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Piede di Charcot

Dr. Giuseppe Di Gravina

Dr. Giuseppe Di Gravina

Geriatra Medico Chirurgo, specialista in Geriatria - Agopuntura Creato il: 22/11/2024
Il piede di Charcot è una condizione medica che colpisce il piede. Frequente nei pazienti affetti da neuropatia diabetica o altre forme di neuropatia periferica, il piede di Charcot si caratterizza per deformità e alterazioni strutturali ai danni del piede e della caviglia.

Il trattamento della condizione si concentra sulla gestione delle complicazioni e sul miglioramento della stabilità del piede, così come sulla gestione della causa sottostante.
 
Piede di Charcot

Cause Cause

Il piede di Charcot è una condizione rara e dalle origini multifattoriali, al cui sviluppo possono concorrere:
 
  • neuropatia periferica: uno dei principali fattori favorenti il piede di Charcot. A causa di un danno ai nervi periferici, le persone con neuropatia periferica perdono la sensibilità nei piedi e possono non percepire dolore, calore o pressione. Questo può portare a una serie di problemi, come il proseguimento delle attività normali nonostante ci siano lesioni o deformità che si stanno sviluppando. La neuropatia periferica è comunemente associata al diabete, ma può essere causata anche da altre condizioni come l’alcolismo, l’infezione da HIV, l’esposizione a sostanze tossiche o la carenza di vitamine;
  • traumi o microtraumi ripetuti: lesioni, traumi o microtraumi ripetuti ai piedi possono contribuire allo sviluppo del piede di Charcot, soprattutto se poco sintomatiche e interessanti persone con neuropatia periferica;
  • infiammazione e risposta immunitaria: si ritiene che l’infiammazione e la risposta immunitaria possano svolgere un ruolo nel processo patogenetico del piede di Charcot, distruggendo il tessuto osseo delle articolazioni dei piedi;
  • stress meccanico: l’accumulo di stress meccanico sui piedi a causa di deformità strutturali preesistenti, cattive calzature o disfunzioni del piede può aumentare il rischio di sviluppare il piede di Charcot.
È bene precisare che il piede di Charcot, sebbene sia maggiormente frequente nei pazienti con neuropatia periferica, potrebbe verificarsi anche in persone non esposte ai fattori appena elencati.
 

Sintomi Sintomi

I sintomi del piede di Charcot possono variare da persona a persona e possono manifestarsi gradualmente nel corso del tempo. Tra i più comuni si segnalano:
 
  • arrossamento: la pelle intorno all’area interessata può apparire rossa e calda al tatto a causa dell’infiammazione;
  • edema: gonfiore dell’area interessata, spesso accompagnato da un aumento della temperatura locale;
  • deformità: il piede può presentare deformità evidenti, come arcate plantari cadenti, dita dei piedi estremamente flesse o estese o un arco plantare abbassato;
  • instabilità articolare: poiché le articolazioni e i legamenti possono indebolirsi a causa della condizione, si può verificare instabilità o un senso di “allentamento” nell’area colpita;
  • dolore o sensazione di bruciore: alcune persone possono avvertire dolore o sensazioni di bruciore nell’area interessata, mentre altre possono non avvertire dolore a causa della neuropatia periferica;
  • perdita di sensibilità: molte persone con piede di Charcot possono sperimentare una perdita di sensibilità al dolore, al calore e alla pressione nell’area colpita;
  • ulcerazione della pelle: la pelle sottoposta a pressione costante o trauma ripetuto può sviluppare ulcere o lesioni, che possono diventare facilmente infette a causa della perdita di sensibilità;
  • dolore durante la camminata o la messa in carico del piede: alcune persone possono sperimentare dolore o disagio quando mettono il peso sul piede colpito, specialmente durante la camminata.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi del piede di Charcot richiede una valutazione clinica completa da parte di un medico specialista. L’iter prevede, di solito, diverse fasi:
 
