Sacroileite
Dr. Alberto Caramagno
Ortopedico Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia Creato il: 08/08/2017 Ultimo aggiornamento: 10/11/2023Con sacroileite si indica una serie di patologie che colpiscono la zona dell’articolazione sacro-iliaca, che si trova all’interno del bacino, causando dolore nel paziente.
L’articolazione sacro-iliaca unisce l’osso iliaco all’osso sacro e, in condizioni normali, ha una mobilità molto ridotta. Infatti, i movimenti che può compiere sono molto piccoli e originati da sollecitazioni molto intense.
Cause
La maggior parte dei casi di sacroileite è imputabile a infiammazioni classificabili tra le artrosi (dovute all’usura della cartilagine presente nell’articolazione).
Può capitare che le infiammazioni siano anche secondarie, ossia generate da altre patologie; in questo caso, le cause più comuni sono le malattie reumatiche, come la spondilite anchilosante o la malattia di Reiter. Talvolta, l’infiammazione dell’articolazione sacroiliaca può essere causata da infezioni.
Sintomi
Il sintomo più comune delle sacroileiti è la lombalgia, ossia un dolore circoscritto nella zona lombare. Il dolore, in alcuni casi, può anche irradiarsi nella gamba, ma non arriva a fino al piede come accade nei casi di sciatica.
In alcuni casi, il dolore associato alla lombalgia può dissociarsi dalla condizione, diventando persistente anche in assenza dell’infiammazione originale.
Diagnosi
Il dolore dato dalla sacroileite, che come abbiamo visto presenta come sintomo tipico la lombalgia, può essere facilmente confuso con quello tipico di un mal di schiena o di altri problemi all’anca, rendendo, quindi, meno immediata una possibile diagnosi.
Per ottenere una diagnosi di sacroileite, è necessario rivolgersi a uno specialista, il quale può effettuare dei test clinici in grado di individuare la condizione e distinguerla da eventuali patologie pregresse alla colonna vertebrale o all’anca; tuttavia, è abbastanza comune che il dolore all’articolazione sacro-iliaca sia associato ad altre condizioni.
Altri esami utili per confermare la diagnosi sono quelli di tipo strumentale (radiografie, risonanza magnetica) o anche test di laboratorio, che consentano di individuare un’eventuale malattia reumatica sottostante.
Rischi
La zona dell’articolazione sacro-iliaca è fortemente innervata; per questo motivo, eventuali patologie che colpiscono quella zona possono provocare dolore anche molto intenso, che può impedire di svolgere azioni o, addirittura, di stare in piedi e camminare. Il principale rischio, in questo senso, delle sacroileiti è legato alla qualità della vita del paziente, che viene sensibilmente peggiorata.
Cure e Trattamenti
Poiché la causa più frequente delle sacroileiti è l’artrosi, il trattamento più efficace consiste in alcuni cambiamenti dello stile di vita, utili a evitare sovraccarichi dell’articolazione. Tra questi cambiamenti rientrano, soprattutto, precauzioni (movimenti corretti per sollevare carichi, evitare sport di contatto o esercizi in rotazione) e alcune correzioni della postura.
Per curare il dolore associato alle sacroileiti, in genere, si prescrivono antinfiammatori, talvolta associati a trattamenti neuroprotettivi che prevengono l’amplificazione del dolore. In alcuni casi, si possono raccomandare delle infiltrazioni (in genere, eseguite sotto guida ecografica o radiografica) di antidolorifici che, pur non essendo risolutive, possono eliminare il dolore per alcuni mesi (si stima circa sei mesi).
Una strategia risolutiva di questa condizione consiste in un intervento chirurgico mini-invasivo di artrodesi, che consiste nell’immobilizzazione dell’articolazione tramite l’inserimento di tre barrette di titanio attraverso l’articolazione. L’operazione, che è molto semplice, ha un tempo di recupero molto ridotto e, nella maggior parte dei casi, è effettivamente risolutiva. Ci si fa ricorso, di solito, quando la terapia conservativa si è rivelata inefficace.
Nei casi in cui la sacroileite sia dovuta a patologie sottostanti, la cura prevede la risoluzione della patologia iniziale: nel caso di malattie reumatiche, il trattamento prevede l’uso di antinfiammatori o immunosoppressori; altrimenti, per le infezioni, si fa spesso ricorso ad antibiotici.
Bibliografia
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