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Pre-eclampsia

Dr.ssa Laura Landucci

Dr.ssa Laura Landucci

Ginecologo Medico Chirurgo, specialista in Ginecologia ed Ostetricia Creato il: 02/11/2024
La pre-eclampsia è una condizione medica che può verificarsi durante la gravidanza, che si caratterizza per l’aumento della pressione sanguigna, che può provocare danni agli organi interni, soprattutto il fegato e i reni. La pre-eclampsia può influenzare anche altri sistemi del corpo e può rappresentare una minaccia sia per la madre che per il feto.

Questa condizione può variare in gravità. In alcuni casi, può essere lieve e gestita con monitoraggio regolare e modifiche nello stile di vita. In altri casi, può comportare rischi come l’eclampsia.

È importante che le donne incinte ricevano regolari controlli prenatali per monitorare la pressione sanguigna e altri segni tipici della condizione.
 
Pre-eclampsia

Cause Cause

La causa esatta della pre-eclampsia è ancora sconosciuta, ma alcune teorie proposte possono contribuire a spiegare l’insorgenza della condizione. Tra i principali fattori di rischio si pensa possano esserci:
 
  • problemi vascolari della placenta: la pre-eclampsia sembra coinvolgere problemi con i vasi sanguigni che forniscono la placenta. Si ipotizza che la condizione possa iniziare quando i vasi sanguigni non si sviluppano o non funzionano correttamente, riducendo il flusso sanguigno alla placenta;
  • problemi nel sistema immunitario: alcune teorie suggeriscono che la pre-eclampsia potrebbe essere associata a una reazione anomala del sistema immunitario della madre nei confronti della placenta. Questa iperattività immunitaria potrebbe contribuire a danni ai vasi sanguigni;
  • disfunzione endoteliale: l’endotelio è uno strato interno dei vasi sanguigni. Nella pre-eclampsia, si ritiene che l’endotelio non funzioni correttamente, contribuendo a problemi di coagulazione, aumento della pressione sanguigna e infiammazione;
  • fattori genetici: ci potrebbe essere un componente genetico nella predisposizione alla pre-eclampsia. Le donne con una storia familiare di pre-eclampsia hanno un rischio leggermente aumentato di sviluppare la condizione;
  • fattori materni: alcuni fattori di rischio materni includono l’età della madre, la presenza di condizioni mediche preesistenti come l’ipertensione o il diabete, l’obesità e la storia di pre-eclampsia in gravidanza precedenti;
  • gravidanze multiple: le donne che portano gemelli hanno un rischio più elevato di sviluppare la pre-eclampsia.
Nonostante le numerose teorie avanzate, la pre-eclampsia resta una patologia dalle origini poco chiare e spesso si verifica in donne senza fattori di rischio evidenti. È necessario che le gestanti richiedano consulto specialistico già ai primi sintomi, per poter accedere ad una valutazione accurata del proprio quadro clinico e ad un trattamento adeguato.
 

Sintomi Sintomi

La pre-eclampsia può essere asintomatica, presentare sintomi lievi o più insistenti. Tra le manifestazioni più comuni della condizione si segnalano:
 
  • aumento della pressione sanguigna: uno dei segni principali della pre-eclampsia è un aumento della pressione sanguigna oltre i valori normali. La pressione arteriosa sistolica superiore a 140 mmHg o la pressione diastolica superiore a 90 mmHg sono considerate elevate;
  • proteine nelle urine: la proteinuria o la presenza di proteine nelle urine, è un altro segno comune di pre-eclampsia. Questo può essere rilevato attraverso un esame delle urine durante i controlli prenatali;
  • edema: il gonfiore, particolarmente evidente alle mani, ai piedi e al viso, può verificarsi nella pre-eclampsia. Tuttavia, è importante notare che l’edema è un sintomo comune in molte gravidanze e non è sempre indicativo di pre-eclampsia;
  • aumento di peso repentino: un aumento improvviso di peso, spesso correlato all’accumulo di liquidi, può essere un segno di pre-eclampsia;
  • problemi visivi: la pre-eclampsia può causare disturbi visivi, come visione offuscata, lampeggianti di luce o macchie scure;
  • mal di testa persistente: un mal di testa persistente e che non migliora con il riposo o con l’assunzione di farmaci da banco, può essere un sintomo della pre-eclampsia;
  • dolore addominale superiore destro: il dolore nella parte superiore destra dell’addome, sotto le costole, può indicare problemi al fegato associati alla pre-eclampsia;
  • disturbi gastrointestinali: nausea, vomito o dolore addominale possono verificarsi in alcuni casi.
La pre-eclampsia può progredire lentamente o rapidamente, ragion per cui si raccomanda il monitoraggio regolare della pressione. Ciò consentirà al personale medico di intervenire tempestivamente per prevenire complicazioni gravi sia per la madre che per il feto.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di pre-eclampsia si basa sull’analisi dei sintomi e su specifici esami. Sono essenziali anche i controlli prenatali regolari e la misurazione della pressione sanguigna, che possono aiutare a identificare precocemente la condizione. L’iter avviene generalmente come segue:
 
