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Oculorinite (o raffreddore da fieno)

Dr.ssa Gioia Di Muzio

Dr.ssa Gioia Di Muzio

Allergologo Medico Chirurgo, specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica - Reumatologia - Medicina Estetica Creato il: 16/01/2018 Ultimo aggiornamento: 21/09/2023

La rinite allergica è un’infiammazione IgE-mediata della mucosa nasale, prevalentemente sostenuta da allergeni inalanti (1). È caratterizzata da secrezione nasale acquosa, starnuti a salve, prurito e ostruzione nasale e concomitante congiuntivite. È una patologia molto comune, con prevalenza intorno al 40% e, nonostante il notevole impatto sulla popolazione, è non diagnosticata in un’elevata percentuale di casi (2).

Secondo le linee guida nazionali per la gestione della rinite allergica (progetto mondiale ARIA), essa si classifica, in base alla durata dei sintomi, in intermittente o persistente e, in base alla gravità degli stessi, in lieve o moderata-grave (3).

Oculorinite (o raffreddore da fieno)

Cause Cause

La reazione tra anticorpi IgE ed allergeni respiratori causa un’infiammazione della mucosa nasale, che vede come cellule centrali i linfociti T (Th2). L’incontro ricorrente con l’allergene a cui il paziente è sensibilizzato, ed il legame di questo con le IgE adese ai mastociti residenti nella mucosa nasale, determina la liberazione di molecole neuroattive e vasoattive, responsabili di sintomi nasali immediati.

L’infiammazione persistente della mucosa nasale è poi determinata da un processo infiammatorio che coinvolge diversi tipi cellulari. Non è raro che alcuni pazienti riferiscano una maggiore suscettibilità della mucosa nasale infiammata, sia all’allergene in causa sia ad altri allergeni o stimoli non allergenici, quali le sostanze irritanti (iperreattività nasale non specifica) (4).

Sintomi Sintomi

La rinite allergica è caratterizzata da secrezione nasale acquosa, starnuti, prurito e ostruzione nasale. Questi sintomi si presentano in seguito all’esposizione all’allergene responsabile e sono reversibili spontaneamente o in seguito a terapia.

A questo quadro, si associano spesso sintomi oculari come iperemia, bruciore, prurito, lacrimazione, delineando un’unica entità clinica, l’oculorinite. Le due condizioni sono accomunate dallo stesso meccanismo patogenetico di interazione tra anticorpi IgE ed allergene responsabile a livello mucoso, con successivo scatenamento della cascata infiammatoria.

Benché non si tratti di una malattia grave, il suo impatto sulle attività quotidiane è notevole, in quanto incide sulle prestazioni scolastiche e lavorative, sulla vita sociale, sulla qualità del sonno e sullo svolgimento di attività ludiche all’aperto.

Diagnosi Diagnosi

Il sospetto di oculorinite allergica deriva da una preliminare, accurata, indagine clinico-anamnestica. La relazione causa-effetto, oltre che sulla corrispondenza tra l’esposizione all’allergene e la comparsa dei sintomi, si basa sulla dimostrazione della sensibilizzazione ad allergeni specifici effettuata mediante test epicutanei (skin prick test) e/o test sierologici (dosaggio delle IgE specifiche).

Generalmente, le informazioni fornite dal test cutaneo e dalle analisi del sangue sono sovrapponibili, entrambi i test possono essere eseguiti indipendentemente dalla sintomatologia ed in qualunque periodo dell’anno. Soltanto l’assunzione di farmaci antistaminici limita l’esecuzione del test cutaneo. In casi di dubbia interpretazione, si ricorre alla component resolved diagnosis, con complessi esami di laboratorio molecolari.

Benché ancora non faccia parte della routine clinica, anche l’esame della citologia nasale rientra nelle indagini diagnostiche della rinite allergica, è economico, scarsamente invasivo e di facile esecuzione. Esso è particolarmente utile per la diagnosi differenziale con altre forme di rinite che, talvolta, richiedono il coinvolgimento dello specialista otorinolaringoiatra.

