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Fibromi penduli

Dr. Mirko Campisi

A cura del Dr. Mirko Campisi

Chirurgo Generale Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale e in Ortopedia e Traumatologia - Ecografista - Linfologo Creato il: 24/07/2017 Ultimo aggiornamento: 02/08/2017

Cos'è Cos'è

I fibromi penduli, sono delle “escrescenze” cutanee tendenzialmente a carattere benigno, hanno un colore leggermente più scuro rispetto la cute sottostante; in genere si tratta di singole manifestazioni (raramente due o più sulla stessa area cutanea), possono essere direttamente attaccati alla cute oppure avere un piccolo peduncolo.

Fibromi penduli

Cause Cause

Le cause che possono determinare la comparsa dei fibromi penduli, sono ancora tutt’oggi sconosciute anche se la componente genetica-familiare è quella più accreditata. Altra verosimile teoria è la cute tendenzialmente grassa, quindi ricca di sebo e secrezioni cutanee. Un’ultima considerazione causale è la componente ormonale; infatti, la presenza dei fibromi penduli è predominante nel sesso femminile e in fasce d’età non troppo giovanili. Trattandosi di escrescenze cutanee, talora possono provocare dei disagi a livello estetico e non solo, in quanto spesso posso sanguinare.

Una cosa che precisiamo e che deve tranquillizzare i pazienti è il fatto che i fibromi penduli non sono assolutamente contagiosi. Importante è ricordare altresì che non devono essere rimossi a tutti i costi ma solo laddove gli stessi possano creare i disagi già esposti. Come in tutte le patologie anche in questo caso si può fare prevenzione. Sicuramente l’idratazione cutanea ottenuta bevendo molta acqua ed utilizzando delle creme o sieri idratanti giornalmente, può senza dubbio eliminare o ridurre drasticamente la presenza degli stessi fibromi. Altro metodo di prevenzione è quello di evitare continui e ripetuti traumatismi o sollecitazioni cutanee nelle zone più colpite; in questo caso facciamo attenzione all’utilizzo di collane o similare molto strette, bracciali o monili, l’utilizzo di canottiere o sotto indumenti o slip con bordino spesso etc. Le zone più frequentemente interessate sono infatti, il collo, la zona ascellare, la zona inguinale.

Laddove invece, ci fosse già la presenza dei fibromi penduli i trattamenti a nostra disposizione sono diversi. Dal più antico che è la rimozione chirurgica con qualche punto di sutura, fino alle moderne tecnologie laser chirurgico e/o radiofrequenze temporizzate che non prevedono sanguinamento, presenza di punti di sutura e che, soprattutto non lasciano alcun segno. Attenzione però all’utilizzo di queste apparecchiature in periodi estivi ed in pazienti con cute abbronzata. Il rischio infatti più comune, è quello di eliminare la neoformazione fibromatosa ma di lasciare una piccola area ipocromica ovvero più bianca della cute circostante. In questo caso, l’esito può essere spiacevole e permanente. Altra considerazione importante è che l’utilizzo di queste sofisticate apparecchiature medicali, deve essere riservato a professionisti qualificati e competenti. 

Sintomi Sintomi

Nella pluralità dei sintomi che i fibromi penduli possono arrecare ritroviamo sicuramente il prurito ed il sanguinamento, a goccia oppure in quantità più importanti in rapporto alla sede, alla tipologia del fibroma pendulo ed all'eventuale lesione a cui lo stesso può andare incontro.

Diagnosi Diagnosi

Come per tutte le manifestazioni patologiche, il primo approccio al paziente è l’anamnesi clinica ovvero la storia del paziente. Conoscere l’eventuale familiarità (se nella sua storia familiare ci sono altre persone con la presenza di fibromi penduli), accertarsi della presenza di patologie concomitanti e di eventuali farmaci utilizzati dallo stesso paziente (l’utilizzo infatti di sostanze anticoagulanti potrebbe riservare all’operatore qualche “sorpresa” di troppo).

