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Sindrome di Klinefelter

Dr. Fabrizio Muzi

Dr. Fabrizio Muzi

Andrologo Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale - Urologo e Andrologo - Ecografista Creato il: 16/03/2019 Ultimo aggiornamento: 06/12/2023
La Sindrome di Klinefelter, chiamata anche disgenesia dei tubuli seminiferi, costituisce una delle principali ragioni dell'ipogonadismo primario negli uomini. Fondamentalmente, si verifica un'anomalia nel cariotipo, ovvero nel numero dei cromosomi che negli uomini dovrebbero essere 46, inclusi i due cromosomi sessuali: cromosoma X e cromosoma Y.

Questa condizione patologica si caratterizza per la presenza di un cromosoma X in eccesso (47, XXY). Questo mutamento del numero dei cromosomi è responsabile di una serie di effetti e associazioni, quali:
 
  • atrofia testicolare;
  • azoospermia;
  • ginecomastia;
  • aspetto fisico generale di tipo eunucoide.
La Sindrome di Klinefelter presenta un’incidenza pari a 1:750 maschi nati vivi.
 
Sindrome di Klinefelter

Cause Cause

La Sindrome di Klinefelter è una condizione patologica con un’origine multifattoriale, in quanto può essere determinata da diversi fattori. Tra questi, possiamo trovare:
 
  • la produzione dei gameti avviene tramite un processo chiamato meiosi, il quale porta alla formazione delle cellule uovo e degli spermatozoi. Queste cellule sono comunemente caratterizzate da un numero di cromosomi pari alla metà del cariotipo umano, ossia 23 cromosomi, con uno di essi che può essere un cromosoma X o Y. In questo processo, può verificarsi una situazione per cui si verifichi una mancata disgiunzione del cromosoma X durante la meiosi paterna o materna. Per questo motivo, quindi, è possibile che si abbia un gamete XX, che unendosi con un altro gamete di tipo Y, darà origine al genotipo XXY, che corrisponde ad un fenotipo maschile, che può però presentare una delle condizioni cliniche riportate in precedenza;
  • mosaicismo, che si verifica quando ci sono sia cellule con un cromosoma X soprannumerario che cellule con un cariotipo normale (46,XX/47,XXY). In individui con questa condizione, alcuni tratti fenotipici possono presentarsi in modo più sfumato o meno definito;
  • un’ulteriore causa potrebbe essere ricondotta anche all’età in cui la madre affronta la gravidanza.
Ciononostante, va specificato come soltanto una percentuale bassa di questi soggetti sviluppa una vera e propria sindrome, ovvero un insieme di disturbi correlati al loro particolare assetto cromosomico.
 

Sintomi Sintomi

Per quanto riguarda la sintomatologia, i pazienti affetti dalla Sindrome di Klinefelter, ossia i maschi XXY, presentano segni clinici tipici, quali, ad esempio:
 
  • assenza di barba e di peli;
  • possono presentare ginecomastia;
  • possono sviluppare una corporatura con tratti di tipo femminile.
Oltre a questi segni di tipo “fisico”, in diversi pazienti sono presenti anche alcune difficoltà nello sviluppo del linguaggio, come:
 
  • difficoltà nella lettura;
  • difficoltà nella scrittura;
  • problemi nelle funzioni cognitivo relazionali superiori.
Una volta raggiunta la fase della pubertà, infine, i maschi XXY sviluppano un pene di dimensioni normali. Tuttavia, saranno affetti da ipogonadismo, ossia testicoli di dimensioni ridotte, e azoospermia, ossia la condizione patologica caratterizzata dalla sterilità.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi si pone dopo una visita specialistica ed è principalmente di tipo clinica. Verrà poi confermata dal riscontro dei vari esami specialistici.

Generalmente, il medico si occupa di raccogliere le informazioni di carattere anamnestico, prendendo in analisi i sintomi riferiti dal paziente, nonché i segni clinici rilevati mediante esame obiettivo.

La diagnosi, come detto, sarà confermata dal riscontro di livelli elevati di gonadotropine, in particolare dell’FSH. Si osservano aumentata risposta al GnRH, ovvero l’ormone che stimola, a livello ipofisario, il rilascio delle gonadotropine: FSH e LH. Si riscontrano inoltre livelli di testosterone bassi, o ai limiti inferiori della norma, associato a volte a un netto aumento degli estrogeni.

La diagnosi definitiva è confermata tramite il cariogramma, che consente la visualizzazione dei cromosomi. Questa analisi si ottiene prelevando semplicemente un campione di sangue dai globuli bianchi. Il DNA, organizzato come una matassa, forma i cromosomi, e può essere facilmente estratto dai globuli bianchi mediante una serie di procedure di isolamento.
 

Rischi Rischi

I rischi principali collegati alla Sindrome di Klinefelter sono rappresentati da quei segni tipici della patologia, ovvero dall’eventualità di sviluppare una corporatura con tratti femminili, come uno sviluppo eccessivo del seno (ginecomastia) per arrivare all’infertilità o, comunque, a una ridotta fertilità del paziente.

Per gli individui affetti dalla Sindrome di Klinefelter, inoltre, ulteriori complicazioni possono essere rappresentate, talvolta, da una ricorrente debolezza muscolare e ossea, con un conseguente basso tono muscolare.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Per la cura della Sindrome di Klinefelter, la terapia di riferimento è rappresentata dalla somministrazione di testosterone ai pazienti di cui ne sono privi. In base alle esigenze specifiche del singolo individuo, è possibile ricorrere a diverse forme farmaceutiche e modalità di somministrazione del testosterone.

La terapia va cominciata durante l’età puberale, mediante prodotti adeguati, in modo da non stimolare una conclusione anticipata della pubertà. Si tratta, infatti, di una fase dell’età molto importante, in quanto si registrano numerose modificazioni sia di tipo fisiche che cerebrali. Sempre durante la pubertà, inoltre, si arriva alla conclusione dei processi di accrescimento osteocartilagineo.

In seguito, il dosaggio va aumentato progressivamente, sulla scorta di quella che è la risposta clinica e boiumorale del paziente. La terapia con testosterone è essenziale e necessita del monitoraggio di un team multidisciplinare, che coinvolga varie figure specialistiche, come l’andrologo, l’urologo, l’endocrinologo, ecc.) multidisciplinare.
 

Bibliografia

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