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Sifilide

Dr.ssa Michela Palese

Dr.ssa Michela Palese

Ginecologo Medico Chirurgo, specialista in Ginecologia e Ostetricia Creato il: 07/03/2024
La sifilide è una malattia sessualmente trasmessa causata dal batterio Treponema pallidum. Questa malattia può colpire diverse parti del corpo e progredire attraverso diverse fasi se non trattata adeguatamente. Storicamente ha avuto il nome di “grande imitatore”, poiché i suoi sintomi possono assomigliare a quelli di molte altre condizioni patologiche.

Normalmente, la sifilide si presenta in diversi stadi, che si caratterizzano per decorsi e sintomatologie differenti:
 
  • fase primaria: inizia con la comparsa di una ferita indolore sul sito di contatto con il batterio; 
  • fase secondaria: caratterizzata da eruzioni cutanee, lesioni mucose, febbre, mal di gola, linfonodi ingrossati e sintomi influenzali. Generalmente, si manifesta dopo tre-sei settimana dalla comparsa del sifiloma (l’ulcera o la ferita); 
  • fase latente: in cui il batterio può rimanere nel corpo senza sintomi evidenti;
  • fase terziaria o tardiva: in cui si manifestano danni agli organi interni, inclusi cuore e cervello.
Sifilide

Cause Cause

La causa della sifilide è l’infezione da Treponema pallidum, un batterio del genere delle spirochete. Possono risultare infettati sia gli uomini che le donne. Il batterio, in genere, sopravvive per poco tempo fuori dall’organismo, per cui l’unica forma di contagio possibile è quella di un contatto diretto con le mucose un soggetto infetto. 

La sifilide viene trasmessa, quindi, soprattutto tramite contatto sessuale e da una madre infetta al feto durante la gravidanza. In genere, il contatto con un soggetto infetto comporta un rischio del 30-60% di contrarre la malattia. 

Tra i fattori di rischio per la sifilide, oltre ad abitudini sessuali potenzialmente pericolose, c’è anche l’infezione da HIV.
 

Sintomi Sintomi

La fase primaria della sifilide si manifesta dopo circa tre settimane dal contagio ed è facilmente riconoscibile per la comparsa di lesioni muco-cutanee nella zona dove è avvenuto il contatto responsabile dell’infezione. Queste lesioni, dette sifilomi, compaiono soprattutto nella zona genitale e perianale o intorno alla bocca e tendono a guarire spontaneamente entro tre mesi. Generalmente, i sifilomi non causano dolore e per questo motivo possono passare inosservati se non compaiono sui genitali. 

In genere, la fase secondaria si manifesta entro due-quattro mesi dalla comparsa dei primi sintomi ed è caratterizzata da: 
 
  • febbre;
  • stanchezza;
  • nausea;
  • perdita dell’appetito;
  • lesioni o eruzioni muco-cutanee (generalmente con lesioni non doloranti ma estese);
  • presenza di condilomi nelle pieghe cutanee;
  • ipertrofia dei linfonodi (linfoadenopatia), nel caso di sifilide secondaria.
Più raramente, si possono presentare patologie concomitanti come otiti, meningiti, labirintiti, retiniti, glomeruliti ed epatiti. È bene notare come esistono casi in cui la sintomatologia abbia entità lieve o totalmente trascurabile.

Generalmente, dopo le prime due fasi, la sifilide può andare incontro a un periodo di latenza, in cui la sintomatologia, se presente, scompare ma in cui gli esami rilevano ancora la presenza di anticorpi. 
La malattia, dopo non meno di dieci anni, può ripresentarsi in forma terziaria, ciò però è abbastanza raro nei paesi sviluppati, dove la sifilide viene quasi sempre trattata. 
 

Diagnosi Diagnosi

La prima forma di diagnosi della sifilide passa dalla anamnesi del paziente, in cui lo specialista acquisisce informazioni circa le abitudini sessuali dell'individuo e sulla sua storia clinica. Successivamente, si passa all'osservazione dei sintomi mediante esame obiettivo.

Una diagnosi completa si basa anche sull’esecuzione di test di screening che individuano la reagina, ossia l’anticorpo umano che può essere associato alla sifilide ma anche ad altre malattie o condizioni (ad esempio, vaccinazioni recenti, gravidanze). I test per gli anticorpi associati al Treponema pallidum sono in genere più affidabili, in quanto specifici per la sifilide ma possono dare esito negativo fino a sei settimane dopo l’infezione.

La microscopia in campo oscuro è il test più affidabile per la sifilide primaria, in quanto consente di individuare proprio le spirochete presenti. 

I test vengono eseguiti soprattutto in seguito a valutazione clinica, ossia quando si riscontrano segni e sintomi tipici della sifilide, sia essa primaria, secondaria o latente.
 
Sifilide

Rischi Rischi

Nei casi in cui la sifilide non viene trattata, si ha circa un 30% di possibilità di svilupparne, solitamente a distanza di diversi anni, una forma terziaria. Questa può manifestarsi in forma benigna (o gommosa), con la comparsa di masse benigne (dette gomme), sulla cute, sulle ossa e sugli organi che spesso si risolvono autonomamente ma che possono provocare dolore intenso e lasciare cicatrici.

Le forme più gravi di sifilide terziaria sono rappresentate dalla sifilide cardiovascolare, in cui si possono manifestare dilatazioni o restrizioni delle arterie o anche insufficienze della valvola aortica, e la neurosifilide, che si può presentare come una forma di meningite attenuata o come una progressiva degenerazione 
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

La sifilide può essere prevenuta avendo cura di seguire pratiche sessuali sicure, come:
 
  • uso del preservativo;
  • consapevolezza dei propri partner sessuali;
  • riduzione del numero di partner sessuali;
  • esecuzione di screening sia personali che del partner.
La sifilide, come gran parte delle infezioni di origine batterica, può essere trattata in qualsiasi fase con la somministrazione di un antibiotico a base di penicillina a lunga durata (generalmente benzatina penicillina G). In genere questi trattamenti vengono adottati anche come forma di prevenzione nei soggetti che hanno avuto rapporti a rischio con pazienti infetti nelle settimane precedenti la diagnosi. 
In genere, i pazienti con sifilide primaria o secondaria che ricevono il trattamento possono mostrare una reazione simil-allergica detta di Jarisch-Herxheimer con malessere generalizzato, ansia e intensificazione dei sintomi mucocutanei.

La terapia è generalmente efficace nel trattamento della sifilide ma poiché la malattia non previene una reinfezione, le recidive sono possibili e in questi casi, solitamente, si prescrive una seconda terapia antibiotica a dosaggi più elevati. 

Dopo il trattamento, è essenziale mantenere un follow-up regolare con il medico per valutare la risposta al trattamento e valutare la presenza di eventuali complicanze. I test di laboratorio possono essere ripetuti per confermare l’eliminazione del batterio dal corpo.
 

Bibliografia

  • Hook EW 3rd. Syphilis. Lancet. 2017 Apr 15;389(10078):1550-1557. doi: 10.1016/S0140-6736(16)32411-4. Epub 2016 Dec 18. Erratum in: Lancet. 2019 Mar 9;393(10175):986.
  • Sifilide, Sheldon R. Morris, MD, MPH, University of California San Diego.
  • Arando Lasagabaster M, Otero Guerra L. Syphilis. Enferm Infecc Microbiol Clin (Engl Ed). 2019 Jun-Jul;37(6):398-404.

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