Si chiederà infine al paziente, se lo stesso è affetto da allergie in genere o a farmaci specifici. Successivamente si procede con la visita che deve essere quanto più accurata possibile, unitamente ad un esame clinico mirato. Con queste, infatti, si dovranno evidenziare la localizzazione dei fibromi penduli, la loro caratteristica predominante (se dotati o meno di peduncolo) ed il loro aspetto in genere (se presentano zone già traumatizzate oppure con lesioni evidenti). Si predisporrà il paziente all’esecuzione di un prelievo ematico al fine di valutare l’assetto generale ematologico, seguito poi da una valutazione cardiologica con visita ed elettrocardiogramma.

Ricordiamoci sempre, a tal proposito, che la rimozione dei fibromi penduli, può prevedere, laddove centimetricamente voluminosi, l’eventuale utilizzo di anestetici locali (in genere vengono utilizzati lidocaina e/o mepivacaina in percentuali bassissime ed in quantità minime, 1-2 ml per fibroma pendulo. Terminata questa fase preliminare si procederà alla compilazione di un consenso informato che illustra chiaramente al paziente, la metodica utilizzata nello specifico per la rimozione dei fibromi penduli, la procedura anestetica (pomata, infiltrazione cutanea locale etc.) e le eventuali complicanze (laddove ve ne fossero presenti) a cui il paziente andrà incontro.

Rischi Rischi

I rischi legati alla presenza dei fibromi penduli sono veramente bassi. L'unico vero e proprio rischio da considerare è il suo eventuale sanguinamento.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Disteso il paziente su un lettino, in regime ambulatoriale, previa disinfezione della cute con sostanze battericide non alcoliche, si procederà all’applicazione della crema anestetica o dell’infiltrazione locale sottocutanea dell’anestetico prescelto (laddove, come già detto, fosse necessario per la presenza di fibromi penduli volumetricamente apprezzabili). Si lascerà agire per qualche minuto l’anestesia locale, valutando contemporaneamente la compliance del paziente (la sua sopportabilità e la sua tolleranza all’anestetico in questione) e quindi si deciderà di rimuovere il o i fibromi penduli con un sistema laser chirurgico di ultima generazione o con una modernissima apparecchiatura di radiofrequenza temporizzata.

La scelta del laser o della radiofrequenza in genere, è legata alla competenza dell’operatore che valuterà caso per caso, in maniera semplice ed oggettiva, la migliore strategia terapeutica. Il laser chirurgico, da un lato, permette la rimozione accurata del fibroma pendulo, però spesso, non si limita alla regione “malata” ma sconfina su cute sana. Questo è una delle motivazioni per cui spesso si sceglie l’utilizzo di una radiofrequenza temporizzata e computerizzata, che in maniera del tutto “soft” riesce ad eliminare la neoformazione fibromatosa rispettando la cute circostante.

Altro parametro essenziale che il medico valuterà caso per caso, è la zona in cui sono presenti i fibromi penduli. Più la zona è sensibile, più l’operatore sceglierà un sistema laser. Altra considerazione meritevole di menzione è l’eventuale possibilità di effettuare una biopsia. In questo particolare caso, allora sarà sicuramente prescelto il metodo classico, ovvero quello chirurgico con prelievo a tutto spessore della neoformazione e di parte della cute sottostante. Con questo sistema infatti, sarà possibile prelevare una buona quantità di tessuto che verrà poi successivamente inviato al collega anatomo-patologo che potrà sezionare in più parti il tessuto in esame e formulare una diagnosi istologica accurata che permetta all’operatore di decidere la strategia post operatoria più adeguata.

Sarà cosi infatti che, laddove all’esame istologico pervenga un risultato di lesione benigna, allora la rimozione sarà completa e finale; laddove, invece, l’esame istologico fornirà un dubbio diagnostico di malignità, l’operatore potrà, unitamente al paziente, concertare e stabilire un proseguo terapeutico mirato. 

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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