Sindrome di Klinefelter

A cura del Dr. Fabrizio Muzi
Andrologo Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale - Urologo e Andrologo - Ecografista Creato il: 16/03/2019 Ultimo aggiornamento: 09/04/2019Indice
Cos'è
La Sindrome di Klinefelter viene anche definita disgenesia dei tubuli seminiferi e rappresenta una delle cause più frequenti di ipogonadismo primario nel maschio. In sostanza presenta un’alterazione del cariotipo, cioè del numero dei cromosomi che nel maschio normalmente sono 46 di cui due sono cromosomi sessuali: un cromosoma X ed un cromosoma Y. Si tratta quindi di un’alterazione cromosomica contraddistinta da un cromosoma X soprannumerario (47, XXY). Tale variazione del numero dei cromosomi provoca una serie di effetti e associazioni:
- atrofia testicolare
- azoospermia
- ginecomastia
- aspetto fisico generale di tipo eunucoide.
Ha un’incidenza di 1:750 maschi nati vivi.

Cause
La Sindrome di Klinefelter provocata da varie cause, tra le quali:
- la formazione di gameti avviene attraverso un processo definito MEIOSI che porta alla formazione di cellule uovo e spermatozoi che sono normalmente dotati di un numero di cromosomi corrispondenti alla metà del cariotipo umano, cioè 23 cromosomi di cui uno sarà o X o Y. Durante questo processo può accadere che ci sia una mancata disgiunzione del cromosoma X durante la meiosi paterna o materna, quindi si potrà avere un gamete XX che unendosi con un altro gamete di tipo Y darà origine al genotipo XXY, che corrisponde ad un fenotipo maschile che può però presentare una delle condizioni cliniche riportate in precedenza.
- mosaicismo in cui si possono avere cellule con X soprannumerario e cellule con cariotipo normale (46,XX/47,XXY). In tali soggetti alcuni tratti fenotipici appaiono in questo caso più sfumati.
Per quanto concerne le cause, sembra che vi possa essere una relazione anche con l’età in cui la madre affronta la gravidanza. Tuttavia solo una bassa percentuale di questi individui sviluppano una vera e propria sindrome, cioè un insieme di disturbi correlati al loro particolare assetto cromosomico. Clinicamente i maschi XXY appaiono privi di barba e di peli; possono presentare ginecomastia e sviluppare una corporatura con tratti di tipo femminile.
Oltre alle caratteristiche fisiche differenti, molti soggetti presentano difficoltà nello sviluppo del linguaggio possono incontrare problemi nella lettura e nella scrittura e nelle funzioni cognitivo relazionali superiori. Raggiunta la pubertà, i maschi XXY sviluppano un pene di dimensioni normali; i testicoli rimangono però di dimensioni ridotte (ipogonadismo), oltre ad essere sterili (azoospermia).
Diagnosi
La diagnosi è innanzitutto clinica ed è sempre confermata dal riscontro di livelli elevati di gonadotropine, in particolare dell’FSH. Si osservano aumentata risposta al GnRH, che sarebbe l’ormone che stimola a livello ipofisario il rilaschio delle gonadotropine: FSH e LH. Si riscontrano inoltre livelli di testosterone bassi o ai limiti inferiori della norma con associato a volte un netto aumento degli estrogeni.
La diagnosi è confermata definitivamente dal cariogramma, cioè dalla visualizzazione dei cromosomi che si può ottenere dai globuli bianchi, mediante un semplice prelievo di sangue. Il DNA organizzato e superavvolto come una matassa forma i cromosomi e può essere agevolmente estratto dai globuli bianchi attraverso una serie di processi di isolamento.
Cure e Trattamenti
La terapia è il testosterone di cui questi soggetti sono privi.
Esistono varie forme farmaceutiche e modi di somministrazione del testosterone a seconda delle esigenze. La terapia va iniziata in età puberale con prodotti adeguati per non indurre la conclusione troppo precoce della pubertà, durante la quale si hanno numerose modificazioni fisiche e cerebrali, oltre alla conclusione dei processi di accrescimento osteocartilagineo. Successivamente il dosaggio va aumentato gradualmente ed opportunamente adeguato al paziente in base alla risposta clinica e bioumorale. La terapia con testosterone è necessaria e ha bisogno di uno stretto monitoraggio specialistico (andrologo, urologo, endocrinologo) multidisciplinare, volto alla risoluzione delle varie problematiche cliniche.
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