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Orzaiolo

Dr. Vincenzo Pagliara

Dr. Vincenzo Pagliara

Oculista Medico Chirurgo, specialista in Oftalmologia Creato il: 12/02/2024
L’orzaiolo consiste in un'infiammazione acuta e dolorosa delle ghiandole sebacee alla base delle ciglia o dei follicoli ciliari presenti nella palpebra. In genere, l’infiammazione è causata da un’infezione batterica, spesso da stafilococco e può produrre gonfiore, prurito e bruciore intorno all’occhio.
 
Orzaiolo

Cause Cause

Come detto, la maggior parte dei casi di orzaiolo si presentano per un’infezione da stafilococco che colpisce le ghiandole sebacee o i follicoli ciliari; in genere, l’infezione si presenta quando questi sono ostruiti per qualche motivo, facendo accumulare materiale al proprio interno.  

In genere, i principali fattori di rischio per gli orzaioli sono rappresentati da:
 
  • scarsa igiene oculare, che può favorire il trasferimento di batteri o di altri patogeni. Questa condizione è favorita anche da situazioni in cui ci si toccano gli occhi con le mani sporche;
  • ectropion, in cui l’estroflessione della palpebra può impedire il deflusso delle lacrime, favorendo la proliferazione batterica, ed esporre l’occhio all’aria, aumentando il rischio di irritazioni;
  • sfregamento degli occhi, in quanto lo sfregamento può infiammare la palpebra, oltre a favorire all’afflusso di batteri e patogeni;
  • diabete, in quanto aumenta il rischio di infezioni in generale;
  • dermatiti seborroiche, in quanto il sebo in eccesso può accumularsi sulle palpebre e ostruire le ghiandole sebacee, creando un ambiente favorevole alla crescita batterica; inoltre, anche l’irritazione dovuta alla dermatite può favorire le infezioni;
  • mancanza di sonno, in quanto può costituire un fattore di stress per gli occhi, dando luogo a fenomeni di secchezza oculare, e può indebolire il sistema immunitario, peggiorando la risposta agli agenti patogeni.

Sintomi Sintomi

La sintomatologia dell’orzaiolo ha carattere progressivo: solitamente questo esordisce con un primo rigonfiamento e arrossamento della palpebra; dopodiché, si comincia a sviluppare una prima macchia giallognola al centro, spesso dovuta alla presenza di pus, che gradualmente si espande fino a fistolizzarsi e portare alla secrezione del materiale.

Come molte patologie oculari, l’orzaiolo produce diversi sintomi dolorosi che colpiscono l’occhio. Nello specifico, i sintomi più comunemente presenti riguardano:
 
  • dolore o bruciore all’occhio dovuto alla presenza dell’infiammazione;
  • sensazione di corpo estraneo, generalmente dovuto alla presenza del gonfiore;
  • comparsa di croste sulla palpebra per via dell’essiccamento del pus prodotto dall’infezione;
  • lacrimazione, in quanto le lacrime vengono utilizzate dall’occhio per rimuovere gli agenti irritanti;
  • sensibilità o intolleranza alla luce, sintomo noto con il nome di fotofobia;
  • quando l’infiammazione assume carattere sistemico, può manifestarsi anche la febbre.

Diagnosi Diagnosi

In genere, la diagnosi dell’orzaiolo viene effettuata da un oculista e si basa sull’osservazione dei segni clinici caratteristici. Il paziente viene solitamente sottoposto ad anamnesi, un colloquio conoscitivo utile per raccogliere dettagliatamente le notizie riguardanti il paziente, in modo da conoscere eventuali fattori di rischio. 

L’esame obiettivo, in genere, mira a distinguere l’orzaiolo dal calazio, che nei primi giorni in cui si manifesta ha una sintomatologia simile. Durante l'esame, inoltre, si va spesso ad analizzare da vicino l'orzaiolo e valutarne la dimensione, la posizione e lo stato di maturazione. Ottenere una diagnosi di orzaiolo è generalmente semplice, in quanto la sintomatologia è facilmente riconoscibile. 

Più raramente, il medico può decidere di effettuare un esame colturale della secrezione dall'orzaiolo per determinare il tipo di batterio coinvolto nell'infezione e guidare il trattamento antibiotico. 
 
Orzaiolo

Rischi Rischi

L’orzaiolo è una condizione generalmente lieve e, a meno che non diventi particolarmente grande, ostruendo la vista, non dà quasi mai luogo a problemi significativi. 

Raramente l’orzaiolo produce delle complicanze; quando queste si manifestano, però, il rischio maggiore è rappresentato dalla diffusione dell’infezione alle ghiandole lacrimali e ai tessuti dell’occhio; questo può dare luogo a infezioni generalizzate della palpebra (cellulite palpebrale) e della cornea o alla trasformazione dell’orzaiolo in calazio, che è generalmente più grande dell’orzaiolo. In questo caso, se tende a persistere per molto tempo, può diventare necessario un intervento chirurgico, in anestesia locale.

In alcuni casi, i pazienti possono sviluppare recidive, con episodi ripetuti di infiammazione delle ghiandole delle palpebre. Questo, di solito, avviene soprattutto in pazienti che hanno maggiore predisposizione individuale.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Solitamente, gli orzaioli regrediscono spontaneamente in un arco temporale breve, di pochi giorni, con la fistolizzazione della lesione che porta alla secrezione del pus infetto e responsabile dei sintomi. Per favorire la guarigione e accelerarla, può essere utile applicare degli impacchi caldi per alcuni minuti, per due o tre volte al giorno. 

Tenere la palpebra pulita mediante lavaggi con acqua corrente o soluzione fisiologica può essere utile, ma è fondamentale evitare che la lesione non entri in contatto con agenti irritanti o saponi aggressivi e non mettere eccessivo vigore nell’operazione di pulizia. 

Per il trattamento dell’orzaiolo, può diventare necessaria una terapia antibiotica, con antibiotici specifici, che hanno lo scopo di debellare lo stafilococco, ad esempio mediante la somministrazione orale di eritromicina

La procedura medica più immediata per la risoluzione dell’orzaiolo è rappresentata dall’incisione, che deve essere svolta da un medico, per facilitare l’espulsione del materiale infetto. L’intervento chirurgico di rimozione degli orzaioli è possibile ma si limita ai casi in cui questi non rispondono ad alcun trattamento. Solitamente viene effettuato in anestesia locale.
 

Bibliografia

  • Chalazion and Hordeolum (Stye), James Garrity, MD, Mayo Clinic College of Medicine and Science.
  • Bragg KJ, Le PH, Le JK. Hordeolum. 2023 Jul 31. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan–.
  • Rupani SR. Hordeolum and chalazion. JAAPA. 2023 Jun 1;36(6):43-44.

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