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Stafilococco aureo

Dr.ssa Magda D'Agostino

Dr.ssa Magda D'Agostino

Dermatologo Medico Chirurgo, specialista in Dermatologia e Venereologia Creato il: 05/09/2024
Lo Staphylococcus aureus, comunemente noto come stafilococco aureo, è un batterio gram-positivo che rappresenta una delle principali cause di infezioni sia nella comunità che negli ambienti ospedalieri. 

Questo microrganismo è noto per la sua capacità di causare una vasta gamma di patologie, che vanno da infezioni cutanee minori a condizioni più gravi, come endocarditi e polmoniti. 
 
Stafilococco aureo

Cause Cause

Lo stafilococco aureo si trasmette principalmente per contatto diretto con le persone infette o con oggetti contaminati. In genere, il batterio accede nell’organismo attraverso lesioni cutanee, come piccoli tagli, abrasioni o punture di insetti.  

In alcuni casi, le infezioni si possono contrarre anche per via alimentare, per esempio consumando cibi contaminati, ma soprattutto in ambito ospedaliero; infatti, quella da stafilococco è una delle infezioni nosocomiali più diffuse.  

In genere, il contatto con il batterio non implica un’infezione; tuttavia, al suo sviluppo possono contribuire alcuni fattori di rischio. I soggetti più a rischio sono quelli con un sistema immunitario compromesso, tra cui i pazienti con malattie croniche, come diabete e AIDS, e quelli sottoposti a trattamenti con immunosoppressori, corticosteroidi o chemioterapici.

Altri pazienti a rischio sono quelli con impianti, come cateteri venosi e pacemaker, o che si sono recentemente sottoposti a procedure chirurgiche
 

Sintomi Sintomi

L’infezione da stafilococco aureo può produrre numerosissime patologie, che vanno dalle più comuni infezioni cutanee a patologie più serie. 

Le infezioni cutanee sono le manifestazioni più comuni dell'infezione da stafilococco aureo. I sintomi possono variare a seconda della gravità e del tipo di infezione. La forma più lieve è solitamente costituita dalla foruncolosi, ossia la formazione di numerosi foruncoli cutanei spesso pieni di pus. Altre forme di infezione cutanea includono gli orzaioli, l’impetigine e la sindrome della cute ustionata. Queste patologie hanno una sintomatologia spesso simile, data da gonfiore, rossore, prurito e bruciore localizzati o più diffusi. 

Se invece l’infezione interessa gli strati più profondi della cute, si può andare incontro alla cellulite batterica, ossia l’infezione del tessuto connettivo sottocutaneo, con sintomi simili a quelli sopracitati. 

Se l’infezione da stafilococco aureo interessa altri organi o il circolo sanguigno possono manifestarsi patologie molto gravi. Tra le più rilevanti rientrano: 
 
  • polmonite: ossia un’infezione dei polmoni, con tosse, dolore toracico, difficoltà respiratorie e febbre;
  • endocardite: ossia l’infezione che colpisce l’endocardio, ossia il rivestimento interno del cuore; 
  • sepsi: è la risposta infiammatoria sistemica a un'infezione, che può portare a shock, con forte calo della pressione arteriosa e che in alcuni casi può risultare fatale. 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi dell’infezione da stafilococco aureo in genere si basa su un’anamnesi accurata dei sintomi del paziente, da parte del dermatologo o specialista affine, che include la valutazione di eventuali fattori di rischio, come infezioni pregresse, interventi chirurgici o lunghi ricoveri ospedalieri. 

La conferma diagnostica, tuttavia, si basa soprattutto sugli esiti di esami di laboratorio. Nello specifico, l’esame più importante è costituito dalla coltura batterica, che consiste in un prelievo di campioni da lesioni cutanee, sangue, urine, espettorato o altri fluidi corporei attraverso cui si identifica e si isola il batterio.

Un altro test importante è costituito dall’antibiogramma, ossia la determinazione della sensibilità del batterio ad alcuni antibiotici specifici. Questa procedura è necessaria per determinare la terapia ottimale. 

In caso di infezioni gravi, possono essere utilizzate tecniche di diagnostica per immagini per valutare l'estensione dell'infezione, come radiografie, ecocardiografie, TAC e risonanze magnetiche. 
 
Stafilococco aureo

Rischi Rischi

Molto spesso l’infezione da stafilococco aureo non è grave e si risolve senza conseguenze. Tuttavia, in alcuni casi possono manifestarsi complicanze anche molto serie.  

Una delle principali complicanze, per esempio, è lo sviluppo di resistenza agli antibiotici, come lo stafilococco aureo meticillino-resistente. Questi ceppi sono difficili da trattare e richiedono l'uso di antibiotici più potenti e che spesso presentano effetti collaterali gravi. 

Inoltre, le infezioni stesse possono dar luogo a recidive, soprattutto nei pazienti con fattori di rischio persistenti, come immunosoppressione o presenza di dispositivi medici sottocutanei. 

Nei casi di infezione più grave, come nelle polmoniti o nelle endocarditi, il rischio più grave è dato dalla possibilità di sviluppare gravi e permanenti danni d’organo o che l’infezione si diffonda nel circolo sanguigno, aumentando il rischio di sepsi e shock settico.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Per prevenire l’infezione da stafilococco aureo è fondamentale mantenere una buona igiene personale, in modo da minimizzare la possibilità di contatto con il batterio. 

Il trattamento delle infezioni da stafilococco aureo si basa principalmente sull'uso di antibiotici. La scelta dell'antibiotico dipende dalla sensibilità del ceppo batterico isolato. Spesso, lo stafilococco è resistente alle penicilline, per cui si utilizzano delle formulazioni, come l’oxacillina, insensibili alle penicillasi prodotte dal batterio. Se il paziente è allergico alle penicilline, invece, si può far ricorso a tetracicline o macrolidi

Per le infezioni da stafilococco meticillino-resistente, invece, si fa ricorso ad antibiotici più aggressivi, come la vancomicina e la daptomicina o formulazioni combinate. 
 
In caso di ascessi o accumuli di profonde, il drenaggio chirurgico può rendersi necessario per rimuovere il pus e ridurre la carica batterica. Questa procedura può essere effettuata in concomitanza con la terapia antibiotica.

Alla terapia antibiotica è sempre utile associare un adeguato riposo e un’abbondante idratazione, in modo da permettere all’organismo di gestire correttamente l’infezione, e la somministrazione di antinfiammatori (es. ibuprofene o paracetamolo) per ridurre il disagio legato alla sintomatologia. 
 

Bibliografia

  • Lowy FD. Staphylococcus aureus infections. N Engl J Med. 1998 Aug 20;339(8):520-32.
  • Fitzgerald JR. Evolution of Staphylococcus aureus during human colonization and infection. Infect Genet Evol. 2014 Jan;21:542-7.
  • Ji Y. Methicillin-resistant Staphylococcus aureus (MRSA) protocols. Preface. Methods Mol Biol. 2007;391:v.

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