Rischi Rischi

La rinite allergica si associa spesso ad altre comorbilità; molto spesso si presenta con la congiuntivite allergica, localizzazione congiuntivale della stessa flogosi allergica che osserviamo nella mucosa nasale. Essa si manifesta con iperemia, prurito, lacrimazione oculare e talora edema palpebrale, con le medesime caratteristiche di stagionalità ed insorgenza della rinite allergica. Inoltre, la presenza di rinite o un suo non corretto e tempestivo trattamento rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di asma bronchiale allergico (5). Non è raro che concomitino condizioni come rinosinusite cronica con poliposi nasale, alterazioni del massiccio facciale, disturbi del sonno (OSAS), ansia e depressione.

In età pediatrica, inoltre, si osserva la comparsa di otiti ricorrenti e/o resistenti alle terapie mediche, ipertrofia adenoidea con conseguente maggiore necessità di intervento chirurgico di adeno-tonsillectomia rispetto ai bambini non allergici. Inoltre, un utilizzo empirico e non corretto di farmaci per automedicazione può comportare complicanze iatrogene (rinite medicamentosa) (6).

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Nel paziente affetto da rinite allergica, il primo step terapeutico è l’allontanamento e l’evitamento dell’allergene responsabile della sintomatologia, laddove possibile. I farmaci utilizzati nel trattamento della rinite allergica sono gli antistaminici (orali, intranasali o intraoculari), i glucocorticoidi nasali e i cromoni. Recentemente, la combinazione terapeutica che ha mostrato maggiore efficacia è sicuramente quella tra antistaminici e glucocorticoidi nasali. Le linee guida ARIA raccomandano l’impiego di decongestionanti nasali al di sopra dei 12 anni di età e solo per brevi periodi (2-4 settimane). I cromoni hanno efficacia modesta. Si ricorre alla terapia orale con anti-leucotrieni quando coesistono i sintomi di asma bronchiale. L’impiego di corticosteroidi orali o iniettivi per la rinite allergica è sconsigliato perché sarebbe necessario un uso protratto di tali farmaci, gravati da importanti effetti collaterali.

Il ricorso a terapia alternative (omeopatia, fitoterapia, agopuntura) non è supportato da dati scientifici o clinici rigorosi.

Infine, l’immunoterapia specifica (ITS) è l’unico approccio terapeutico che può curare l’allergia intervenendo a breve e a lungo termine sulla causa scatenante l’infiammazione. È dimostrato che l’ITS sia in grado di prevenire la comparsa di asma bronchiale e di ulteriori sensibilizzazioni allergiche. È opportuno che la prescrizione dell’ITS segua un iter specialistico, si allinei a linee guida condivise tenendo conto di eventuali controindicazioni, e si avvalga di prodotti con documentata efficacia clinica. Attraverso una via di somministrazione sottocutanea (SCIT) o sublinguale (SLIT), il paziente assume una dose costante dell’allergene verso cui è sensibilizzato per un periodo di 3-5 anni. In questo modo, si realizzano delle modificazioni del sistema immune e si ottiene la tolleranza dell’allergene causa del disturbo (7).

Bibliografia

  • Bousquet J et al. Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma, JACI 2020. (1).
  • 2023 PROGETTO LIBRA • www.progetto-aria.it. (2).
  • D. Lamacchia, G. W. Canonica. Le malattie allergiche delle vie aeree. Rivista Società Italiana di Medicina Generale n. 1, vol. 27, 2020. (3).
  • Wheatley LM, Togias A. Allergic rhinitis. N Engl J Med 2015;372:456-63. (4).
  • Bousquet J, Agache I, Agarwal A, et al. Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma (ARIA) Guidelines – 2016 revision. J Allergy Clin Immunol 2017;140:950-8. (5).
  • Wheatley LM, Togias A. Allergic rhinitis. N Engl J Med 2015;372:456-63. (6).
  • Scadding GK, Kariyawasam HH, Scadding G, et al. BSACI guideline for the diagnosis and management of allergic and non-allergic rhinitis (Revised Edition 2017; First edition 2007). Clin Exp Allergy 2017;47:856-89. (7).

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