Fibromi penduli

Queste formazioni possono comparire in diverse aree del corpo, come ad esempio sul collo, sotto il seno, nella zona delle palpebre o in altri distretti cutanei.
I fibromi penduli non sono pericolosi per la salute, ma possono risultare fastidiosi o avere un impatto estetico. In ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi a uno specialista per una valutazione accurata e per dissipare ogni eventuale dubbio.

Cause
Le cause che portano alla comparsa dei fibromi penduli non sono ancora del tutto conosciute. Tuttavia, possiamo individuare diverse cause:- tra le ipotesi più accreditate c'è quella di una predisposizione genetica o familiare;
- un’altra possibile spiegazione riguarda la natura della pelle: chi ha una cute più grassa, ricca di sebo e secrezioni, potrebbe essere maggiormente predisposto;
- anche i fattori ormonali sembrano avere un ruolo nella formazione dei fibromi penduli, considerando che gli stessi compaiono più frequentemente nelle donne (ad esempio in menopausa) e in età adulta. Pur essendo formazioni benigne della pelle, possono talvolta creare disagi, non solo estetici, ma anche funzionali, poiché in alcuni casi possono irritarsi o sanguinare.
Sintomi
Tra i vari sintomi che i fibromi penduli possono causare, si riscontrano frequentemente prurito e sanguinamento. Quest’ultimo può presentarsi sotto forma di piccole gocce oppure essere più abbondante, a seconda della posizione, della tipologia del fibroma e di eventuali lesioni a cui può andare incontro.Di solito si manifesta un solo fibroma per volta: è raro che compaiano due o più fibromi nella stessa area cutanea.
Diagnosi
Come per ogni condizione patologica, il primo passo nella valutazione del paziente è rappresentato dall’anamnesi clinica, cioè dalla raccolta della sua storia medica. È importante verificare se ci siano casi di fibromi penduli in famiglia, valutare la presenza di altre malattie in corso e sapere quali farmaci il paziente sta assumendo. Alcuni medicinali, come gli anticoagulanti, ad esempio, possono comportare rischi imprevisti durante l’intervento e devono quindi essere segnalati al medico specialista.Durante il colloquio anamnestico, al paziente verrà chiesto se soffre di allergie, in generale o verso specifici farmaci. Si procederà quindi con una visita medica il più possibile accurata, accompagnata da un esame clinico mirato. Durante questa fase, si valuteranno la posizione dei fibromi penduli, le loro caratteristiche principali (come la presenza o meno di un peduncolo) e l’aspetto generale delle lesioni, verificando se vi siano segni di traumi o alterazioni evidenti.
Verrà poi programmato un prelievo del sangue per analizzare il quadro ematologico generale, seguito da una valutazione cardiologica, che includerà una visita specialistica e un elettrocardiogramma.
È importante ricordare che, in caso di fibromi penduli di dimensioni più grandi, la loro rimozione può richiedere l’uso di anestetici locali. Solitamente si utilizzano piccolissime quantità di lidocaina e/o mepivacaina a basse concentrazioni (circa 1-2 ml per ciascun fibroma). Una volta completata questa fase preliminare, al paziente verrà presentato un modulo di consenso informato. In questo documento saranno spiegate in modo chiaro la tecnica scelta per la rimozione dei fibromi, il tipo di anestesia impiegata (come, ad esempio, una pomata o un'infiltrazione locale), e le eventuali complicanze che, seppur rare, potrebbero verificarsi.
Rischi
I fibromi penduli comportano rischi molto limitati. L’unico aspetto da considerare è la possibilità che possano sanguinare, ad esempio se graffiati o a causa di irritazioni.È importante rassicurare i pazienti sul fatto che i fibromi penduli non sono in alcun modo contagiosi. Inoltre, è bene ricordare che la loro rimozione non è sempre necessaria, ma va valutata solo nei casi in cui causino fastidi o disagi, come già descritto.
