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Convulsioni

Dr. Eustachio Calia

Dr. Eustachio Calia

Neurologo Medico Chirurgo, specialista in Neurologia Creato il: 13/11/2020 Ultimo aggiornamento: 16/01/2024
Con il termine convulsioni si indicano contrazioni brusche, violente ed involontarie. Esse non rappresentano una patologia ma, piuttosto, alterazioni periodiche dell’attività cerebrale (in particolare dell’attività elettrica del cervello), possono essere causate da vari stimoli e, generalmente, si manifestano con una disfunzione cerebrale transitoria. Generalmente, le sindromi convulsive si presentano in una prima parte dell’infanzia o in senilità.

Si possono distinguere in:
 
  • epilettiche: convulsioni non provocate da alcun apparente motivo, che tuttavia si manifestano in modo ricorrente. Questa tipologia di convulsioni è associabile al disturbo neurologico dell’epilessia;
  • non epilettiche: generalmente, sono provocate da condizioni temporanee che infastidiscono il cervello. Ad esempio, si possono scatenare a seguito di un trauma cranico o di un’infezione.
Anche alcuni disturbi psichici possono manifestare sintomi simili a crisi convulsive che, in tal caso, si definiscono convulsioni non epilettiche psicogene o pseudo-convulsioni.
Convulsioni

Cause Cause

Sono varie le cause delle convulsioni nei bambini e negli adulti. Generalmente, se si presentano nella prima infanzia (prima dei 2 anni), possono essere ricondotte ad una temperatura alterata (febbre elevata) o ad anomalie metaboliche temporanee, generate da carenze o da un livello ematico anormale di vitamina B6, magnesio, calcio o altri macronutrienti. Tali crisi terminano solamente una volta che il problema manifestato dal bambino sarà risolto.

In altri casi, quando non è riscontrabile un elemento scatenante, le cause delle convulsioni si possono ricondurre a difetti congeniti, traumi, disturbi cerebrali o ad anomalie metaboliche genetiche.

Negli adulti, invece, generalmente le convulsioni sono da ricondurre a:
 
  • epilessia: disturbo neurologico caratterizzato da convulsioni periodiche derivanti da segnali elettrici anomali che hanno la loro origine nel cervello;
  • trauma cranico;
  • tumori cerebrali;
  • ictus (e altri problemi vascolari);
  • malattie del sistema nervoso;
  • insufficienza epatica;
  • problemi cardiaci, come nel caso dell’infarto;
  • astinenza da droghe o alcol;
  • irritazioni cerebrali dovute a febbre, lesioni, infezioni;
  • basso livello di ossigeno nel sangue;
  • basso livello di zucchero nel sangue.
Sebbene in una parte dei pazienti le cause delle convulsioni siano attribuibili a tali motivazioni, in molti casi, la causa rimane sconosciuta. Nel caso in cui le crisi convulsive non abbiano una ben identificata motivazione, vengono chiamate “idiopatiche”.

Si sottolinea, inoltre, che i pazienti con crisi convulsive manifestano con maggiore frequenza il disturbo in situazioni che andrebbero evitate, quali:
 
  • condizione di forte stress emotivo o fisico;
  • interrompono l’uso di sedativi o il consumo di alcol
  • presentano disturbi o problemi legati al sonno.

Sintomi Sintomi

Generalmente, prima di una crisi convulsiva, il soggetto manifesta una sensazione insolita come:
 
  •  un’impressione di déjà vu, ossia di aver già vissuto quella situazione;
  •  sente odori anomali;
  •  percepisce i gusti in maniera diversa dal solito.
Solitamente, le crisi durano circa 1-2 minuti e, in alcuni casi, possono presentarsi in modo ripetuto (es. durante uno stato epilettico). Le convulsioni possono manifestarsi in modo diverso relativamente all’area cerebrale in cui avviene la scarica elettrica anomala. Per esempio:
 
  • il soggetto sarà impossibilitato a parlare se l’area cerebrale in questione è quella deputata del linguaggio, ovvero il lobo frontale;
  • il paziente, se colpita l’insula, subirà delle mutazioni nella percezione del gusto;
  • se ad essere interessato è il lobo occipitale, il soggetto presenterà allucinazioni visive.
Si possono presentare anche altri sintomi che includono:
 
  • mancata reattività;
  • formicolio o intorpidimento di una parte del corpo;
  • perdita del controllo dei muscoli;
  • stato confusionale.
Le crisi possono avere:
 
  • un esordio focale: convulsioni con origine in un determinato lato o punto del cervello;
  • un esordio generalizzato: quando, fin da subito, le scariche eccessive dei neuroni cerebrali coinvolgono l'intero cervello.

