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Iposurrenalismo (morbo di Addison)

Prof. Gianfranco Abbaticchio

Prof. Gianfranco Abbaticchio

Endocrinologo Medico Chirurgo - Professore Associato, specialista in Endocrinologia Creato il: 17/07/2017 Ultimo aggiornamento: 15/11/2023

Con il termine iposurrenalismo, si intende una diminuzione funzionale dei surreni che, nella sua forma cronica, prende il nome di morbo di Addison. Il surrene è una ghiandola a forma di “berretto frigio” (o, più semplicemente, a forma di piramide) che si trova sopra ciascun rene. Questa ghiandola rilascia in circolo il cortisolo, ormone che, oltre alla sua funzione anti-infiammatoria, è responsabile anche dell’aumento della glicemia e del colesterolo. Noto come “ormone dello stress”, attiva e potenzia fattori quali:

  • cefalea;
  • battito cardiaco alterato;
  • perdita di peso;
  • resistenza alla fatica.
Nel surrene si produce, inoltre, anche l'aldosterone. Quest’ormone, che si trova nella porzione terminale dei tubuli renali, favorisce il riassorbimento del sodio (Na) e, allo stesso tempo, del volume d'acqua che vi corrisponde. In questo modo, l’aldosterone garantisce una pressione arteriosa (volumetria ematica) necessaria. Allo stesso modo, espelle il potassio (K), elettrolita importante per la funzionalità dei muscoli, in particolar modo per il cuore.
Iposurrenalismo (morbo di Addison)

Cause Cause

Possono essere varie le cause che dell’iposurrenalismo, in base ad esse se ne distinguono tre tipi: 

  • iposurrenalismo primario. In tale caso, vi è nel paziente sia una distruzione delle cellule che producono cortisolo che di quelle che producono aldosterone. Spesso, con esso coesistono anche altre malattie autoimmuni che possono colpire vari organi come la tiroide, il pancreas, lo stomaco,ecc.; 
  • iposurrenalismo secondario (da danno ipofisario). Tale tipologia causa un'eccessiva insufficienza di cortisolo e delle sue funzioni. Tuttavia, la produzione e le funzioni di aldosterone rimangono integre; 
  • un terzo tipo di iposurrenalismo è dato da una mancanza di 21-idrossilasi (21-OH-lasi). A causa di tale deficit, la produzione di cortisolo ed aldosterone si riversa nella sintesi di un eccesso di ormoni androgeni.

Sintomi Sintomi

Nella maggior parte dei casi, il paziente affetto dal morbo di Addison è caratterizzato da un colorito scuro della cute e della mucose (come, per esempio, quella gengivale). Nella cute del soggetto, inoltre, si noteranno alcune aree e macchie causate dalla mancanza di melanina (vitiligine) e, nelle mucose orale e vaginale, a causa della candidosi (candida albicans). 

Al contrario, nel paziente affetto da iposurrenalismo secondario, cute e mucose saranno pallide.

In ogni caso, sia nel caso si guardi all’ iposurrenalismo primario che a quello secondario, il paziente affetto da tale patologia presenta:

  • cefalea e capogiri;
  • irritabilità;
  • sudorazione;
  • amenorrea;
  • mancanza di appetito;
  • nausea;
  • vomito (nelle circostanze di edema cerebrale, ipoglicemia, acidosi);
  • diarrea (nel caso di edema);
  • crampi muscolari;
  • riduzione del filtrato renale (oliguria).

Caratteristica del paziente iposurrenalico è anche la “fame di sale” (salt craving).

Spesso, inoltre, il quadro clinico di un paziente affetto da iposurrenalismo potrà essere aggravato da ipotiroidismo e, nell’Addison, da ipoparatiroidismo (spasmofilia, tetania). 

Solitamente i sintomi si manifestano progressivamente (si parla, infatti, di astenia ingravescente). Tuttavia, laddove si verificassero traumi, sepsi o avvenimenti stressanti per il soggetto, può essere critico.

Nel caso in cui il paziente fosse affetto dall’iposurrenalismo da deficit di 21-OH-lasi, si possono individuare:

  • criptorchidismo (​​anomalie dell'apparato urogenitale maschile);
  • ipogonadismo (condizione di ridotta attività funzionale delle gonadi);
  • infertilità;
  • irsutismo.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi dell’iposurrenalismo, solitamente, si impone sulla base dell'osservazione dei sintomi di disturbi lamentati dal paziente e dal suo esame fisico. Dopo l’anamnesi del paziente, sarà utile procedere con le analisi del sangue.

Attraverso il prelievo di sangue, infatti, sarà possibile verificare la misura dei livelli circolanti di ACTH (ormone adrenocorticotropo). Tali valori, nell’iposurrenalismo da difetto ipofisario, saranno molto ridotti. Negli altri casi, invece, saranno elevati.

Grazie alle analisi del sangue sarà utile anche guardare ai valori della iponatremia (< Na). L’entità del deficit di sodio sarà necessaria per definire la gravità della patologia.

L'entità della iperkaliemia (>K, deficit di Aldosterone) sarà utile per evidenziare un’eventuale affezione del paziente all’iposurrenalismo primario (morbo di Addison). Permetterà, inoltre, di prevenire disturbi della coordinazione motoria, muscolari o cardiaci.

I valori relativi agli ormoni tiroidei (quali TSH, FSH, LH e  PTH) serviranno per capire se vi sia anche un coinvolgimento di altre ghiandole endocrine nella patologia, quali:

  • tiroide;
  • paratiroidi; 
  • testicoli;
  • ovaie.

Rischi Rischi

Durante le crisi che possono verificarsi in una condizione di stress per il paziente (come sepsi e traumatismo grave), possono presentarsi condizioni di:

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento del morbo di Addison (carenza di cortisolo e aldosterone) prevede una somministrazione di entrambi gli ormoni, mediante:

  • cortisolo (idrocortisone) Dopo la fase acuta, che richiede terapia intensiva in regime di ricovero ospedaliero, si ricorrerà a posologie in compresse, da ridurre gradualmente fino a 25-30 mg /die, 20-25 alle h7-8 del mattino, 5-10 alle h16-17. Nell’iposurrenalismo da causa ipofisaria, le posologie saranno relativamente minori. Altri cortisonici potranno essere egualmente utili, quali, cortone, prednisone, metilprednisolone, dexametasone, in posologie equivalenti all’idrocortisone (apposite tabelle a disposizione di medici e farmacisti);
  • fluidrocortisone. Rispetto all’idrocortisone, genera un'attività mineralcorticoide (pressione arteriosa ed equilibrio Na/K) 125 volte superiore. Tale somministrazione non è necessaria nell’iposurrenalismo da malattia ipofisaria; 
  • ormoni tiroidei, Vitamina D, Testosterone Estrogeni e Vasopressina. Saranno utili, di volta in volta, nelle sindromi Addisoniane in cui un processo autoimmune coinvolga diverse ghiandole endocrine.

Bibliografia

  • Grossman, Ashley B. "The diagnosis and management of central hypoadrenalism." The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism 95.11 (2010): 4855-4863.
  • Reimondo, Giuseppe, et al. "Secondary hypoadrenalism." Pituitary 11 (2008): 147-154.
  • Simeoli, Chiara, Annamaria Colao, and Rosario Pivonello. "Diagnosi e terapia dell’iposurrenalismo secondario a trattamento cronico con steroidi." L'Endocrinologo 20 (2019): 36-37.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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