Miocardiopatia

Dr.ssa Grazia Selvaggi
Cardiologo Medico Chirurgo, specialista in Cardiologia Creato il: 23/01/2025- miocardiopatia dilatativa: è la forma più comune e comporta un allargamento delle cavità cardiache, in particolare del ventricolo sinistro, con conseguente indebolimento della contrazione cardiaca. Questo porta a una riduzione del flusso sanguigno e a sintomi come affaticamento, mancanza di respiro e edema;
- miocardiopatia ipertrofica: in questa forma, il muscolo cardiaco diventa anormalmente spesso, in particolare il setto che separa i due ventricoli. Questo può ostacolare il flusso di sangue e alterare il ritmo cardiaco, aumentando il rischio di aritmie gravi e di morte improvvisa, soprattutto nei giovani atleti;
- miocardiopatia restrittiva: in questo caso, le pareti del cuore diventano rigide e non si espandono correttamente durante la fase di riempimento, riducendo la quantità di sangue che il cuore può pompare. È una forma meno comune e può essere causata da malattie sistemiche, come la amiloidosi;
- miocardiopatia aritmogena del ventricolo destro: una malattia rara in cui il tessuto muscolare del ventricolo destro viene sostituito da grasso e tessuto fibroso, aumentando il rischio di aritmie e, in alcuni casi, di morte improvvisa.

Cause
La miocardiopatia è una patologia multifattoriale, alla cui comparsa possono concorrere diverse cause. Tra le principali si segnalano:- cause genetiche: diverse forme di miocardiopatia, come la miocardiopatia ipertrofica e dilatativa, possono essere ereditarie. Mutazioni genetiche che alterano la struttura o la funzione del muscolo cardiaco possono essere trasmesse dai genitori ai figli;
- infezioni virali: le infezioni virali, come quelle causate dal virus Coxsackie, Epstein-Barr o l'influenza, possono infiammare il muscolo cardiaco, portando a una miocardiopatia infiammatoria (miocardite), che può danneggiare il cuore e compromettere la sua funzione;
- ipertensione arteriosa cronica: l'ipertensione non trattata o mal controllata nel lungo periodo può sovraccaricare il cuore, causando uno stiramento del muscolo cardiaco e contribuendo a sviluppare una miocardiopatia dilatativa.
- infarto miocardico (attacco di cuore): un infarto del miocardio può danneggiare il muscolo cardiaco, riducendo la capacità di contrazione del cuore e portando a una miocardiopatia post-infartuale;
- malattie metaboliche ed endocrinologiche: alcune malattie metaboliche, come il diabete, possono aumentare il rischio di sviluppare una miocardiopatia;
- alcolismo cronico: l'abuso prolungato di alcol può danneggiare direttamente il cuore, portando a una forma di miocardiopatia dilatativa, nota come "miocardiopatia alcolica";
- tossine: l'esposizione a sostanze tossiche, come metalli pesanti o alcune infezioni batteriche, può danneggiare il cuore.
- fattori sconosciuti: in alcuni casi, la causa della miocardiopatia può rimanere sconosciuta, sebbene la ricerca continui a esplorare nuove potenziali origini della malattia.
Sintomi
I sintomi della miocardiopatia possono variare a seconda del tipo e della gravità della malattia, ma in generale tendono a riflettere un cuore che fatica a pompare il sangue in modo efficace. Tra i principali e più ricorrenti si segnalano:- affaticamento e debolezza: il cuore indebolito dalla miocardiopatia fatica a pompare il sangue in modo efficace, portando a sensazioni di stanchezza e spossatezza, anche dopo sforzi leggeri o quotidiani;
- respiro affannoso (dispnea): a causa della ridotta capacità del cuore di pompare sangue, può verificarsi un accumulo di liquidi nei polmoni (edema polmonare), causando difficoltà respiratorie, specialmente durante l'attività fisica o quando si è sdraiati;
- edema (gonfiore): il cuore che non riesce a pompare il sangue in modo efficiente può causare l'accumulo di liquidi nelle gambe, caviglie, piedi e, in alcuni casi, anche nell'addome;
- palpitazioni: battiti cardiaci irregolari o accelerati (aritmie) sono comuni nelle persone con miocardiopatia. Le palpitazioni possono essere avvertite come un battito cardiaco forte, rapido o irregolare e sono spesso causate da disturbi del ritmo cardiaco;
- vertigini o svenimenti: a causa di una funzione cardiaca compromessa e della scarsa circolazione sanguigna, può verificarsi una riduzione dell'afflusso di sangue al cervello, portando a sensazioni di vertigini o a svenimenti improvvisi (sincope);
- dolore toracico: sebbene non sia un sintomo tipico, in alcuni casi le persone con miocardiopatia possono avvertire dolore o fastidio al petto, che potrebbe essere associato a una condizione di ischemia o a stress sul cuore;
- cianosi: una colorazione blu o grigiastra di labbra, dita o altre parti del corpo può indicare una carenza di ossigeno nel sangue, spesso a causa della cattiva funzione cardiaca che non riesce a mantenere un adeguato apporto di ossigeno ai tessuti.
Diagnosi
La diagnosi della miocardiopatia si effettua attraverso una serie di esami clinici, test diagnostici e indagini strumentali che permettono di identificare il tipo di miocardiopatia e di determinare la sua gravità. L’iter di solito si articola come segue:- anamnesi e esame fisico: il medico raccoglie informazioni sulla storia medica del paziente, i fattori di rischio, i sintomi e l'eventuale presenza di malattie cardiache familiari. L’esame fisico include l’ascolto del cuore per rilevare rumori anomali e aritmie;
- elettrocardiogramma (ECG): l'ECG consente di monitorare l'attività elettrica del cuore, evidenziando aritmie, ingrossamento delle cavità cardiache e segni di ischemia o danni al muscolo cardiaco;
- ecocardiogramma: questo esame, che utilizza ultrasuoni, fornisce immagini in tempo reale del cuore e delle sue cavità, permettendo di valutarne la funzione, le dimensioni e lo spessore delle pareti, e di rilevare segni di danno o disfunzione;
- risonanza magnetica cardiaca (RM): la RM è utilizzata per ottenere immagini dettagliate del cuore e per identificare cicatrici o danni al miocardio, utile soprattutto nei casi di miocardiopatia non facilmente diagnosticabile con altri strumenti;
- test da sforzo: misura la risposta del cuore a un'attività fisica controllata, aiutando a rilevare segni di insufficienza cardiaca o aritmie che possono indicare miocardiopatia;
- ecocardiogramma transesofageo: se l’ecocardiogramma tradizionale non fornisce informazioni sufficienti, questo esame invasivo, che prevede l’inserimento di una sonda nell’esofago, fornisce immagini più precise del cuore e delle sue valvole;
- biopsia miocardica: in rari casi, può essere necessaria per analizzare il tessuto cardiaco e diagnosticare miocarditi virali o altre malattie che colpiscono il muscolo cardiaco;
- esami del sangue: i test ematici rilevano segnali indiretti di miocardiopatia o altre patologie cardiache.