Diagnosi Diagnosi

Al fine di accertare la causa per cui il paziente abbia presentato una crisi convulsiva, è necessaria una valutazione specialistica. Se infatti, prima di quel momento, il soggetto non aveva mai manifestato alcun tipo di crisi, lo specialista suggerirà di procedere con degli esami del sangue e di effettuare, in un secondo momento, esami di diagnostica per immagini del cervello ed elettroencefalogramma. È fondamentale, infatti, effettuare alcuni esami  per identificare la causa della crisi, tra i quali:
 
  • per verificare se, alla base, vi sia un’aritmia cardiaca, il soggetto si sottoporrà ad elettrocardiogramma. L’aritmia, infatti, può essere causa di perdita di coscienza e, in alcuni casi, può causare una crisi convulsiva;
  • al fine di controllare se vi è la presenza di ictus o emorragie, generalmente, si consigliano anche una tomografia computerizzata (TC) o, in alternativa, una risonanza magnetica per immagini (RMI);
  • nel caso in cui il medico lo ritenga necessario, si può eseguire anche una puntura lombare al fine di verificare la presenza di un’infezione cerebrale;
  • l’elettroencefalografia (EEG) è utile a registrare l’attività elettrica cerebrale.
Nel caso il paziente che presenta delle crisi convulsive abbia un disturbo convulsivo già diagnosticato, gli esami del sangue sono utili al fine di verificare quali siano i livelli di farmaci anticonvulsivanti.
 

Rischi Rischi

Le convulsioni possono causare gravi rischi. Quando si verificano improvvisamente intense contrazioni muscolari, infatti, c’è il rischio di lesioni e, talvolta, di fratture. Sebbene nel paziente possano presentarsi numerose crisi, esse non dovrebbero provocare danni cerebrali gravi. Ciononostante, le convulsioni recidive possono influire sull’intelligenza della persona che ne è affetta.

Vi possono essere numerosi problemi anche relativi alla qualità della vita dei soggetti che soffrono di crisi convulsive. Se, infatti, le crisi non sono seguite e controllate, possono portare il paziente ad avere gravi problemi nella vita di tutti i giorni (per esempio, nel conservare un’occupazione professionale stabile o, ancora, nel prendere una patente di guida).
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Lo specialista mira, quando possibile, all’eliminazione della causa. Laddove essa sia identificata e possa essere eliminata, non vi sarà la necessità di qualsiasi altra terapia. Tuttavia, al fine di interrompere le crisi convulsive, nei casi in cui la causa non sia certa o non si possa intervenire direttamente contro di questa, il medico può prescrivere dei farmaci per il controllo delle convulsioni. Nel caso in cui tali farmaci non dovessero essere efficaci, lo specialista può indicare anche un intervento chirurgico o altre procedure.

Al fine di migliorare anche la qualità di vita del paziente, sono fortemente raccomandate l’attività fisica e le attività sociali. Inoltre, è importante sottolineare che, al fine di evitare gravi conseguenze, il paziente dovrà:
 
  • eliminare il consumo di bevande alcoliche e/o di stupefacenti;
  • evitare di compiere tutte quelle attività che, nel caso di una perdita di conoscenza, possano mettere a repentaglio la sua vita. Tali attività potranno essere svolte da pazienti solo quando, prese le giuste precauzioni, le convulsioni saranno sotto controllo, in genere da almeno sei mesi.

Bibliografia

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  • Girot, M., and L. Tyvaert. "Convulsioni dell’adulto." EMC-Urgenze 22.1 (2018): 1-13.
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  • Jackson, J. Hughlings. "A study of convulsions." Archives of Neurology 22.2 (1970): 184-188.

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