Cure e Trattamenti
Come per molte altre condizioni, anche in questo caso è possibile adottare alcune misure utili per fare prevenzione. Una buona idratazione della pelle, ottenuta bevendo abbondante acqua e applicando quotidianamente creme o sieri idratanti, può contribuire in modo significativo a ridurre, o addirittura prevenire, la comparsa dei fibromi.Un ulteriore accorgimento utile è evitare traumi o sfregamenti ripetuti sulla pelle, soprattutto nelle aree più soggette. È quindi consigliabile prestare attenzione all’uso di collane troppo strette, bracciali rigidi, canottiere o indumenti intimi con bordi spessi e aderenti. Le zone più frequentemente interessate, infatti, sono il collo, le ascelle e l’area inguinale.
I fibromi penduli possono cadere da soli, soprattutto se hanno un tronco sottile o in seguito a un urto accidentale. Se dopo la caduta non si sviluppano infezioni, generalmente non ci sono problemi.
Nel caso in cui siano già presenti dei fibromi penduli, esistono diverse opzioni terapeutiche:
- il metodo tradizionale è la rimozione chirurgica, che prevede l'asportazione della lesione e l'applicazione di alcuni punti di sutura;
- oggi, tuttavia, abbiamo anche a disposizione tecnologie più moderne come il laser chirurgico o le radiofrequenze a impulsi temporizzati. Questi trattamenti sono minimamente invasivi, non provocano sanguinamento, non richiedono punti di sutura e, soprattutto, non lasciano cicatrici visibili.
Infine, va sottolineato che questi strumenti avanzati devono essere utilizzati esclusivamente da personale medico qualificato e con comprovata esperienza, per garantire la sicurezza e l'efficacia del trattamento.
Fatta questa doverosa premessa sulla prevenzione e il trattamento dei fibromi penduli, vediamo ora come eliminarli. Il paziente viene fatto accomodare su un lettino, in ambulatorio. Dopo un'accurata disinfezione della pelle con soluzioni battericide non alcoliche, si procede con l’applicazione di una crema anestetica o, se necessario (soprattutto in presenza di fibromi di dimensioni più grandi), con una piccola infiltrazione locale di anestetico sotto la pelle.
L’anestesia viene lasciata agire per alcuni minuti, durante i quali si valuta anche la tolleranza del paziente al trattamento. Una volta raggiunto un adeguato livello di anestesia, si passa quindi alla fase in cui i fibromi penduli vengono eliminati mediante l’uso di un laser chirurgico di ultima generazione oppure attraverso una moderna apparecchiatura a radiofrequenza temporizzata.
La scelta tra laser e radiofrequenza dipende principalmente dall’esperienza del medico, che valuterà ogni caso in modo semplice e oggettivo per individuare la strategia terapeutica più adatta. Il laser chirurgico consente di rimuovere con precisione il fibroma pendulo, ma spesso agisce anche su aree di pelle sana vicine alla lesione. Per questo motivo, in molti casi si preferisce utilizzare la radiofrequenza temporizzata e controllata da computer: una tecnica più delicata, che permette di eliminare il fibroma rispettando maggiormente i tessuti circostanti.
Un altro elemento importante che il medico valuterà caso per caso è la zona del corpo in cui si trovano i fibromi penduli (ad esempio, il collo, sotto il seno, nella zona delle palpebre, ecc.). Se la zona è particolarmente sensibile, si preferirà l’uso del laser, che risulta essere meno invasivo. Va poi considerata anche un’eventuale necessità di eseguire una biopsia. In queste situazioni, sarà preferito il metodo tradizionale, cioè l’asportazione chirurgica del fibroma insieme a una piccola parte di pelle sottostante. Questo approccio permette di ottenere un campione di tessuto sufficiente da inviare al medico anatomo-patologo, che potrà analizzarlo in modo dettagliato. Grazie a questa analisi istologica approfondita, il medico sarà in grado di stabilire la strategia più appropriata da seguire dopo l’intervento.
Laddove l’esame istologico dovesse confermare che la lesione è benigna, allora la sua rimozione sarà considerata definitiva. Se invece l’esame dovesse sollevare dei dubbi sulla possibile malignità della lesione, il medico insieme al paziente potrà valutare e decidere insieme il percorso terapeutico più adeguato da seguire.
Bibliografia
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