Rischi
La miocardiopatia comporta diversi rischi per la salute, alcuni dei quali possono essere gravi e compromettere significativamente la qualità della vita o mettere in pericolo la vita del paziente. I principali rischi legati alla miocardiopatia includono:- Insufficienza cardiaca: la miocardiopatia, soprattutto nelle sue forme più avanzate (come la miocardiopatia dilatativa), può portare a un indebolimento progressivo della capacità del cuore di pompare il sangue. Questo porta a una condizione di insufficienza cardiaca, in cui il cuore non è più in grado di soddisfare le necessità di ossigeno e nutrienti del corpo;
- aritmie cardiache: le persone con miocardiopatia, in particolare la miocardiopatia dilatativa o ipertrofica, sono a rischio di sviluppare aritmie (battiti cardiaci irregolari);
- morte cardiaca improvvisa: nella miocardiopatia ipertrofica, la miocardiopatia aritmogena del ventricolo destro e in alcuni casi di miocardiopatia dilatativa, il rischio di morte cardiaca improvvisa è elevato a causa di aritmie letali. La morte improvvisa è più comune nei giovani, in particolare negli atleti, ma può colpire anche persone senza precedenti di malattie cardiache;
- complicazioni a lungo termine: la miocardiopatia può causare danni progressivi al cuore nel tempo, e in assenza di trattamento, i danni possono diventare irreversibili.
Cure e Trattamenti
Il trattamento della miocardiopatia dipende dal tipo e dalla gravità della condizione, nonché dai sintomi specifici del paziente. Dalla cura farmacologica ai dispositivi impiantabili, le diverse opzioni terapeutiche mirano tutte a migliorare la funzione cardiaca, alleviare i sintomi e prevenire complicazioni gravi come insufficienza cardiaca, aritmie o morte improvvisa. Le principali includono:- farmaci: vengono prescritti per ridurre la pressione sanguigna, migliorare la funzione del cuore, trattare le aritmie e alleviare la ritenzione di liquidi. L'uso di farmaci specifici può aiutare a gestire i sintomi e prevenire il peggioramento della condizione;
- dispositivi impiantabili: in caso di aritmie gravi o di insufficienza cardiaca avanzata, possono essere necessari pacemaker o defibrillatori impiantabili. Questi dispositivi aiutano a mantenere un ritmo cardiaco regolare e a prevenire l’arresto cardiaco improvviso;
- chirurgia: nei casi in cui la miocardiopatia è associata a danni alle valvole cardiache o a un ispessimento anomalo del muscolo cardiaco, può essere necessario un intervento chirurgico per riparare o sostituire le valvole danneggiate o rimuovere il muscolo cardiaco in eccesso;
- trattamento delle cause sottostanti: se la miocardiopatia è causata da infezioni, malattie autoimmuni o altri disturbi metabolici, il trattamento della condizione di base è fondamentale per migliorare la funzione cardiaca;
- modifiche dello stile di vita: una dieta sana, l’esercizio fisico moderato, il controllo del peso, e l'astensione da alcol e fumo sono essenziali per ridurre il carico sul cuore e migliorare la qualità della vita del paziente.
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