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Tallonite

Dr. Massimo La Russa

Dr. Massimo La Russa

Ortopedico Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia Creato il: 11/03/2024
La tallonite è un’infiammazione che colpisce il tallone e può avere numerose cause, come infiammazioni tendinee (quali, ad esempio, la tendinite di Achille o la fascite plantare), fratture o lesioni di tipo nervoso. In genere, la tallonite colpisce fino al 20% della popolazione, con una maggiore incidenza in donne, obesi, sportivi e anziani. 
 
Tallonite

Cause Cause

In generale, la tallonite si manifesta come conseguenza di un sovraccarico funzionale nella zona del tallone, che può derivare dalla presenza di stress intensi o ripetuti nel tempo. Tra le principali cause di questi sovraccarichi rientrano:
 
  • sport o attività fisiche che coinvolgono salti, corsa o movimenti ripetitivi del tallone, come la danza o il tennis, in quanto aumentano il rischio di sovraccarico e infiammazione dei tessuti dell’estremità posteriore del piede;
  • cambiamenti improvvisi di intensità, durata o tipo di attività fisica, in quanto possono esporre il tallone a uno stress eccessivo, aumentando il rischio di lesioni e infiammazioni;
  • età avanzata, poiché con l’invecchiamento i tessuti ossei e tendinei tendono a perdere elasticità e resistenza, aumentando il rischio di infiammazione e degenerazione;
  • ortostatismo (ossia mantenere posture erette a lungo), in quanto può aumentare lo stress sul tallone; 
  • sovrappeso e obesità, in quanto possono mettere sotto forte sollecitazione gli arti inferiori, che devono sostenere un peso eccessivo; questo può causare danni anche a livello del tallone;
  • entesiti (pensiamo, ad esempio, alla tendinite d’Achille o alla fascite plantare), ossia infiammazioni a carico delle strutture tendinee, che possono svilupparsi quando si eseguono attività fisiche senza supporti adeguati o con carichi di lavoro eccessivi;
  • uso di scarpe inadatte, in quanto non forniscono un adeguato supporto dell'arco plantare, aumentando le sollecitazioni sul tallone;
  • anomalie biomeccaniche, come piedi piatti, eccessiva pronazione (rotazione interna del piede durante la camminata), piedi cavi che portano il piede a non avere un corretto appoggio sul suolo, mettendo alcune articolazioni sotto stress;
  • posture errate, le quali possono portare a una scorretta distribuzione del peso, favorendo situazioni di forte o prolungata sollecitazione del tallone.
In alcuni casi, il dolore al tallone si può sviluppare in seguito a malattie reumatiche (per esempio, l’artrite reumatoide), che possono provocare infiammazioni diffuse a livello articolare. Infine, il dolore al tallone può essere causato anche da possibili fratture da stress dell’osso calcaneare, ossia alla formazione di microfratture causate da sollecitazioni prolungate. 
 

Sintomi Sintomi

Il sintomo più facilmente riconoscibile della tallonite è costituito dal dolore al tallone; questo può localizzarsi in vari punti a seconda della causa scatenante. Nei casi di lesioni o rotture tendinee, il dolore può essere molto intenso, mentre in altre circostanze più lievi può avere carattere più graduale, presentandosi solo in conseguenza di un’attività fisica. 

In genere, nei casi di fascite plantare e tendinite di Achille, il dolore è più intenso al risveglio o dopo lunghi periodi di inattività e tende ad alleviarsi con l’utilizzo di ortesi plantari (ad esempio, le tallonette per piede e tallone). Nelle prime fasi delle tendiniti, invece, il dolore può associarsi anche a una rigidità locale.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di una tallonite è clinica e spesso richiede una visita specialistica per individuarne la causa scatenante. In genere, la visita si basa su un’anamnesi per localizzare il dolore e i fattori che portano alla comparsa o all’aggravarsi della sintomatologia.

Generalmente, per ottenere una diagnosi accurata sulla causa della tallonite, è necessario fare ricorso a esami strumentali, solitamente radiografie e/o risonanza magnetica, per individuare eventuali lesioni alle ossa o ai tessuti molli. 
 
Tallonite

Rischi Rischi

Di per sé, se non particolarmente grave e laddove trattata debitamente, la tallonite non comporta grandi rischi ma può comunque ridurre la qualità della vita del paziente, rendendo fastidiosa l’esecuzione di attività quotidiane come, ad esempio, camminare. 

Tale condizione patologica, infatti, può rendere difficile sostenere il peso sul tallone interessato. Alcune persone possono zoppicare o evitare di appoggiare il tallone durante la deambulazione per alleviare il dolore.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento della tallonite, di solito, dipende dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi riscontrati dall'ortopedico nel paziente. Come primo approccio, in genere, si predilige una terapia conservativa, basata su:
 
  • riposo, finalizzato a evitare l’acutizzarsi dell’infiammazione;
  • applicazione di ghiaccio al fine di ridurre l’afflusso di sangue; in genere è bene applicare ghiaccio circa 4-5 volte al giorno per 15-20 minuti;
  • stretching mirato all’allungamento dei muscoli del polpaccio, della pianta del piede e del tendine d’Achille;
  • uso di antinfiammatori che possono ridurre i sintomi dolorosi; si può procedere sia con antinfiammatori non steroidei in forma orale o locale che con infiltrazioni di corticosteroidi;
  • infiltrazioni di acido ialuronico che agevolano lo scorrimento dell’articolazione rinforzando la cartilagine;
  • uso di solette o plantari personalizzati, i quali possono fornire supporto aggiuntivo al piede e al tallone, riducendo lo stress e la pressione sui tessuti infiammati. Questi possono anche correggere anche alcune anomalie biomeccaniche.
Generalmente questo protocollo porta a una regressione dei sintomi in due o tre settimane, a seconda della gravità dell’infiammazione. 

Qualora questo approccio non sia risolutivo, può essere necessario fare ricorso a un intervento chirurgico. In questo caso, l’intervento consiste in un rilascio della fascia plantare al fine di ridurre l’infiammazione. Tuttavia, è bene notare che la procedura chirurgica richiede generalmente una procedura di riabilitazione abbastanza lunga, in cui il paziente dovrà comunque utilizzare specifiche calzature e plantari su misura. Nell’immediato post-intervento, inoltre, si raccomanda un periodo di riposo, in cui all’individuo è raccomandata la deambulazione con le stampelle.
 

Bibliografia

  • Tu P. Heel Pain: Diagnosis and Management. Am Fam Physician. 2018 Jan 15;97(2):86-93.
  • Rosenbaum AJ, DiPreta JA, Misener D. Plantar heel pain. Med Clin North Am. 2014 Mar;98(2):339-52.
  • McNeill W, Silvester M. Plantar heel pain. J Bodyw Mov Ther. 2017 Jan;21(1):205-211.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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