, intratoracica e intracranica. In genere, queste spaziano dal dolore ai muscoli intercostali al vomito fino a condizioni più gravi, come svenimenti, accumulo di aria nella pleura (pneumotorace), aritmie, ernie addominali e fratture costali.La tosse persistente, inoltre, impatta molto negativamente con la qualità della vita dei pazienti, in quanto può interferire pesantemente con il sonno, causando risvegli frequenti e aumentando il rischio di insonnia, e può essere una grave fonte di stress psicologico fino a produrre fenomeni di ansia.
Un rischio aggiuntivo è legato al mancato trattamento della patologia responsabile della tosse persistente. Per esempio, alcune infezioni respiratorie possono aggravarsi, rendendo più grave la sintomatologia, mentre eventuali tumori del polmone possono diffondersi ai tessuti circostanti e ad altri organi, mettendo a rischio anche la sopravvivenza del paziente.
Cure e Trattamenti
In generale, la tosse persistente può essere trattata intervenendo sulla sua causa scatenante; pertanto, il trattamento può includere varie combinazioni di farmaci e cambiamenti nello stile di vita.Gli stili di vita influiscono molto sulla presenza della tosse persistente; in particolare, l’esposizione a eventuali polveri o agenti chimici irritanti può essere limitata indossando gli opportuni dispositivi di protezione sul lavoro e smettendo di fumare.
I trattamenti farmacologici, invece, possono essere mirati a contenere i sintomi, come farmaci antitussivi o mucolitici, che riducono lo stimolo della tosse e/o l’accumulo di muco nelle vie aeree, o direttamente mirati alla risoluzione della causa della tosse. Per esempio, nel trattamento di asma e BPCO si possono usare dei broncodilatatori, mentre per le reazioni allergiche o alcune forme di infiammazione delle vie aeree si può fare ricorso a corticosteroidi.
Se la tosse persistente origina invece da malattie infettive, come polmoniti o tubercolosi, il trattamento preferenziale prevede l’assunzione di antibiotici per via orale o iniettiva, in modo da eradicare l’infezione. Nei casi di tosse da reflusso, il trattamento prevede soprattutto l’uso di inibitori della pompa protonica, che riducono la produzione di acido nello stomaco.
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