  • anamnesi medica: in questa prima fase, lo specialista pone domande sulla storia medica del paziente e sui sintomi riscontrati di recente;
  • esame fisico: alla luce dei sintomi emersi, il medico esamina attentamente il piede e la caviglia alla ricerca di segni evidenti di gonfiore, arrossamento, deformità e altre anomalie. Sarà importante valutare anche la sensibilità del piede e la forza muscolare;
  • esami diagnostici: potrebbero essere richiesti test diagnostici per confermare la diagnosi e valutare l’estensione del danno. Questi test possono includere radiografie per individuare eventuali anomalie ossee, scintigrafia ossea per rilevare eventuali anomalie metaboliche e risonanza magnetica per valutare l’estensione delle deformità;
  • esami di laboratorio: se necessario, possono essere richiesti esami del sangue per il controllo glicemico e la presenza di eventuali infezioni;
  • biopsia: in alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire una biopsia del tessuto per escludere altre condizioni che possono simulare il piede di Charcot, come ad esempio l’osteomielite.
Una volta completata la valutazione diagnostica, il medico specialista sarà in grado di confermare la diagnosi di piede di Charcot e pianificare il trattamento appropriato.
 
Piede di Charcot

Rischi Rischi

Se non trattato, il piede di Charcot può causare diversi rischi, tra i quali si segnalano in particolare:
 
  • ulcere e lesioni della pelle: a causa della perdita di sensibilità al dolore e alla pressione, le persone con piede di Charcot possono sviluppare ulcere o lesioni della pelle sul piede o sulla caviglia;
  • infezioni: le ulcere e le lesioni infette possono diffondersi rapidamente nei tessuti circostanti e nei vasi sanguigni;
  • deformità strutturali: il piede di Charcot può causare deformità e complicazioni muscolo-scheletriche per via delle alterazioni subite dalle articolazioni. Ciò si traduce spesso in un peggioramento della postura e nella compromissione della capacità di camminare;
  • instabilità e rischio di cadute: le deformità strutturali e l’instabilità articolare associate al piede di Charcot possono aumentare il rischio di cadute e traumi aggiuntivi, che possono aggravare ulteriormente la condizione.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti


Il trattamento del piede di Charcot è complesso e richiede un approccio multidisciplinare per gestire i sintomi, prevenire ulteriori danni, promuovere la guarigione delle lesioni e migliorare la qualità della vita del paziente. Tra le opzioni si segnalano:
 
  • scarico del peso: ridurre o eliminare il peso sul piede colpito può aiutare a prevenire ulteriori danni e favorire la guarigione. Ciò può essere ottenuto utilizzando tutori o scarpe speciali che distribuiscono uniformemente il peso del corpo;
  • calzature ortopediche: le calzature ortopediche speciali possono essere prescritte per proteggere e supportare il piede colpito, riducendo il rischio di lesioni e ulcere. Queste calzature spesso hanno una forma personalizzata e un’ammortizzazione extra per ridurre lo stress sui piedi;
  • immobilizzazione: in alcuni casi, può essere necessario immobilizzare il piede e la caviglia con tutori, stivali gessati o apparecchi gessati per permettere il riposo e favorire la guarigione delle lesioni;
  • terapia fisica: la terapia fisica può essere utile per migliorare la forza muscolare, la flessibilità e la stabilità dell’arto colpito. Gli esercizi mirati possono aiutare a mantenere la mobilità e prevenire la rigidità articolare;
  • gestione delle complicazioni: è importante gestire le complicazioni associate al piede di Charcot, come ulcere, infezioni o deformità articolari in modo tempestivo;
  • controllo della neuropatia: nel caso in cui il piede di Charcot sia causato da neuropatia periferica, come quella associata al diabete, è fondamentale gestire efficacemente la condizione sottostante;
  • follow-up regolare: il paziente deve essere seguito regolarmente da un'equipe medica specializzata per monitorare la progressione della condizione, valutare la risposta al trattamento e apportare eventuali aggiustamenti al piano di cura.
In alcuni casi gravi o avanzati, la deformità potrebbe portare il medico a optare per un intervento chirurgico. Si tratta perlopiù di situazioni di emergenza, in cui il paziente rischia di compromettere in modo permanente la struttura del piede.

Nella maggior parte dei casi, il trattamento conservativo è sufficiente a prevenire i rischi e a migliorare le prospettive di recupero a lungo termine, ma è necessario che sia prescritto quanto prima.
 

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