  • esame fisico: il ginecologo conduce un esame fisico completo, valutando i sintomi come edema, aumento di peso, dolore addominale superiore destro e altri segni di pre-eclampsia;
  • monitoraggio della pressione sanguigna: il paziente sintomatico viene sottoposto a misurazione della pressione. La pressione arteriosa sistolica superiore a 140 mm Hg o la pressione diastolica superiore a 90 mm Hg in almeno due occasioni separate, a quattro ore di distanza, è considerata elevata;
  • esame delle urine: la proteinuria, o la presenza di proteine nelle urine, è un altro segno importante di pre-eclampsia. La proteinuria può essere valutata attraverso un esame delle urine durante i controlli prenatali;
  • esami del sangue: alcuni esami del sangue possono essere effettuati per valutare la funzione renale, la conta piastrinica, la funzione epatica e altri parametri. Esami specifici possono includere la misurazione dei livelli di creatinina, della conta piastrinica e delle transaminasi epatiche; 
  • ulteriori esami: in alcuni casi, potrebbero essere eseguiti ulteriori esami di imaging o test specializzati per valutare la salute della madre e del feto. Questi possono includere la valutazione del flusso sanguigno uterino, l’ecocardiografia e altri esami specifici in base alle condizioni individuali.
È fondamentale che le donne incinte partecipino regolarmente ai controlli prenatali per consentire al personale medico di monitorare attentamente la pressione sanguigna, la presenza di proteinuria e altri segni di pre-eclampsia.

In caso di sospetta condizione o in presenza di sintomi allarmanti, il ginecologo può richiedere esami supplementari e valutazioni più frequenti.
 
Pre-eclampsia

Rischi Rischi

La pre-eclampsia può comportare rischi significativi sia per la madre che per il feto. Tra le principali complicazioni per la madre si segnalano.
 
  • eclampsia: la pre-eclampsia può evolvere in eclampsia, una condizione caratterizzata da convulsioni potenzialmente gravi. L’eclampsia è un'emergenza medica che richiede un intervento immediato;
  • danno agli organi interni: la pre-eclampsia può danneggiare gli organi interni della madre, in particolare il fegato e i reni. Questi danni possono variare dalla disfunzione temporanea alla compromissione a lungo termine degli organi;
  • sindrome HELLP: la pre-eclampsia può essere associata a una condizione chiamata sindrome HELLP, che può essere grave e richiedere cure intensive;
  • rischio cardiovascolare a lungo termine: le donne che hanno avuto la pre-eclampsia possono avere un rischio aumentato di sviluppare malattie cardiovascolari a lungo termine.
Tra le principali complicazioni cui il feto può andare incontro si segnalano invece:
 
  • ritardo della crescita fetale: la pre-eclampsia può ridurre il flusso sanguigno alla placenta, compromettendo la crescita e lo sviluppo del feto;
  • nascita prematura: la pre-eclampsia può portare a un aumento del rischio di nascita prematura, con le complicazioni associate alla prematurità;
  • distacco della placenta: la pre-eclampsia aumenta il rischio di distacco prematura della placenta, che può essere pericoloso sia per il feto che per la madre.
 La gestione precoce è attenta della condizione è essenziale per ridurre i rischi e prevenire complicazioni gravi. Per poter accedere al trattamento più adeguato al proprio caso clinico, è raccomandato a tutte le gestanti di consultare uno specialista già alla comparsa dei primi sintomi.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento della pre-eclampsia dipende dalla gravità della condizione, dallo stadio della gravidanza e dalla salute generale della madre e del feto. Le opzioni di trattamento possono includere:
 
  • monitoraggio regolare: le donne con pre-eclampsia possono richiedere monitoraggio attento della pressione sanguigna, della funzione renale, della conta piastrinica e di altri parametri. Il monitoraggio frequente aiuta a valutare la progressione della condizione e a prendere decisioni tempestive sul trattamento;
  • riposo: in alcuni casi, specialmente nelle forme lievi di pre-eclampsia, lo specialista può raccomandare il riposo a letto per ridurre la pressione sanguigna e prevenire complicazioni;
  • farmaci antiipertensivi: se la pressione sanguigna è elevata, il medico specialista può prescrivere farmaci antiipertensivi per controllarla. L’obiettivo è mantenere la pressione sanguigna a livelli sicuri per la madre e il feto;
  • corticosteroidi: in caso di rischio di parto prematuro, possono essere somministrati corticosteroidi per migliorare lo sviluppo polmonare del feto;
  • monitoraggio del bambino: il medico può monitorare attentamente il benessere del feto attraverso esami di monitoraggio fetale, come la cardiotocografia o l’ultrasuono;
  • parto cesareo: se la pre-eclampsia diventa grave o il benessere del feto è compromesso, il ginecologo può raccomandare il parto cesareo, anche prima del termine previsto.
Le gestanti con pre-eclampsia dovrebbero seguire attentamente le condizioni del proprio medico e le donne incinte partecipare ai controlli prenatali regolari per monitorare la loro salute e quella del bambino. In caso di sintomi preoccupanti, è importante cercare assistenza sanitaria immediata. L’obiettivo è massimizzare la sicurezza della madre e del feto durante la gravidanza e il parto.
 

Bibliografia

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