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Malattia infiammatoria pelvica

Dr. Stefano Berardi

Dr. Stefano Berardi

Ginecologo Medico Chirurgo, specialista in Ginecologia e Ostetricia Creato il: 28/03/2024
La malattia infiammatoria pelvica costituisce un’infiammazione che colpisce l’utero, le tube di Falloppio e/o le ovaie. Si tratta di un’infezione causata principalmente da batteri, di solito trasmessi sessualmente, che risalgono attraverso la cervice uterina verso l’utero e le tube di Falloppio. La malattia infiammatoria pelvica può essere una malattia grave, che può portare a complicanze a lungo termine, inclusa l’infertilità, se non trattata adeguatamente.
 
Malattia infiammatoria pelvica

Cause Cause

La maggior parte dei casi di malattia infiammatoria pelvica è causata da un’infezione polimicrobica. Solitamente, i batteri più coinvolti sono Chlamydia trachomatis, responsabile della clamidia, e Neisseria gonorrhoeae, responsabile della gonorrea, che solitamente infettano la paziente in seguito a rapporti sessuali a rischio. Questi, in alcuni casi, possono associarsi ad altri batteri responsabili di malattie sessualmente trasmissibili. 

Occasionalmente, anche alcuni microrganismi normalmente presenti nella vagina possono salire nell’utero e nelle tube di Falloppio, causando un’infiammazione e contribuendo allo sviluppo dell’infiammazione. 

In casi molto rari, la malattia infiammatoria pelvica può svilupparsi in seguito ad altre infezioni (ad esempio, l’appendicite) che si espandono, andando a colpire l’apparato riproduttivo.
Alcune pratiche, come gli interventi chirurgici o l’uso di dispositivi intrauterini, possono favorire l’accesso di batteri all’interno dell’utero, aumentando il rischio di infezioni. Si tratta comunque di eventualità particolarmente rare.
 

Sintomi Sintomi

La malattia infiammatoria pelvica, come suggerisce il nome, ha come sintomo più comune il dolore pelvico, spesso molto intenso. Altri sintomi caratteristici coinvolgono:
 
  • febbre, in genere sintomatica di un’infezione generalizzata;
  • secrezioni vaginali, solitamente legate alla presenza di patogeni; 
  • spotting, ossia presenza di sanguinamenti vaginali intermestruali;
  • dismenorrea, ossia la presenza di mestruazioni dolorose;
  • comparsa di intense perdite ematiche durante le mestruazioni (menorragia) o mestruazioni particolarmente abbondanti (ipermenorrea); 
  • dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) e durante la minzione.
In alcuni casi (ad esempio, le infezioni sostenute da Chlamydia) la malattia può essere completamente asintomatica o presentare sintomi estremamente lievi.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi della malattia infiammatoria pelvica viene solitamente posta da uno specialista ginecologo dopo un’accurata anamnesi. Si tratta di un momento dell’iter diagnostico fondamentale, in quanto la localizzazione del dolore può essere utile per individuare gli organi interessati dalla malattia e avere contezza di eventuali comportamenti a rischio per le malattie sessualmente trasmissibili (ad esempio, rapporti non protetti e con molti partner). 

Per porre la diagnosi, si fa in genere ricorso a una combinazione di osservazioni cliniche, test di laboratorio ed esami strumentali. Gli esami di riferimento includono:
 
  • esame pelvico, che consente di valutare lo stato generale dell’apparato riproduttivo, individuando la presenza di eventuali secrezioni associate a un’infezione;
  • esame colturale delle secrezioni vaginali, generalmente finalizzato alla classificazione del patogeno responsabile;
  • tampone vaginale, che permette di individuare le infezioni batteriche;
  • esami del sangue, che possono mostrare alterazioni legate all’infiammazione o all’infezione;
  • in rari casi, lo specialista può decidere di ricorrere alla biopsia dell’endometrio, in quanto l’esame istologico può consentire di individuare la presenza di tessuto infiammatorio all’interno dell’utero.
Malattia infiammatoria pelvica

Rischi Rischi

La malattia infiammatoria pelvica è una condizione seria e che, se non trattata rapidamente e in modo efficace, può cronicizzarsi e dar luogo a sintomi persistenti che possono peggiorare sensibilmente la qualità della vita. Inoltre, si possono manifestare numerose complicanze, tra cui:
 
  • danni agli organi riproduttivi che possono produrre infertilità parziale o sterilità completa;
  • idrosalpinge, ovvero una malattia infiammatoria che interessa le tube di Falloppio. Si caratterizza per l’accumulo di liquidi e ostruzioni, comportando una dilatazione e distensione delle stesse;
  • infezioni ricorrenti, in quanto la malattia infiammatoria può aumentare il rischio di sviluppare altre infezioni come vaginite batterica o da Candida e altre malattie sessualmente trasmissibili;
  • aderenze intrauterine, in quanto la malattia può favorire la comparsa di cicatrici che possono dare luogo ad aderenze;
  • gravidanze extrauterine, in quanto l’infezione può danneggiare o alterare il percorso delle tube e impedire all’ovulo fecondato di raggiungere l’utero; le gravidanze extrauterine possono provocare aborti spontanei ed emorragie interne anche gravi;
  • ascessi tubo-ovarici, che si possono formare per l’incapacità dell’organismo di espellere i liquidi legati all’infiammazione; questi possono rompersi e provocare peritoniti

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

La prevenzione della malattia infiammatoria pelvica è possibile evitando i rapporti a rischio, usando il preservativo e, per le pazienti esposte frequentemente a malattie sessualmente trasmesse, sottoponendosi regolarmente a controlli ginecologici e test opportuni.

In generale, se si sospetta una malattia infiammatoria pelvica si inizia sempre una terapia antibiotica empirica anche prima di una conferma definitiva, in quanto anche forme paucisintomatiche della malattia, se trattate tardivamente, possono produrre gravi complicanze. Generalmente l’antibiotico viene somministrato anche ai partner sessuali della paziente. 

In alcuni casi, è possibile che sia necessario un ricovero in ospedale, specialmente se l’infezione è grave o se ci sono complicanze. In presenza di ascessi tubo-ovarici, per esempio, è necessaria una procedura di drenaggio che può essere eseguita per via laparoscopica o laparotomica.

Nelle pazienti che sono in età fertile, la chirurgia deve puntare a preservare gli organi pelvici, in modo da salvaguardare la fertilità della donna.
 

Bibliografia

  • Malattia infiammatoria pelvica, Oluwatosin Goje, MD, MSCR, Cleveland Clinic, Lerner College of Medicine of Case Western Reserve University.
  • Brunham RC, Gottlieb SL, Paavonen J. Pelvic inflammatory disease. N Engl J Med. 2015 May 21;372(21):2039-48.
  • Curry A, Williams T, Penny ML. Pelvic Inflammatory Disease: Diagnosis, Management, and Prevention. Am Fam Physician. 2019 Sep 15;100(6):357-364.

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