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Ronzio auricolare

Dr. Aldo Ruocco

Dr. Aldo Ruocco

Neurologo Medico Chirurgo, specialista in Neurologia - Omeopata Creato il: 19/07/2020 Ultimo aggiornamento: 15/01/2024

Il ronzio auricolare (o tinnito) è una manifestazione clinica dell’acufene. Questo suono può variare sensibilmente da soggetto a soggetto e manifestarsi in modi e tempi differenti tra loro. 

L’acufene è definito come la presenza di un rumore nell’orecchio; in genere si identificano due categorie di acufeni:

  • soggettivi: in cui i rumori sono percepiti dal solo paziente in modo continuativo;
  • oggettivi: i cui rumori sono originati da qualche struttura vicina all’orecchio (es. vasi sanguigni).
Ronzio auricolare

Cause Cause

A causare gli acufeni soggettivi, e quindi la sensazione di ronzio, in genere, è un’anomalia neuronale che coinvolge la corteccia uditiva. L’anomalia che si sviluppa, solitamente, viene causata dall’alterazione (lesione o interruzione) delle vie acustiche dovuta a patologie o traumi auricolari. Tra le possibili cause dell’acufene rientrano:

  • esposizione a rumori violenti;
  • labirintite;
  • otite; 
  • invecchiamento;
  • farmaci ototossici;
  • emicrania.
In genere, invece, gli acufeni oggettivi possono avere carattere pulsante e derivare da condizioni cardiocircolatorie (es. ipertensione, malformazioni dei vasi sanguigni) o non averlo e derivare da traumi di tipo muscolo-scheletrico.
 

Sintomi Sintomi

Essendo il ronzio auricolare una manifestazione dell’acufene, la sintomatologia è rappresentata dalla sua stessa presenza in assenza di stimoli acustici esterni. A essere interessata può essere sia una sola che entrambe le orecchie e con esso possono manifestarsi altri sintomi caratteristici dell’acufene, come:

  • ipoacusia, ossia una ridotta capacità uditiva;
  • iperacusia, ossia una sensibilità eccessiva ai suoni esterni;
  • pressione auricolare;
  • vertigini.

Diagnosi Diagnosi

Comunemente, la diagnosi del ronzio auricolare prevede un’accurata anamnesi da parte dello specialista otorinolaringoiatra, in modo da comprendere:

  • durata;
  • entità;
  • costanza (se è un suono uniforme o intermittente); se il suono è intermittente, è utile capire se ha la stessa frequenza del battito cardiaco, in quanto potrebbe essere causato dalla circolazione del sangue;
  • orecchie coinvolte (una sola o entrambe);
  • presenza di altra sintomatologia (es. sordità, perdita di fluidi dall’orecchio, dolore).

Un esame obiettivo più accurato prevede l’ispezione del canale auricolare per individuare eventuali infiammazioni, corpi estranei o masse tumorali. Dopodiché, si può fare ricorso a svariati esami, tra cui:

  • analisi del sangue o esami radiografici per determinare eventuali infiammazioni;
  • esami cocleo-vestibolari per valutare l’equilibrio del paziente; 
  • esami odontostomatologici per individuare eventuali problemi muscolo-scheletrici legati alla mascella;
  • esami neurologici per valutare la presenza di lesioni a livello neurologico.

Esami strumentali, come TAC e risonanza magnetica, non sono solitamente necessari, a meno che non si sospetti la presenza di una massa tumorale nell’orecchio medio.

Rischi Rischi

Se non sono secondari ad altre patologie gravi, i ronzii non offrono grandi rischi per la salute dei pazienti; tuttavia, hanno un impatto pesante sulla qualità della vita, costituendo una fonte di fastidio persistente e che può rivelarsi particolarmente problematica in alcune circostanze, come può essere il sonno. 

A dare maggiore intensità ai sintomi dell’acufene possono intervenire anche lo stress e alcune sostanze stimolanti.  

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Per rimuovere il ronzio auricolare non esistono terapie specifiche. In genere, nei pazienti con ipoacusia, si può fare ricorso ad apparecchi acustici che consentono di recuperare, almeno parzialmente, la funzione uditiva e anche, in un buon numero di casi, portare alla scomparsa dell’acufene. Come metodi di supporto, alcuni pazienti possono fare ricorso all’uso di suoni neutri o musica per coprire il ronzio e riuscire ad addormentarsi. 

Nei casi di pazienti affetti da grave ipoacusia, l’uso di impianti cocleari può essere utile come metodologia di trattamento in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita.
 

Bibliografia

  • Varela Barrenechea F. Efficacy of neurofeedback as a treatment for people with subjective tinnitus in reducing the symptom and related consequences: a systematic review from 2010 to 2020. Acta Otorrinolaringol Esp (Engl Ed). 2023 Jul-Aug;74(4):253-262.
  • Esmaili AA, Renton J. A review of tinnitus. Aust J Gen Pract. 2018 Apr;47(4):205-208.

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